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All'Uscita - mistero profano

Bottega del Pane Teatro
Regia: Cinzia Maccagnano
Drammaturgia: Luigi Pirandello
Attori: Dario Garofalo Raffaele Gangale Luna Marongiu
Anno: 2018
Adatto a: per tutti


Generi: Prosa
Pirandello ne All’Uscita sembra voler individuare come spazio medianico il palcoscenico, dove far consumare la reincarnazione dei morti. Insolitamente per l’autore, la scena ci conduce non in uno spazio chiuso, da salotto, ma in uno spazio oltre, dove i protagonisti parlano continuamente di un aldiquà, il mondo, e di un aldilà che però rinvia ancora alla “Terra”. I personaggi che si manifestano sono, più che morti, “apparenze” di quell’aspetto che ebbero in vita, ma insieme così appassionati da far vibrare quell’ultima essenza di vita che ancora non li ha abbandonati. Importante ci sembra aggiungere al titolo il sottotitolo già indicato dall’autore, mistero profano. Infatti nel testo c’è il tentativo di svelare un mistero attraverso una visione non mistica, ma tutta impregnata dell’umano sentire. Il ferocissimo duello tra uomo e donna, certamente legato al loro rispettivo ruolo nella società, qui mediato da una figura terza, dopo essersi espresso fino a sfociare nel femminicidio, si rivela superato da un dramma più grande: quello della non-realizzazione, della non-soddisfazione di sé, della identità incompiuta. I personaggi astratti e così simbolicamente rappresentati dallo stesso Pirandello, già nel nome (Filosofo, Uomo Grasso, Donna Uccisa), stimolano ad una messa in scena ancora più espressionista e astratta, che lasci però libero campo ad improvvisi squarci caravaggeschi pieni di vibrante passione e luce ardente.
La trattazione filosofica che Pirandello fa fare alle sue “apparenze” circa l’identità dell’uomo e il suo ruolo nel contesto sociale è il punto di partenza fondamentale per la rilettura del breve atto unico, dove più si amplifica il divario tra realtà e finzione, tra essenza e apparenza, tra desiderio e destino, più esso diventa una sorta di “fabula” per adulti, onirica e al tempo stesso crudele, che riesce a raccontare i sentimenti umani, come se si potessero rappresentare in carne ed ossa. Gli interrogativi sull’identità e sulla ragion d’essere non avranno risposte, ma si sublimeranno in uno scontro tra Terra e “Iperuranio”, dove l’essenza vincerà sull’apparenza.

Altri crediti: Assistente alla regia Marta Cirello

Produzione: Bottega del Pane

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La Bottega del Pane si vuole definire una communitas di “artigiani” del teatro.
La Compagnia è nata nel 1996 in Sicilia da un gruppo di diplomati della Scuola di Teatro Classico “Giusto Monaco” dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico e prende il nome dal frammento di Bertolt Brecht Der Brotladen, si stabilisce poi a Roma, pur restando stretto il legame con l’isola, dove ha mantenuto la propria residenza e svolge gran parte della propria attività.
La Bottega del Pane si è, negli anni, dedicata alla rilettura dei classici in chiave contemporanea ed è riconosciuta, come compagnia siciliana, per la sua ricerca volta al rinnovamento della tradizione da cui proviene per formazione. Tra gli spettacoli in repertorio, Dyskolos di Menadro, realizzato con le maschere integrali della Commedia Nuova, Pentesilea VS Achille, scritto dall’autore siciliano contemporaneo Francesco Randazzo, Gli Uccelli_Nubicucùlia la città impossibile, Edipo Re(make). Il Mito è la favola perenne dell’uomo, quella che egli stesso si racconta per conoscere qualcosa in più di sé, arricchendola, ad ogni racconto, di ciò che sente di essere, e scoprendo qualcosa della propria origine e qualcosa del proprio futuro.
La Compagnia, pur realizzando spettacoli per contesti di rilevanza nazionale, in special modo nei Teatri Antichi e Siti Archeologici e Monumentali - quali Segesta, Selinunte, Siracusa, Palazzolo Acreide, Morgantina, Eraclea Minoa, Tindari, Gela, Locri, Venosa, Velia, Posillipo, Capua, Sessa Aurunca, Ostia Antica, Sutri, Volterra, Sarsina - prosegue la sua ricerca teatrale in ambiti in cui la richiesta di arte e cultura è fortemente legata alla sua mancanza, in ambiti cioè meno “centrali”, in territori carenti di tradizione teatrale e culturale, utilizzando spesso luoghi alternativi al teatro quali scuole, biblioteche, musei. Gli attori della Bottega del Pane, inoltre, hanno condotto numerosi laboratori sia collaborando con importanti istituzioni – Università Roma Tre, Università di Palermo, Università Mediterranea di Reggio Calabria, Licei d’Arte di Parigi, Accademia d’Arte di Arezzo per studenti di università americane, INDA di Siracusa – sia facendo un lavoro di diffusione della cultura e del teatro soprattutto in zone periferiche quali paesini di provincia di ogni regione e nonché periferie di ogni città, attraverso la realizzazione di laboratori e residenze teatrali che coinvolgano giovani e maestranze locali, considerando questa esperienza un osservatorio privilegiato sui mutamenti della società.
Attualmente la Compagnia è composta da alcuni dei fondatori e da artisti/artigiani che si sono avvicinati nel corso degli anni e ne hanno condiviso la poetica.
Nel 2019 è stata creata una sezione dedicata a giovani attori, a sostegno della creatività nascente, La Bottega del Pane young, che porta avanti progetti dedicati soprattutto ai più piccoli.

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