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I-SOLA

colletttivo SicilyMade
Regia: SIMONA MIRAGLIA
Drammaturgia: SIMONA MIRAGLIA
Attori: SIMONA MIRAGLIA
Trailer: Link
Anno: 2018


Generi: Teatro-danza, Performance
“I-sola” è un progetto coreografico che prende spunto dagli elementi che ruotano intorno al concetto di isola per indagare uno dei parametri fondamentali del movimento, lo spazio, e per sviluppare un percorso che riflette sul rapporto tra spazio isolato e drammaturgia.
L’isola è una porzione di terra interamente circondata dall’acqua, uno spazio separato dall’acqua, attorno a cui ruotano diversi miti e leggende, non solo della nostra cultura, ma anche delle culture di altre parti del mondo. Una piccola terra galleggiante in cui le esistenze e gli elementi si fondono in modo incantatorio e inquietante. Scrive Antonella Anedda: «Per un attimo, in un equilibrio precario, noi siamo il paesaggio» (Isolatria). Per Gilles Deleuze, ogni luogo circondato dall’acqua è un'origine, una sorta di ricominciamento. Per Jacques Lacan, la mappa che traccia i contorni è un segno del desiderio. Jacques Derrida si chiede: «Che cos’è un’isola? Non c’è mondo, ci sono solo isole».
Cosa succede, dunque, se lo spazio è delimitato al punto tale da comprendere esclusivamente la seduta di una sedia?
La porzione di terra, l’isola, prende forma in una sedia e a partire da quello spazio, attraverso il movimento, si esploreranno le possibilità legate ad un limite, gli stati d’animo che esso produce, il significato mitologico che ne racchiude. La forma dell’isola provoca il nostro pensiero e il nostro desiderio, perché essa è la forma per eccellenza, la «forma della forma» ha scritto Jacques Lacan. Il tema dell’isola viene esplorato sia come luogo fisico sia come costruzione simbolica: limite e allo stesso tempo potenzialità, che nella nozione d’insularità si confrontano, dialogano e a volte si scontrano, offrendo declinazioni nuove d’indipendenza.
L’isola è considerata uno spazio sacro nella mitologia di alcune culture, uno spazio misterioso in altre leggende, il punto di origine, di partenza di molti racconti della letteratura, questo sguardo archeologico si fa corpo nella tradizione letteraria. Partire dal mito per indagare che cosa vuol dire, oggi, abitare un’isola ed essere abitati dall’isola.
La dimensione dell’isola porta alla luce anche una riflessione sulla dimensione propria dell’essere umano. Dinanzi all’isola l’uomo vede ciò che lo anima, ciò che egli stesso è: qualcosa di separato. Scrive Gilles Deleuze «Sognare delle isole, poco importa se con angoscia o gioia, è sognare che ci si separi, che si è già separati, lontano dai continenti, che si è soli e perduti (…) L’arca si ferma sull’unico punto della terra che non è stato sommerso, luogo circolare e sacro da dove il mondo ricomincia». Gli esseri umani, che non potrebbero esistere senza un mondo, senza la possibilità di un mondo, sono legati, dunque, alla dimensione dell’isola. Al punto tale che si può affermare che noi stessi siamo fatti della stessa forma delle isole. Dinanzi all’isola l’uomo vede ancora la forma di tutto quello che si agita in lui, il movimento del pensiero stesso.

Produzione: IN ARTE associazione culturale

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SICILY MADE - collettivo indipendente
nasce nel 2011 da un’idea di Simona Miraglia e si evolve nel 2014 con l’obiettivo di creare una rete di scambio e sostegno tra giovani creativi che operano in Sicilia. Nella forma di gruppo aperto di artisti, rete di luoghi variabile, insieme di danza, teatro e arte visiva, il collettivo attua un processo di sperimentazione sui linguaggi teatrali per sbarazzarsi delle divisioni e abbattere le barriere tra danza e teatro, un percorso di ricerca coreografica, un’indagine sulle visioni e sull’immaginario creativo che parte dall'unico dato inconfutabile di cui tutti, bene o male, disponiamo: il corpo fisico e la sua capacità di interagire con altri corpi fisici. Attorno alla figura di Simona Miraglia come danzatrice, coreografa e direttore artistico del collettivo negli anni si affiancano giovani creativi che attraverso l'incontro e lo scambio indagano le modalità di azione e reazione di una moltitudine di individui, artisti e non, inseriti in un contesto territoriale specifico, la Sicilia. In questo modo si ridisegnano i confini, si ridefiniscono i ruoli, le presenze, si costruiscono nuove possibilità all'interno della compagnia stessa e del suo spazio d'azione.
Dal 2014 Sicily Made affonda le proprie radici nel sodalizio, capace di restituire una risposta alla frammentarietà del presente e agisce l’utopia dell’intelligenza collettiva (intesa come condivisione, come “cooperare strettamente”, far convivere all’interno della sua stessa mente anime diverse, contraddittorie). Si avvale del contributo del gruppo di lavoro, formato da danzatori professionisti e non per indagare le modalità del linguaggio contemporaneo, i metodi della contemporaneità. Attua percorsi di formazione e ricerca che si affiancano ad ogni nuovo progetto artistico.
Nel 2015 si sviluppa in una piattaforma artistica per diversi coreografi accomunati da un luogo specifico d'incontro, Scenario Pubblico, che li seleziona per la prima edizione di ACASA, progetto di residenze coreografiche.
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