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FINE

schuko
Regia: Francesca Telli e Marta Melucci
Drammaturgia: Schuko
Attori: Francesca Telli e Marta Melucci
Anno: 2015


Generi: Danza

Tags: danza, superflat, fine, arte visiva, pop

La danza contemporanea della compagnia Schuko dialoga con l'opera dell'artista visiva Tomoko Nagao, originando un paesaggio vivente e in continua trasformazione. Fine parla di una storia d'amore, quella tra l'uomo e la terra, attraverso un'estetica visionaria in cui naturale e artificiale si mescolano e che, secondo le linee dell'arte superflat * giapponese, propone una lettura fantasiosa e cruda della realtà. Il corpo e l'immagine si incontrano in una ricerca che indaga i concetti di abitare, possedere, finire e resistere. *superflat: corrente artistica contemporanea fondata da Takashi Murakami influenzata dalla cultura dei manga e volta a rappresentare in modo grottesco i paradossi della società dei consumi.

Fine nasce da un percorso avviato da Schuko nel 2012, articolato in vari capitoli per i quali si utilizza una commistione di linguaggi tra il performativo e il visuale. Il tema di riferimento è l'adattamento umano alle trasformazioni ambientali intese come forze in grado di rimescolare la realtà dando origine a nuovi spazi, gruppi viventi e dinamiche di relazione. Fine sviluppa in particolare il tema del legame tra l’uomo e la terra inteso come una storia d’amore, per intensità, necessità, dinamiche distruttive e generative. Lo fa mettendo in scena elementi di diversa natura e relazioni in cui il confine tra naturale e artificiale perde di definizione. La scenografia che è spazio, è anche installazione, abito e personaggio; il corpo si modifica, è umano, animale, oggetto e natura. L'idea è di portare un'opera d'arte visiva sulla scena animandola attraverso la danza e contemporaneamente dare alla coreografia un'identità grafica riconoscibile.

Tomoko Nagao è considerata la più importante esponente dell'arte Micropop in Italia. Lavora da sempre con un doppio linguaggio, pittorico e grafico, che risente molto dell’influenza dell’estetica superflat della scuola di Takashi Murakami, con accenti originali nella scelta dei soggetti spesso legati a tematiche ambientali. Nelle sue opere i confini tra arte classica e nuovi valori della cultura pop contemporanea si assottigliano a tal punto da creare una profonda contaminazione. Attraverso una critica sottile e ironica, mai diretta e mai aggressiva, alla società del consumo di massa e delle politiche consumistiche globali, Nagao propone una pratica artistica innovativa, una rivisitazione ironica di temi e soggetti prelevati dalla grande tradizione pittorica occidentale e dall’iconografia popolare e consumistica, sia occidentale che orientale. Le sue opere sono state presentate in varie mostre collettive in Italia e in Europa oltre che all'interno di manifestazioni legate alla street art. Nel settembre 2015 ha partecipato alla prestigiosa mostra collettiva The Botticelli Renaissance. La sua immagine The Birth of Venus è stata eletta immagine guida della mostra. La musiche originali sono del chitarrista Claudio Fabbrini e i costumi della fashion designer Lamula-Raffaela Spampanato.

Produzione: Compagnia Schuko

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Schuko nasce dall’incontro delle danzatrici Marta Melucci e Francesca Telli che, provenienti da percorsi di studio che spaziano dal design alla filosofia, dalla scenografia all'educazione somatica, condividono una formazione comune nell’ambito della danza contemporanea. Hanno iniziato dalla danza urbana site specific e in seguito sviluppato una ricerca che integra danza, design e arti visive avvalendosi della collaborazione di artisti di diversa formazione e producendo spettacoli per il teatro, video e installazioni. Le produzioni di Schuko sono state presentate tra gli altri a: Biennale dei Giovani Artisti d’Europa e del Mediterraneo, Festival di Santarcangelo, E45 Napoli Fringe Festival, Festival Kilowatt di Sansepolcro, MART di Rovereto, CSS-Teatro Contatto e Off Label di Udine, Scenographer’s Festival di Basilea, Petites Scènes Ouvertes di Parigi, Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles, Biennale Danza di Venezia, Museo degli Sguardi di Rimini, Festival Danae, Nao Performing Festival, Festival Exister, Accademia Naba, Salone del Mobile, Triennale e Politecnico di Milano. Nelle sue varie espressioni l'opera di Schuko è rivolta alla contemporaneità, un'indagine sul rapporto tra corpo e spazio, le forme della comunicazione, le identità, i contrasti e le risorse del tempo attuale. Il movimento, i materiali, la variabile relazione con il pubblico e l'utilizzo di diversi media, sono aspetti che la compagnia ricerca con curiosità e cura del dettaglio a sostegno di una ricerca artistica “pop”, aperta alla sperimentazione e a molteplici linguaggi.
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