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NESSUNA PIETA' PER L'ARBITRO

MaMiMò

Genere Teatroragazzi (14-18) Prosa
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Premi: In-Box Finalista 2018
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Regia: Marco Maccieri e Angela Ruozzi

Drammaturgia: Emanuele Aldrovandi

Attori: Filippo Bedeschi, Luca Mammoli, Federica Ombrato, Alessandro Vezzani

Altri crediti: Scene Antonio Panzuto Disegno luci Silvia Clai Costumi Rosa Mariotti Con la consulenza scientifica del prof. Marco Giampieretti

Parolechiave: basket, cittadinanza, costituzione, famiglia, memoria

Produzione: Centro Teatrale MaMiMò

Anno di produzione: 2017

Genere: Teatroragazzi (14-18) Prosa

SINOSSI
Una famiglia che vive per il basket. Una società post-ideologica, in cui sembra non riusciamo più a scegliere in base a principi di valore. Eppure scelte ne compiamo e continuamente. Ma in funzione di cosa? Giuseppe: storico, ricercatore universitario, mille euro al mese. Sta preparando un discorso per la celebrazione del 2 giugno, anniversario della Repubblica italiana, ma difficilmente riuscirà a scriverlo. Moglie: in dolce attesa, sarà licenziata non appena il suo datore di lavoro se ne accorgerà. Incoraggia il marito a scrivere il discorso convinta che sia un modo per avere successo e far quadrare i bilanci familiari. Figlio: disoccupato, a rischio neet, gioca a basket e ha dei seri problemi di gestione della propria collera. Arbitro: come hobby dirige partite di basket, di mestiere fa colloqui di lavoro. Una partita rissosa, un fallo non fischiato e un braccio rotto. Attorno alla figura dell’arbitro la triade dei protagonisti si allea, si accalora, collabora, si accanisce trasformando le situazioni conflittuali in conflitti di natura etica ed esistenziale. La questione “Arbitro” diventa strumento per sviluppare sulla scena, attraverso il meccanismo dello straniamento e il dialogo diretto con il pubblico, temi civili quali individualismo/bene comune, potere/anarchia, legge/libertà, idealismo/utilitarismo. E diventa occasione per Giuseppe per vedere “da fuori” la società in cui vive nel tentativo di cogliere una prospettiva storica all’interno del suo tempo, per riuscire a narrarlo. “E poi siamo sicuri che il nostro mondo sia davvero post-ideologico? Forse fra duecento anni i posteri guarderanno al passato e diranno che noi un’ideologia l’avevamo. Vedranno la legge che governava il nostro mondo, vedranno lo spirito della nostra epoca. E come lo chiameranno?” Tutto questo, passando da De Gasperi a Michael Jordan, da Togliatti a LeBron James...tra principi fondamentali e qualche tiro a canestro...

Dalle NOTE DI REGIA [...]
La famiglia in scena, in assenza di un’immagine condivisa di futuro da consegnare “ai propri figli”, si “suicida” di un’abbondanza di conquiste personali. Ed è proprio l’arbitro, rappresentante della legge, a pagarne le spese. La vicenda famigliare e il problema “arbitro” diventa pretesto per sviluppare i conflitti etici: individualismo-collettività, potere-anarchia, potere-libertà, utilitarismo-bene comune, giusto-utile. Un percorso che ci sprona a interrogarci sulla natura del tempo presente e sulla necessità o meno di migliorarlo attraverso una visione condivisa di futuro.

Per visualizzare il video integrale devi essere registrato come operatore o teatro e aver eseguito l'accesso.

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