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Vuoto sincronizzato

Alessandra Ardito

Genere Altro
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Regia: Alessandra Ardito

Drammaturgia: Alessandra Ardito

Attori: Alessandra Ardito Giovanni Raso

Altri crediti:

Parolechiave: teatro fisico, vuoto, generazione y, ricordi, coraggio

Produzione: Alessandra Ardito

Anno di produzione: 2018

Genere: Altro

Vuoto sincronizzato

Uno spettacolo di Alessandra Ardito

con Alessandra Ardito, Giovanni Raso

Musiche originali e contenuti radio: Francesco Defelice

Scene: Bruno Soriato

Light Designer: Walter Mirabile


Dedicato a tutti i giovani che si stanno perdendo nel vuoto e a chi ha trovato il coraggio di scegliere.
Lo spettacolo si propone di raccontare la paura del vuoto attraverso testi, coreografie, musiche e le parole di uno speaker di una radio fittizia: Radio Y Generation. Le ossessioni, il ricordo di un amore, la paura della solitudine prendono il sopravvento trascinando Claudia, cameriera di un pub, in un caos di forti emozioni. Figure del passato e del presente non riescono a colmare quella sensazione di vuoto, sì, il vuoto. Vi capita mai di provare quella sensazione al termine di una forte esperienza sentimentale o lavorativa? O quel vuoto quando in un bar stracolmo di gente ci si sente terribilmente soli? Quel vuoto quando si ha paura di aver fatto delle scelte sbagliate o quando si ha paura di scegliere. Quel vuoto che neanche il più buon cornetto al cioccolato riuscirebbe a saziare.
Claudia, reduce da una storia d’amore finita e insoddisfatta del suo lavoro, si trova sul punto di voler scomparire: la sensazione di vuoto è talmente grande che prova più di una volta a suicidarsi. Non è, però, convinta di volerlo fare perché c’è sempre qualcosa che interrompe il suo desiderio di farla finita: ora il ricordo vivo del suo più grande amore, ora la voce di uno speaker radiofonico che rappresenta la voce del mondo, una voce calda, rassicurante, positiva e che assieme alle musiche condurranno Claudia a prendere una decisione. Dopo momenti di smarrimento, di sconforto, Claudia si spoglierà delle sue vesti da cameriera, senza più il suo amore e senza più un lavoro, deciderà di buttarsi in quel vuoto, ma da un altro punto di vista: il suo salto non sarà un suicidio, ma un salto coraggioso verso il futuro, tentando di accettarsi, di superare le paure e ricominciare, ancora una volta.
Lo spettacolo è rivolto ad adolescenti e adulti, ai giovani della nuova generazione, che vivono nella società dell’apparire, dell’individualismo, dell’incertezza, ed invita a non avere paura della paura, a fare un salto in quel vuoto che tanto ci spaventa per scoprire che, in fondo, come cantano i Rolling Stones: “You can’t always get what you want, but if you try sometimes you just might find you get what you need”: “Non puoi sempre avere quello che vuoi, ma se ci provi, forse scoprirai quello di cui hai veramente bisogno”.

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