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Con sorte

Giacomo Guarneri
Regia: Giacomo Guarneri
Drammaturgia: Giacomo Guarneri
Attori: Oriana Martucci
Trailer: Link
Anno: 2019


Generi: Prosa
C'era una volta Il Mondo del Balocco, pochi metri quadri dove Rita e Rocco esprimevano tutto il loro potenziale di bellezza, una stanza delle meraviglie piena di manufatti e rarità che Rocco scopriva e acquistava girando il mondo, coinvolgendo Rita nei viaggi e nell'entusiasmo. L'attività funziona, e comincia a fare appetito. Rita conosce allora la paura. Le si presenta nei panni di un gruppo di ragazzini. Iuvitelli, li chiama lei. «Entravano, e chiedevano il caffè».
Da lì è un susseguirsi di agguati e intimidazioni. Il negozio è preso di mira. I proprietari ricevono la richiesta di un «nulla osta». Rocco si oppone, denuncia. Rita ci prova a «ricondurlo alla ragione», lui però è inflessibile. Più forte dell'amore, nella coppia esplode il conflitto. Le distanze si fanno marcate, e le strade si dividono. Rita è esasperata, sempre di più. Si risolve, infine, a «fare da sé»...
Con sorte è una parola scissa, che diventano due. Da una parte la complicità, l'unione; dall'altra un destino che fa rima con morte.

Pagare o resistere
Di GUIDO VALDINI (Repubblica Palermo, 10-11-19)

Un testo ben scritto, con garbo e cura, un argomento d’attualità trattato con intelligenza e senza banalità, un’attrice versatile e interiormente mobilissima, per uno spettacolo di cui non si smarrisce una parola o un cenno nascosto, e che si farebbe bene a non perdere. È Con sorte, in scena al Piccolo Teatro Patafisico.
In superficie è una storiaccia di “pizzo” come tante; nel fondo, coglie il flusso delle angosciose dinamiche che precipitano nelle anime fragili di fronte ad eventi che ne mettono alla prova gli equilibri e ne portano alla luce i lati oscuri. Al centro c’è un negozio di balocchi e chincaglieria messo su con amore da una coppia felice, Rocco e Rita, in un quartiere popolare della città (una Palermo mai nominata); poco alla volta l’entusiasmo del successo diventa paura con l’arrivo di allusioni che diventano intimidazioni e poi richieste di denaro. Ma se lui si oppone fieramente, lei finisce col cedere e, di nascosto al marito, si presta a pagare. E se prima è in nome del “quieto vivere”, poi è in nome del “bel vivere”: irretita dalla donna del boss, sua vecchia compagna di scuola, Rita viene fagocitata nell’intrigo criminoso per la sua ingenua e ambiziosa voglia di godere; conflitto, tradimento e morte di Rocco sono le inevitabili conseguenze. Tutta la vicenda – che possiede il ritmo di una sceneggiatura – viene raccontata da Rita all’invisibile medico di una casa di cura dove molto tempo dopo si trova rinchiusa. La sua mente è ormai disturbata, ma la narrazione è vivida: scorre talvolta come una festa, talvolta come un incubo, sempre col candore di una vittima attraversata dal barlume di una vita sbagliata. Con sorte è un monologo che parla coi fantasmi: Oriana Martucci, sola con uno sgabello, lo conduce con la vivacità e l’articolazione di uno spettacolo che, pur nell’andatura romanzata, disorienta la realtà per sfiorare le allucinate vibrazioni del delirio.

Altri crediti: anteprima Torino Fringe Festival 2019/in collaborazione con Babel

Produzione: La pentola nera/Piccolo Teatro Patafisico

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La Compagnia “Giacomo Guarneri” nasce nel 2007 per la ricerca drammaturgica e teatrale. Oggi la Compagnia è formata da due elementi stabili (Giacomo Guarneri e Marcella Vaccarino) e da una serie di collaboratori impegnati di volta in volta nella realizzazione degli spettacoli (gli attori Maria Francesca Spagnolo, Serena Di Gregorio, Dario Muratore, Chiara Muscato, Lusiana Libidov, Simona Malato, Fabrizio Ferracane; il light-designer Petra Trombini).

Tra il 2008 e il 2015 la Compagnia realizza tre spettacoli da altrettante drammaturgie originali. Si tratta di un “Trittico del lavoro” che declina ogni volta in maniera diversa la vocazione “narrativa” degli esordi. Si sviluppa negli anni un metodo di lavoro che comprende ogni volta una fase di ricerca sul campo e una stesura del testo che fa tesoro delle testimonianze raccolte quanto dell'apporto personale, autobiografico, degli attori coinvolti.

Nel 2007 le ricerche sul campo in Abruzzo presso reduci della famosa tragedia mineraria di Marcinelle (Belgio) portano alla stesura di un testo e alla produzione di “Danlenuàr”. Danlenuàr è una storia d'amore sullo sfondo di una tragedia. Siamo nell'agosto 1956: a 1035 metri sotto terra, in fondo alla miniera incendiata di Bois du Cazier, Antonio rivolge un ultimo pensiero a Genoveffa, sposata sette anni prima... Nato come dialogo epistolare, con la partecipazione di Serena Di Gregorio e di Maria Francesca Spagnolo, viene distribuito dal 2014 in versione monologante. Vince il Premio Enrico Maria Salerno per la Drammaturgia nel 2008 e, nella sua versione monologante, viene selezionato e pubblicato nell'antologia 'Per voce sola 2014'.

Del 2014 è il debutto di “Radio Belice non trasmette” (scritto da Giacomo Guarneri, diretto da Marcella Vaccarino e Giacomo Guarneri), ambientato nella Sicilia di Danilo Dolci: è il racconto di una stagione di lotta nonviolenta e disobbedienza civile di portata nazionale e internazionale, e di un entusiasmo collettivo cui fa da sfondo il terremoto del '68. Il lavoro viene coprodotto dal CRESM di Gibellina e dall'Associazione “La pentola nera” e vince il Premio Internazionale di Drammaturgia Etica in Atto 2013. Debutta all'interno delle Orestiadi di Gibellina il 7 giugno 2014. Viene selezionato dal Festival della Resistenza 2014 e rappresentato presso il Museo Cervi di Gattatico (PR).

Nel 2015 la Compagnia produce, in collaborazione con Associazione Santa Briganti di Vittoria (Rg), "Seră biserică" (in rumeno "serra-chiesa") con lo scopo di indagare la realtà delle braccianti rumene impiegate nelle serre agricole del ragusano. Debutta presso il Teatro Comunale di Vittoria all'interno di "Scenica festival" (15 maggio 2015). Il progetto è anche vincitore del bando promosso da Ciss (Cooperazione Internazionale Sud Sud) all'interno della campagna #ionontratto.
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