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Rui(n)do

Valentina Parravicini
Regia: Valentina Parravicini
Drammaturgia: Valentina Parravicini/Fernando Ramalho
Attori: Valentina Parravicini
Trailer: Link
Anno: 2016


Generi: Danza, Performance
Rui(n)do è una creazione di Valentina Parravicini, Fernando Ramalho e Filipe Lopes (Play Bleu), costituita da un solo di danza, una composizione musicale e una videoproiezione. Prende ispirazione dalle rovine e dai rumori della città e riflette sulle diverse modalità di relazione con lo spazio urbano.
La musica, elaborata a partire dalla raccolta e dalla manipolazione di suoni registrati nello spazio urbano, e il video, che traduce in immagini ciò che passa inosservato nel vissuto quotidiano, creano un paesaggio atmosferico, mentre il corpo porta nella danza l'esperienza della città.


Ruí(n)do riflette sui concetti di rovina (ruína, in portoghese) e rumore (ruído) in una performance in cui danza, musica e video cooperano in un processo di riconfigurazione spaziale, giocando sulle relazioni esistenti tra suono, immagine, tempo e corpo.
Nell'esperienza contemporanea della città, le rovine sono presenti come un elemento che esiste allo stesso tempo in cui scompare, sintesi di passato e futuro. Il rumore ci interessa come componente produttivo dell'esperienza quotidiana, oltre che per la sua capacità di sfuggire alla materialità e all'architettura, di trasgredire i limiti fisici, gli scopi e gli scompartimenti nei quali e per i quali è prodotto.
Le rovine della città con cui ci relazioniamo sono materiali, le possiamo vedere e sentire, ma anche simboliche, sono le rovine di un discorso che presenta la città come un territorio fisso, senza pensare alla realtà plastica in cui la città si è trasformata, attraverso il flusso continuo di persone, merci, immagini, suoni e storie che la attraversa ogni giorno.
Le nostre rovine sono un paesaggio stratificato, in cui ci si relaziona con lo spazio e con l'altro oscillando continuamente tra una narrativa del passato e l'ennesima promessa di futuro, rendendole indistinte. Mettere in discussione il luogo del corpo in questo paesaggio significa cercare la possibilità di un corpo che, muovendosi sul confine tra passato e futuro, apre spazio per l'imprevisto: un corpo che ridisegna lo spazio attraverso la sua presenza, in relazione con ciò che il suono e il video portano in scena.

Altri crediti: Rui(n)do è stato co-prodotto da c.e.m.-centro em movimento, Lisbona e Arte Total, Braga, con il supporto di Karnart C.P.O.A.A, Lisbona e Câmara Municipal de Lisboa-Polo Cultural Gaivotas|Boavista
finanziamento: Fundação Calouste Gulbenkian, Programa de Língua e Cultura Portuguesas

Produzione: Cristina Vilhena

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Valentina Parravicini, danzatrice e coreografa.
Nata a Cantù (Como), diplomata al Liceo Artistico B. Luini, realizza la sua formazione in danza classica e contemporanea a Milano. Dal 2004 al 2007 studia con Prisca Picano e Salvatore Tarascio, che le forniscono le basi per una ricerca sul movimento che si sposterá successivamente in direzione alla danza contemporanea e alla creazione transdisciplinare. A partire dal 2005 approfondisce lo studio della tecnica contemporanea (release, contact-improvisation, floor-work) con diversi insegnanti italiani e stanieri, tra cui Rosita Mariani, Ariella Vidach, Ivan Wolfe, Eva Karkzag, Bruno Catalano, Giovanni Di Cicco, Peter Michael Dietz e Sofia Neuparth.
Dal 2007 al 2009 avora come interprete in Italia e Portogallo, in spettacoli e performance di Bruno Catalano, Andrea Buckley, Tino Sehgal, Willi Dorner, Ainhoa Vidal.
Dall'ottobre 2009 al novembre 2016 vive a Lisbona, dove frequenta la F.I.A.- Formação Intensiva Acompanhada 2009-10 e inizia a collaborare con il c.e.m - centro em movimento, integrando nello studio del corpo e del movimento la pratica di creazione per spazi non convenzionali. A Lisbona crea e presenta la maggior parte delle sue produzioni, tra le quali “IN” , a partire da una ricerca con il fotografo Cristiano Christillin (2011), “A Porta” (2012), “Entre o terreiro e a praça”, “Tocar”, duetto con il chitarrista Miguel Pyrrait (2013), “Solo Alvo” (2014) e “Enquanto as nuvens passam o céu continua” (2015). Fa parte dell'equipe artistica del c.e.m nella creazione del Festival Pedras dal 2010 al 2015 e nelle performance presentate a Lisbona, Porto e Madrid nel 2014 e 2015.
Collabora inoltre con l'artista plastico Thierry Simões (Decantar, 2010), con l'Arte Total di Braga nel progetto “Guelra – Laboratório de transcrição coreográfica” (2013-16) e con Peter Michael Dietz in “The floating body” e “I (don't) belong here... believe me....” (2012-2013).
Nell' ambito della video-danza lavora con Renata Ferraz in “Corpo sem Órgãos”, vincitore del premio del pubblico come miglior film della competizione internazionale di video danza nel Festival InShadow 2012, e con Tânia Moreira David in “Casa, corpo sem fim” (2014).
Dal 2013 insegna regolarmente movimento e danza contemporanea e organizza l' “Espaço Experimental”, piattaforma di presentazione e feedback di processi creativi.
Nel 2016 è impegnata nella produzione dello spettacolo "Rui(n)do", collaborazione con il musicista Fernando Ramalho e il video-maker Filipe Lopes, sostenuta dalla Fondazione Calouste Gulbenkian, che debutta a Lisbona a Luglio ed è successivamente presentata in Brasile, a San Paolo e Curitiba.
Sempre nel 2016 inizia a collaborare con la sorella Simona Parravicini nella creazione dello spettacolo "Una specie di Alice", prendendo parte alle tre residenze di creazione a Castelnuovo Berardenga (SI), Sanvincenti (Croazia) e Monteroni d'Arbia (SI).
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