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DELIRIUM BETLEM ovvero I Re Marci - secondo di tre sacrosanti lamenti

Compagnia Alberto Salvi
Regia: Alberto Salvi
Drammaturgia: Alberto Salvi
Attori: Riccardo Goretti, Francesco Ferrieri, Alberto Salvi
Anno: 2015


Generi: Prosa

Tags: sacro, teatrocanzone, magi, salvi, goretti

SINOSSI
È una notte tiepida dal cielo limpido di un inverno qualsiasi, in una metropoli del nord Italia. Tre uomini, tre disadattati, tre falliti e totalmenti inconsapevoli, nutrono, nel loro profondo, una ancor flebile speranza che qualcosa possa cambiare, che il mondo, tutto, possa finalmente svoltare e la loro esistenza, con quella dell’umanità intera, possa ritrovarsi in una nuova era, in cui equilibrio e pace appartengano veramente ad ogni essere vivente. In questa meravigliosa illusione, in questo fuoco fatuo della mente, in questo grande abbaglio vedono, nel cielo terso sopra di loro un segno inconfondibile, un presagio, la profezia che aspettavano: la Stella Cometa brilla imperturbabile e segna la Via. Il Cristo Redentore, il Figlio di Dio, l’essenza dell’amore incarnata sta tornando. Da questo momento nulla sarà più lo stesso. Le loro vite, il corso sbiadito della loro esistenza, muterà inesorabilmente e per sempre. Alleluja.

NOTE DI REGIA
DELIRIUM BETLEM ovvero i Re Marci è il secondo di tre sacrosanti lamenti. Dopo il lavoro sulla figura popolare de La Pelegrina con LA MARIA STÓRTA, la trilogia che accosta il sacro con il profano prosegue, aggiungendo un nuovo tassello a questo corroborante tema. In questo secondo capitolo il lavoro si sviluppa nell’immediato, in un oggi carico di tutte le contraddizioni che caratterizzano la nostra era. I Re Marci sono, a tutti gli effetti, uno stimolo per parlare di Dio ma anche, probabilmente, della morte e del diavolo, del male e pure della salvazione, della punizione e della redenzione, dell’amore e delle illusioni, dei disillusi e dei nichilisti, dei pacifisti e delle guerre, delle paure e del coraggio, di niente e di tutto questo messo insieme, in un vorticante e caotico magma che tanto somiglia a ciò che ci ostiniamo a chiamare vita. È, in definitiva, un modo per parlare dell’uomo e della
in lui delirante coesistenza di luce e buio. Dopotutto, ho dovuto passare i quarant’anni per comprendere quanto di cattolico e anarchico, di santo e blasfemo, di equilibrato e folle, di sacro e profano appartenesse a questa mia tanto amata, nonché odiata, esistenza. E che Dio me la mandi buona.

Altri crediti: editing Francesco Ferrieri, Riccardo Goretti luci Alberto Salvi costumi Collettivo Métastasi con il sostegno di Armunia in collaborazione con Comune di Prato Assessorato alla Cultura con il supporto di Rabbia/Fondazione Teatro Valle Bene Comune

Produzione: SMartit, I Teatri del Sacro, Federgat

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LA MARIA STÓRTA primo di tre sacrosanti lamenti è il primo lavoro del gruppo di artisti che si è riunito per un progetto comune. La formazione di diversi anni, la maturità acquisita nel tempo e le esperienze con diverse compagnie professioniste ha permesso lo sviluppo di un solido e affiatato gruppo di lavoro. Il progetto ha avuto una gestazione di circa sei mesi, dove oltre alla scrittura curata da Alberto Salvi con l’editing di Matilde Facheris, ci si è inoltrati nella partitura musicale, miscelando il lavoro di composizione di Gino Zambelli con il talento e le competenze vocali della stessa Facheris. Un’ultima parte del lavoro ha visto l’inserimento di un coro composto da tre attrici e cantati (Bedrina, Castigliola, Raimondi), a supportare e amplificare il naturale corso della narrazione. Lo stesso nucleo di artisti si sta ora muovendo per promuovere questa prima tappa di lavoro comune. Nel frattempo si stanno consolidando le basi per proseguire la collaborazione in altri progetti.
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