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La Sirenetta

Eco di fondo
Regia: Giacomo Ferraù, collaborazione registica di Arturo Cirillo
Drammaturgia: Giacomo Ferraù e Giulia Viana
Attori: Riccardo Buffonini Giacomo Ferraù Libero Stelluti Giulia Viana eventuali sostituti per cause di forza maggiore: Michele Basile, Simon Waldvogel
Trailer: Link
Anno: 2016


Generi: Prosa

Tags: sirenetta, identità sessuale, Giulia Viana, Giacomo Ferraù, Arturo Cirillo

“C’è un istante in cui tutti noi siamo uguali e indefiniti, senza distinzione di sesso e di genere. è da qui che parte tutto. In questo momento pronuncio i miei confini. testa, braccia e coda”
“La Sirenetta” parla di un’adolescente che per un gesto d’amore rinuncia alla sua stessa essenza (la sua coda) nel disperato tentativo di essere accettata, di essere amata. Siamo partiti dalle lettere di ragazzi adolescenti che hanno deciso di togliersi la vita perché non si sentivano accettati per la propria sessualità, che hanno rinunciato alla loro voce per chissà quanto tempo. “La Sirenetta” obbliga a riflettere sull’amore, quello più difficile, quello verso sé stessi ed il corpo che si abita, rileggendo come metafora dell'identità sessuale la celebre fiaba di Andersen, la quale ha da sempre alimentato le fantasie registiche, pittoriche e drammaturgiche di numerosi artisti, probabilmente per la ricchezza di segni-metafore che costellano il testo.
Ma c'è sicuramente un altro punto nevralgico di interesse della storia. Mai, come nel caso de "La Sirenetta", mito e fiaba si incontrano così visceralmente da creare quasi un terzo genere, sospeso tra la forza dell'archetipo peculiare del mito e l'illimitata, onirica, fantasia fiabesca.
Eco di Fondo ha intrapreso da tempo un progetto di ricerca finalizzato a rileggere i miti e le fiabe più famose come metafore di temi di attualità di cui riteniamo sia doveroso parlare. In "Orfeo ed Euridice", regia di César Brie, il mito è riletto alla luce del caso Englaro, e in "O.Z., storia di un’emigrazione", il libro di Baum diviene metafora per parlare dello spinoso tema dell'immigrazione al pubblico più giovane. Questa volta abbiamo immaginato di rileggere "La Sirenetta" come metafora del tema dell'identità sessuale, parlando di giovinezza, di quell’età in cui molto spesso tutto è basato sull’astratto concetto di “normalità”. Ma normalità implica che qualcuno sia identificato come “diverso”.
Mai come in questo momento, ci sembra doveroso interrogarci su un tema che spinge l'opinione pubblica a confrontarsi e scontrarsi su domande delicatissime come "cos'è la famiglia oggi?", la parità dei diritti, la possibilità di prevenire il bullismo per discriminazione sessuale nelle scuole.
Tutto questo in un paese, l'Italia, che non dispone di leggi contro l'omofobia, ma paradossalmente rientra tra i paesi europei in cui si registra il maggior tasso di suicidi tra minori legati a cause di bullismo e discriminazione.Tutto ciò che non conosciamo ci fa paura, in fondo.
L'intenzione, come negli altri nostri spettacoli, non è assolutamente di schierarci a favore o contro una qualsiasi fazione, ma semplicemente di fornire spunti di riflessione ad un pubblico variegato di giovani ed adulti parlando di una singola, specifica storia su miliardi di altre. Vorremmo cimentarci nell'arduo compito di provare a raccontare tutto quest'universo attraverso i colori a volte vivaci, a volte scuri, della metafora che sottende la fiaba.

Altri crediti: assistenti alla regia Simon Waldvogel, Michele Basile, Piera Mungiguerra
disegno luci Giuliano Almerighi
coordinamento coreografico Riccardo Olivier
progetto video Riccardo Calamandrei
organizzazione Elisa Binda

Produzione: Eco di fondo - coprodotto da Campo Teatrale

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Eco di fondo nasce a Milano nel 2009 da Giacomo Ferraù e Giulia Viana, due giovani attori diplomati all’Accademia dei Filodrammatici di Milano nel 2007, che riescono a catalizzare l’interesse di pubblico e critica in un rapido crescendo: dopo i primi spettacoli "Te Remoto" e "Il più bel giorno della mia vita", si aggiudicano il Premio A.N.P.I. Cultura 2008 Ovest Ticino con il monologo Le rotaie della memoria. A Giacomo Ferraù è inoltre assegnato il Primo premio nazionale e internazionale di regia Fantasio Piccoli 2010 con una versione di "Sogno di una notte di mezza estate" messa in scena dalla compagnia stessa, che in questa occasione conosce gli attori Andrea Pinna e, a seguire, Valentina Scuderi. Con "Coppia Aperta, quasi spalancata" inizia la collaborazione con il light designer e tecnico Giuliano Almerighi.

Il primo spettacolo di teatro ragazzi della compagnia, "Nato ieri", è finalista Premio Scenario infanzia 2012 e debutta al Festival Segnali 2013; fa il suo ingresso nel gruppo l’attore Libero Stelluti, che per la compagnia si occupa anche della grafica.

Il secondo lavoro di teatro ragazzi, "O.Z., storia di un’emigrazione", è sostenuto nell’ambito del progetto NEXT – laboratorio delle idee 2014, patrocinato da Amnesty International e EveryOne Group; debutta con successo al Festival Segnali 2015. Con O.Z., la formazione si arricchisce ulteriormente, attraverso l’inserimento dell’organizzatrice Elisa Binda.

Nel 2014 nasce "Orfeo ed Euridice", scritto e diretto da César Brie, con G. Ferraù e G. Viana, produzione Eco di fondo/ Teatro Presente, Selezione Inbox 2014 e finalista Premio Cassino Off 2016; ottiene uno strepitoso successo di pubblico al Teatro Elfo Puccini nel febbraio 2015. Sempre nel 2014 la compagnia vince il “Premio Pradella” indetto dall’Accademia dei Filodrammatici di Milano per “La sensibilità di confrontarsi con il contemporaneo e di svolgere una continuativa ricerca su temi etico sociali”.

Eco di fondo è nuovamente sostenuta da NEXT – laboratorio delle idee 2015 e 2016/17 per la sua nuova produzione "La Sirenetta" (Selezione Inbox 2018 – regia di Ferraù con la collaborazione registica di Arturo Cirillo), che nel suo tour tocca anche il Piccolo Teatro e il Teatro India.

Nel luglio 2017, per la 43° edizione del Festival Internazionale della Valle D’Itria, Giacomo Ferraù insieme alla compagnia cura la regia dell’opera "Altri Canti D’Amor", Progetto Monteverdi nel 450° anniversario della nascita. Nel 2018, la compagnia torna al Festival, presentando alla 44° edizione "Il trionfo dell’onore" di Scarlatti, ripreso nel novembre 2019 a Tokyo per il Festival del Belcanto.

L’ultima produzione di teatro ragazzi "Pollicino", sostenuta da NEXT – laboratorio delle idee 2017/18, debutta al Festival Segnali 2018.

Lo spettacolo "Dedalo e Icaro" (regia di Ferraù e Francesco Frongia, coproduzione con Teatro dell’Elfo, progetto vincitore del bando SIAE Sillumina) debutta il 15 gennaio 2019 all’Elfo Puccini di Milano.

A fine novembre 2019, anteprima de "La notte di Antigone" (produzione sostenuta da NEXT – laboratorio delle idee 2019/20) a Campo Teatrale, Milano.

Nel triennio 2018/20, Eco di fondo è sostenuta dal MiBAC come Impresa di Produzione Under 35.

Nel 2021 Eco di fondo debutta a giugno con la co-produzione "Sono solo nella stanza accanto" (Eco di fondo / Compagnia Caterpillar) e nel dicembre con l'anteprima di "Narciso", spettacolo dedicato ad un pubblico dai 6 anni.

La compagnia sostenuta inoltre dal Comune di Milano per i progetti “PER UN TEATRO NECESSARIO – Scambi di idee ed esperienze” (2018), “ECOMPLEANNO! – 10 anni di teatro etico” (2019), "NUOVA ALBA" (2021).
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