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Giorgio

Garofoli/Nexus

Genere Teatro-danza Performance Installazione
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Regia: Nexus

Drammaturgia: Nexus

Attori: Nexus

Altri crediti: Aiuto-regia: Laura Garofoli Assistente regia: Claudia Salvatore Scenografia: Andrea Simonetti

Parolechiave: cinema, terni, media, performance, padre

Produzione: Compagnia Garofoli/Nexus

Anno di produzione: 2017

Genere: Teatro-danza Performance Installazione

Giorgio è uno spettacolo fatto di teatro di parola, performance e
installazione che trasforma la scena in spazio condiviso e
conflittuale dove poter rinegoziare il passato e reinventare il
futuro.
“Giorgio racconta il rapporto con mio padre.
Un rapporto affettuoso e conflittuale che si è concluso nel 2008
per via del cancro e di cui rimangono decine di filmini,
fotografie, album e scatoloni polverosi. L'archivio di famiglia mi
ha così dato lo spunto per ricostruire una narrazione in bilico
fra monologo e racconto, reportage e drammaturgia, biografia e
fiction. Un lavoro taumaturgico, prima che drammaturgico, che
procede per scossoni temporali e sfocia in epopea generazionale.
Una generazione, quella dei millenials, cresciuta con i piedi in

due staffe, fra il tramonto dell'analogico e l'ascesa del
digitale. Ma anziché proporre l'ennesima "operazione nostalgia",
Giorgio reinventa il passato, cercando di trovare il vecchio nel
nuovo e il nuovo nel vecchio. Ricordi e materiali d'archivio si
intrecciano per decostruire l’onnipotenza paterna e il mito della
città Natale, Terni, emblema dell'Italia provinciale rimasta
bloccata fra progresso e restaurazione. Integrandosi ai ritmi dei
diversi media presenti in scena, il corpo attoriale è attraversato
da continui sbilanciamenti e sovversioni posturali, producendo
momenti di vera e propria installazione dalla forte carica
performativa e narrativa. Si propone così allo spettatore un
teatro che renda la memoria personale e collettiva uno spazio
condiviso e conflittuale, operando un sabotaggio materiale e
narrativo dell’immaginario personale e popolare, per rinegoziare
il passato e reinventare il futuro.”
cit.
A partire da un testo drammaturgico inedito, Giorgio si serve di
un linguaggio ibrido fatto di teatro di parola, performance e
installazione per raccontare l’iniziazione alla vita adulta e
l’ingresso della società italiana nel nuovo millennio. Questa
narrazione “epica” si sviluppa attraverso diversi quadri tematici,
ognuno dei quali mette in scena conflitti personali e collettivi:
l’iniziazione al cinema e ai video game della generazione anni
ottanta; i mutamenti avvenuti a Terni, città natale dell’autore;
la passione per la motocicletta, il volo e la montagna; fino allo
scontro con la malattia e la morte. Lo spettacolo indaga con tono
brillante il ruolo della funzione paterna, ricostruendo
avvenimenti passati, esponendo l’archivio famigliare e mettendone
in scena interpretazioni controfattuali e di autofiction. La
performance ricalca questo approccio, proponendo un lavoro basato
sulla sovversione radicale della posizione eretta e del
baricentro, tramite l’uso di alcune tecniche e principi della
danza hip-hop. Un corpo attoriale composto da intenzionalità che
sgomitano fra loro, addestrato allo scioglimento delle posture
date e delle leggi gravitazionali. Un corpo-cyborg, “naturalmente” predisposto all’innervazione tecnica e culturale.

Informazione riservata agli Organizzatori

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