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Patricia nella città di Zero

Locanda Spettacolo
Regia: Francesca Biffi
Drammaturgia: Francesca Biffi
Attori: Francesca Biffi e Jovica Jovic
Trailer: Link
Anno: 2017


Generi: Prosa, Altro

Tags: favolarom, sassodoposasso, fisarmonica, raccontare, nuovoinizio

“A te straniero, se passando desideri parlarmi,
perché non dovresti farlo? E perché non dovrei farlo io?”
(Walt Whitman)

Dalla magica fisarmonica e dalla testimonianza viva di Jovica Jovic, simbolo di un dialogo aperto e pacifico con la comunità rom, prende vita la storia di Patricia Stanovic, donna rom in cammino verso l’utopica città di Zero. Zero è meta e metafora di chi vuole un nuovo inizio; ma è anche un cerchio che tende a tornare sempre su se stesso, riportando Patricia al punto di partenza, circondata da un confine sottile ma invalicabile.
Patricia è “lo zingaro” che è in ognuno di noi, che rappresenta la forza di andare avanti, sempre e comunque. È un clown che sorride fino alle lacrime e piange solo fino al passo successivo. È una bambina che fa le boccacce e una mamma che racconta storie meravigliose. “Perché un rom non invecchia mai. Rinasce sempre. Per partire bastano poche cose in una valigia piccola e in testa sempre una canzone”.
Bloccata nel “Centro di smistamento 0078”, Patricia aspetta e aspetta ancora come sua madre, sua nonna e tutto il suo popolo prima di lei. Raccontare è l’unico modo che conosce per far muovere il campo e tra tutte le storie una in particolare piace a Patricia, quella che narra la “rivolta degli zingari” ad Auschwitz il 16 maggio 1944.
Mentre incubi e ricordi si susseguono, scandendo il tempo dentro lo stanzone in cui è rinchiusa con altre trenta donne migranti, oltre le sbarre di una piccola finestra, la città di Zero compare ogni notte all’orizzonte con le sue luci sfavillanti, come un miraggio “che tu sai che non può esistere, ma non puoi fare a meno di guardarlo”.
Patricia lentamente acquista consapevolezza, abbandonando l’entusiasmo che l’ha spinta a partire senza mai perdere la speranza. A sorreggerla le storie tramandate dai nonni e la sua musica, che come dice Jovica Jovic “E' davvero senza confini, perché si suona senza spartito, solo con il cuore. Io con la mia fisarmonica ho attraversato l’Europa intera e suonato con musicisti di tutte le parti della terra. Con loro non ho avuto bisogno di spiegare chi sono, ho preso in mano la mia fisa e ho cominciato a suonare. Non è servito nient’altro”.

Francesca Biffi e Jovica Jovic si incontrano per la prima volta nel 2010, in occasione della messinscena di un corto teatrale in cui è nato il personaggio della rom Patricia Stanovic; Jovica Jovic si trova nel pubblico e i due trasformano questo "caso" in "fortuna". Dopo vari incroci professionali, Francesca diventa cantante della JovicaJovicBalkanOrkestar che debutta nella rassegna Outis (Milano 2014) e viene così in profondo contatto con la realtà rom in Italia, con la musica e le tradizioni di questo popolo. Sviluppare la storia di Patricia e affiancarle la testimonianza viva del maestro Jovic diventa a questo punto una necessità.



Altri crediti: collaborazione ai testi di Simona Cosentino e Martina Rigotti Paba
musica dal vivo di Jovica Jovic
Costumi Francesca Biffi
voce registrata di Emanuele Simonini
aiuto regia Elisa Rossetti
costumi Francesca Biffi

Produzione: Locanda Spettacolo

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Locanda Spettacolo nasce da un gruppo di attori formatisi alla scuola Quelli di Grock e Com Teatro di Milano, negli anni si evolve accogliendo al suo interno professionisti di altre arti e discipline (musicisti, scenografi, psicologi, educatori) e collaborando con diverse realtà del teatro indipendente milanese ed enti legati al sociale.
I temi che ci sono più cari sono l'unicità dell'uomo nei confronti della società omologatrice che lo circonda e la potenza del ricordo come arma bianca contro la rinuncia. Il nostro teatro si muove in uno spazio essenziale dove gli oggetti diventano veicolo di narrazione e l'attore-Uomo è unico protagonista. Lavoriamo in continua sperimetazione affinchè testo, musica e attore siano l'uno drammaturgo dell' altro, nella creazione di un flusso emotivo continuo.
La prima produzione è nel 2009 "Ghilgames, la prima pietra", spettacolo itinerante tra le opere scenografiche di Arnaldo Pomodoro, presso la Fondazione Pomodoro (Mi). Successivamente la compagnia si avvicina al Teatro Sensoriale del Teatro de Los Sentidos (Barcellona), da questa esperienza nasce lo spettacolo per la Festa del Teatro di Milano 2010 "Feritas in fabula - le rane di Fedro", percorso sceno-sensoriale per 4 spettatori, che coinvolge 10 attori e due musicisti. Nel 2011 avviene l'incontro con lo psicoterapeuta Gabriele Catania e con l'associazione Amici della Mente ONLUS, insieme ai quali vengono prodotti gli spettacoli "Una figlia ovvero La sviolinata (2012)" e "Le stanze di Faber"(Ciro Menotti - 2013) per la diffusione di una corretta informazione sulla saute mentale, con il patrocinio della Fondazione Fabrizio De Andrè e dell'ospedale Luigi Sacco di Milano. Nel 2014 collabora con il centro UONPIA di Milano per la creazione di "Se questo è un uovo", spettacolo sulla dislessia e i problemi di apprendimento. Nel 2014 è finalista del Premio Scenario Infanzia con "Et amo forte Ancora", viaggio iniziatico di Bianca verso l'età adulta, attraverso i ricordi ; con lo stesso spettacolo è anche finalista del Premio TeatrOfficina 2016 e nel 2018 Vincitore In-Box Verde. Nel 2017, dall'incontro con il fisarmonicista Jovica Jovic, nasce lo spettacolo "Patricia nella città di Zero", viaggio verso l'utipica Zero della giovane rom Patricia Stanovic che, bloccata nel centro di accoglienza 0078, ritrova ogni giorno la forza della propria identità etnica nei racconti del suo popolo. Nel 2017 ha inizio anche la collaborazione con LeMat Matteo Curatella per la creazione dello spettacolo "Tra la vita e more" e con Banda Sciapò con la quale insieme all' associazione Bir - Bambini in Romania produce "Pi come Pezzi".
Locanda Spettacolo è attiva anche nella formazione di adulti e ragazzi. Nel 2011 vince il "Premio Gaber per le nuove generazioni" - sezione scuola primaria - con "La memoria nel cappello" e nel 2012 la menzione speciale al Festival Segreto (concorso tra allievi di scuole di recitazione milanesi).
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