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"Giangurgolo Principe di Danimarca" tratto da l'Amleto di W. Shakespeare

Libero Teatro
Regia: Max Mazzotta
Drammaturgia: Max Mazzotta
Attori: Francesca Gariano Marco Tiesi Graziella Spadafora Antonio Belmonte Paolo Mauro
Anno: 2022
Adatto a: per tutti


Generi: Teatroragazzi (12-90), Prosa, Figura

Tags: commedia dell'arte, maschere, shakespeare, MaxMazzotta, tragedia

Cosa può essere più estraneo alla personalità di Giangurgolo, alla sua cialtroneria e intrinseca non-nobiltà, se non la più nobile delle espressioni teatrali, la tragedia? Può Giangurgolo vestire i panni del più tragico e nobile degli eroi shakespeariani? E’ possibile chiedere ad una maschera di commedia di diventare eroe tragico, fino al punto di morire in scena? Giangurgolo è la maschera calabrese per eccellenza della commedia dell’arte. La riproposizione in chiave comico-parodistica del racconto dell’Amleto introduce lo spettatore ai temi della tragedia shakespeariana sfruttando le corde del grottesco e del riso liberatorio. L'uso dei diversi dialetti e l'efficace caratterizzazione dei personaggi annulla la distanza fra pubblico e palcoscenico, rendendo lo spettacolo godibile anche ai più giovani. Il valore aggiunto di "Giangurgolo, principe di Danimarca" è nella straordinaria ricchezza del linguaggio teatrale, che si serve contemporaneamente della forza espressiva delle maschere, della pantomima, del canto e della musica dal vivo.v

Produzione: Libero Teatro

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Fondato nel 1997 dall'attore-regista Maxmilian Mazzotta* , Libero Teatro è composto da diverse figure professionali, provenienti da tutte le provincie della Calabria, che da oltre dieci anni operano insieme all'interno dell'UNICAL (Università della Calabria) Da 15 anni il progetto di Libero Teatro è sempre lo stesso: investire sulle energie creative del territorio, creando opportunità di lavoro in un settore, quello culturale e teatrale di cui la Calabria vanta una grande tradizione. Non a caso molti degli spettacoli messi in scena dalla compagnia vengono fuori da esperienze di ricerca antropologica e linguistica, nel tentativo di valorizzare, attraverso l'uso dei dialetti calabresi (parola / epòs) e la gestualità, la tradizione teatrale di cui è ricca la nostra regione. Così, allontanandosi dal vernacolo, la lingua diventa strumento di comunicazione poetica e identità culturale di una terra, che nulla ha da invidiare ai grandi drammaturghi e teatranti siciliani o campani. Infatti alcune peculiarità del lavoro del Libero Teatro che ritornano in molti spettacoli sono: un interesse a rielaborare opere di grandi maestri del teatro classico e moderno come W. Shakespeare, S. Beckett, B. Brecht, C. Marlowe, L. Pirandello e altri ancora; l'utilizzo dei dialetti calabresi sia come traduzione di testi conosciuti che come costruzione ex novo di scrittura teatrale, Ci
ò che accompagna in maniera costante la poetica delle produzioni è il lavoro sullo spazio scenico, inteso non come luogo fisico, ma come spazio ideale: una zona franca in cui l'attore-alchimista può trasformarsi, spogliarsi, giocare con la verità e la finzione per essere contemporaneamente se stesso ed altro da sé.

*Allievo del regista Giorgio Strehler, diplomato nel 1995 alla scuola di recitazione del Piccolo Teatro di Milano.
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