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Et amo forte ancora

Locanda Spettacolo

Genere Teatroragazzi (9-99) Prosa Altro
Cachet:Informazione riservata agli Organizzatori
Premi: In-Box Verde 2018
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Regia: Francesca Biffi

Drammaturgia: Francesca Biffi

Attori: Elisa Rossetti, Stefano Zaninello

Altri crediti: musica dal vivo di Stefano Zaninello, costumi e oggetti di scena Francesca Biffi, luci di Monica Gorla

Parolechiave: anch'io trasformandomi, bel garbuglio, fuoripiove dentrodiluvia,canticchiando ricordi, Bianca

Produzione: Locanda Spettacolo

Anno di produzione: 2015

Genere: Teatroragazzi (9-99) Prosa Altro

"Fu una bastonata dura per me. Ma poi, che farci?
Continuai la mia strada, in mezzo alle trasformazioni del mondo,
anch’io trasformandomi."
(Italo Calvino)

Bianca ha trent’anni e una storia da raccontare, fatta di gesti e piccole cose. Seduta su una sedia senza sapere dove andare e quale sarà il suo prossimo passo si abbandona ai ricordi, perdendosi nel suo passato per ritrovarsi nel presente.

Un fiocco di neve che entra nel colletto e le note di una chitarra la riportano all’infanzia senza pensieri di un agosto pieno di sole e stelle cadenti, dove il tempo sembra infinito e vorresti restasse così per sempre. Come sfogliando un album, eccola poi prendere vita dalla foto del suo 12° compleanno, piena di dubbi e incertezze su se stessa e il buffo mondo degli adulti che la circonda “Ore 15 e 30. Forse diventare grandi vuol dire che gli altri si aspettano sempre qualcosa da te e che tutto quello che ti va di fare è sbagliato.” E infine l’ultimo salto nel tempo che la riporta sedicenne a correre piena di entusiasmo verso il primo bacio, su per una scala che sembra non avere fine e che all’improvviso, invece, si interrompe nel vuoto, lasciandola cadere con un tonfo nella realtà inaspettata della vita “ E poi quel giorno è successo... Mamma mi è venuta incontro e mi ha dato un bacio sulla fronte, ma era un bacio diverso dal solito, che sembrava chiedermi scusa. Tesoro, il nonno non c’è più ha detto. Il nonno non c’è più.”

Il ricordo della morte del nonno, guida sentimentale e compagno di giochi di BiancaBambina, è il punto di ripartenza della BiancaAdulta che si riappropria di tutti gli insegnamenti da lui ricevuti e finalmente si alza dalla sedia a cui per tutto il tempo è rimasta come incollata per paura di perdersi.

Il finale è un inno alla vita in tutta la sua completezza di giorni e stati d’animo, perché qualunque cosa succeda vale sempre la pena di svegliarsi, correre, perdere il metrò, dimenticare l’ombrello, ascoltare orrida musica, piangere in macchina all’improvviso, litigare senza sapere perchè, non riuscire a dire t’amo, non riuscire a digerire, sentirsi goffa, inutile, come una carta straccia. Vale sempre la pena.

"I pioppi stanno lì, alti, bianchi, dritti. I guardiani del fiume. Che tu li guardi e pensi che siano sempre stati così. E invece poi, quando ci passi in mezzo e li ascolti, ne senti tutti i nodi, i tagli... tante piccole ferite... E capisci che è per questo che sono così belli."

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