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Come vagabondo delle stelle - prove di uno spettacolo che non si farà mai

Vincenzo Occhionero
Regia: Vincenzo Occhionero
Drammaturgia: Vincenzo Occhionero
Attori: Vincenzo Occhionero
Anno: 2015


Generi: Teatro-danza, Performance, Altro

Tags: Jack London, The star rover, Beat Generation, . Generazione x, Generazione y

"Io celebro me stesso, io canto me stesso / E ciò che io suppongo devi anche tu supporlo / Perché ogni atomo che mi appartiene è come appartenesse anche a te" - Walt Withman (Foglie d'erba; Il canto -


Nell'attesa
di ricevere una chiamata per sapere se e quando partire per un call-center all'estero, un attore continua a fare le prove di un monologo che ha tratto dall'ultimo romanzo di Jack London: "Il vagabondo delle stelle".
Nonostante sia conscio che il suo spettacolo non andrà mai in scena, l'attore decide di voler tenere in vita sino all'ultimo questo suo anonimo lavoro poiché nel ricercare la verità del personaggio si è accorto di star ricercando una propria verità.
Infatti la storia di Darrel Standing (condannato a morte dopo esser stato rinchiuso per 5 anni in una cella d' isolamento) risuona come metafora perfetta tanto della sua vita quanto della sua generazione: sconfitta, fraintesa, umiliata, masticata, arrabbiata, ignorata, paragonata, isolata, immolata nonché in utopica attesa di potersi riscattare.

"Come vagabondo delle stelle - prove di uno spettacolo che non si farà mai" è un lavoro nato per innumerevoli ragioni.
Nel percorso tracciato sino ad ora, ho tentato diverse volte di dar voce a chi non ne aveva. Di porre una luce sulle prospettive spesso dimenticate. Ed ho cercato di farlo seguendo la stessa attenzione verso l'umanità che Salgado ha mostrato nelle sue fotografie; Terzani nei suoi diari; Brook nei suoi vuoti.
Questa volta ho deciso di prestare la mia voce a tutti quelli scivolati nell'isolamento; a tutti quelli che per un motivo o per un altro si sono ritrovati a parcheggiare la propria vita. A tutti quelli che si sono ritrovati invisibili nel centro di una strada; a tutti quelli che hanno percepito il Tempo scivolargli dalla pelle. Ho deciso di prestare questa voce a tutti quelli che si sentono ancora in difficoltà nel rispondere onestamente a chi gli chiede se si senta felice. A prescindere da dove vivano, a prescindere se lavorino. A tutti quelli che hanno conformato il proprio Tempo al trattato di Maastricht per poi sentirsi "vecchi" a soli 35 anni. A tutti quelli che la notte impazziscono nell'insonnia , osservando il soffitto mentre i pensieri li divorano da dentro. A tutti quelli che la notte impazziscono nell'insonnia , osservando il soffitto mentre i pensieri li divorano da dentro. A tutti quelli che sentono sfumare la possibilità di creare un proprio nucleo familiare; a tutti quelli che non riescono più a sostenere il proprio nucleo familiare. A tutti quelli che si sentono umiliati... sconfitti... ma senza aver capito ancora in cosa. Lo so che non è così per tutti. So che lo è per molti.
E me ne son voluto far corpo ponendo una semplice luce su un animo nudo. Parlando delle ferite altrui tramite le mie. Seguendo un percorso già battuto da Ginsberg, Ferlinghetti e Beat generation nei loro reading.

Produzione: Vincenzo Occhionero con l'appoggio dell'ass. culturale Arti e spettacolo.

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“Nel mondo dei nani tutto è piccolo ma questo / i nani /non possono saperlo.
Nel mondo dei giganti tutto è enorme ma questo / i giganti / non possono saperlo.
Nel mondo delle persone normali tutto è normale ma questo / le persone normali / non possono saperlo.” - Ivan Kulekov -

Laureato in Sc. Della Comunicazione con una tesi in antropologia culturale su "L'antropologia performativa in Peter Brook", ho tracciato il mio iter perFormativo tra ambienti accademici e realtà underground. Tanto in Italia quanto all'estero (Germania - Belgio - Argentina).
Irene Papas + La Fura dels Baus; Andrea Cosentino; Remondi e Caporossi; Vania Castelfranchi; Accademia d'Arte Drammatica Silvio d'Amico; Maurizio Donadoni; Bruce Myers; La Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi... sono alcuni dei nomi con cui mi sono ritrovato a collaborare negli anni.
Attraverso il progetto europeo PROSPERO, lavoro per un mese in Belgio, presso il Théatre de la Place di Liegi, con il regista Galin Stoev.
Col cantautore Giuseppe Vincenzi partecipo allo spettacolo di teatro-canzone “Va pensiero... che io ti copro le spalle”; successivamente ri-allestito da Scena Verticale mentre nel 2010, vincendo un bando dell' ERT per un corso di professionalizzazione per giovani attori, avvio la collaborazione artistica col regista César Brie.
Nel giro di tre anni si creeranno “Karamazov” (spettacolo candidato al premio Ubu 2012 per la miglior regia e vincitore del premio argentino Teatro del Mundo 2013 per il miglior spettacolo straniero) e lo spettacolo “Il Vecchio Principe” (candidato anch'esso al premio argentino Teatro del Mundo 2013 per il miglior spettacolo straniero).

Ora pago pegno lavorando in un call center ad Atene.
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