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ORIRI

BAMBULA project
Regia: Paolo Rosini
Drammaturgia: Paolo Rosini
Attori: Un progetto di e con Paolo Rosini in collaborazione con Chiara Tosti Interpreti: Paolo Rosini e Chiara Tosti
Anno: 2019


Generi: Danza, Teatro-danza
Oriri, parola di derivazione latina, significa <>, ma anche trovare/volgersi verso oriente, cioè il luogo dove nasce il sole. Oriri è un'esperienza intima, un viaggio onirico che sprofonda in un abisso cieco e notturno per poi riemergere alla luce. Una meditazione sul fluire mutevole della vita e sulla sua inafferrabilità; un luogo dove l'abbandono allo scorre degli eventi, diventa nuovo punto di partenza per un'esistenza apparentemente priva di sostegno, quasi abbandonata a se stessa.

Con questo duo di danza contemporanea l'autore affronta il concetto di nascita, non solo inteso come momento che definisce l'inizio della partecipazione individuale dell'uomo all'esistenza ma anche e soprattutto come un continuo processo che plasma nuove forme dell'individuo attraverso la percezione, l'esperienza e quindi il contatto, sia esso fisico che non. Il contatto, manifestazione di “luogo d'incontro”, si fa segno indelebile che lascia traccia nel corpo, motore che induce a metamorfosi e quindi a ri-nascita.

Altri crediti: Progetto realizzato con il sostegno di Home Centro Coreografico 2019 e Capotrave/Kilowatt

Produzione: Una co-produzione di Balletto Civile e Rosa Shocking/Festival TenDance

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Bambula project nasce a Londra nel 2015 grazie all'incontro tra i danzatori Gabriella Catalano e Paolo Rosini e alla loro collaborazione con il collettivo teatrale RuN. Insieme si sono impegnati nella creazione di eventi performativi di tipo "immersivo", nei contesti di gallerie, spazi urbano e luoghi semi-abbandonati, aggirandosi per lo più nei quartieri a sud-est della "Big Town". L'intento era quello di coinvolgere un pubblico vario e farlo venire a contatto con artisti di diversa formazione, idee e provenienza, come riflesso alla eterogeneità del contesto artistico londinese percepibile nelle serate a sfondo tematico. Expanding foam è una sorta di atto secondo di Dreams are foam, creata per uno di questi eventi con tema, appunto, il sogno. In seguito è diventata una pièce teatrale con la quale la compagnia si è formata e ha debuttato a Londra in occasione della rinomata piattaforma coreografica per artisti emergenti, Resolution!15 a cui partecipa anche all'edizione successiva con lo spettacolo Buildiing the route. La comapgnia ha inoltre presentato i suoi lavori a Black Box Dance Theatre Festival, Bulgaria; Quinzena de Danca de Almada, Portogallo; DanzaTac, Tenerife; Koumaria, Grecia; Kilowatt e Corpi Uscenti, Italia. Nel 2016 realizza un progetto coreografico commissionato da Third Row Dance Company, compagnia del terzo anno dell'Università di Roehampton di Londra. Attualmente Dal 2017 il nucleo di Bambula è tornato in Italia dove cerca di portare le sue esperienze e fonderle con quelle presenti sul territorio e dove mira a consolidarsi ed integrare nuovi elementi artistici che possano contribuire all'espansione del cuore creativo della compagnia. Nel 2019 vince il premio TenDance con lo spettacolo ORIRI. Attualmente la compagnia è in residenza ad Anghiari Dance HUB dove sta lavorando alla realizzazione di un nuovo progetto, DOT.

Finalità artistiche

La ricerca sul movimento, la potenzialità espressiva e adattabilità del corpo a differenti contesti performativi rappresenta l'input e la chiave della composizione coreografica di Bambula. Il corpo e la sua memoria ricevono ed elaborano informazioni proprio come una seconda mente. Canalizzare queste esperienze e condividerle attraverso il linguaggio del gesto, da al corpo la possibilità di trasformarsi in uno strumento privilegiato attraverso cui praticare l'ascolto, l'intuizione, l'analisi e la conoscenza.

Combinando danza e teatro fisico Bambula esplora la relazione tra corpo, poesia, video-art, fotografia, design e musica, creando lavori originali che si ispirano a temi di natura sociale, estetica e speculativa. Ogni performance ha l'intento di guidare lo spettatore al confronto con se stesso e con gli altri senza i quali non esisterebbe il “sè”. Un invito quindi a rivolgere lo sguardo verso l'interno e ricercare spontaneamente dentro di noi quelli che sono gli aspetti più puramente umani che ci caratterizzano, con la finalità di creare nuovi spazi che permettano di farli riemergere in superficie.
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