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VANIA

Oyes
Regia: STEFANO CORDELLA
Drammaturgia: COLLETTIVA A CURA DI STEFANO CORDELLA
Attori: VANESSA KORN, FRANCESCA GEMMA, FABIO ZULLI, UMBERTO TERRUSO
Trailer: Link
Anno: 2015
Premi: In-Box Finalista 2017


Generi: Prosa
IL PROGETTO
Dopo aver esplorato le conseguenze dell'abbandono in “Va Tutto Bene”, la Compagnia Oyes porta avanti la sua ricerca tra le crepe e le contraddizioni dell'animo umano.

VANIA racconta le paure, le frustrazioni e il senso di vuoto dei nostri tempi attraverso una drammaturgia originale costruita a partire dai temi e dai personaggi principali di “Zio Vanja”, uno dei capolavori di Anton Cechov.

“Tutti, finché siamo giovani, cinguettiamo come passeri sopra un mucchio di letame. A vent'anni possiamo tutto, ci buttiamo in qualsiasi impresa. E verso i trenta siamo già stanchi, è come dopo una sbornia. A quarant'anni poi siamo già vecchi e pensiamo alla morte. Ma che razza di eroi siamo? Io vorrei solo dire alla gente, in tutta onestà, guardate come vivete male, in che maniera noiosa. E se lo comprenderanno inventeranno sicuramente una vita diversa, una vita migliore, una vita che io non so immaginare”.

Così scriveva Anton Cechov in una delle sue lettere. Ed è proprio dalla stessa pervasiva sensazione di stagnamento ed immobilismo che è nata la necessità di questo lavoro. Come la maggior parte dei trentenni anche noi ci ritroviamo in un limbo poco rassicurante e per non sentire il vuoto ci aggrappiamo al passato e guardiamo al futuro con poche speranze. Il rischio è quello di sopravvivere galleggiando nel "letame" di cui scrive Cechov.

E così abbiamo deciso di raccontare le paure, il senso di vuoto, la difficoltà di sognare dei nostri tempi, attraverso una drammaturgia originale costruita a partire dai temi e dai personaggi principali di “Zio Vanja”, uno dei capolavori dell'autore russo.


SINOSSI
La vicenda si svolge in un paesino di provincia e ruota attorno alla figura del Professore, tenuto in vita da un respiratore artificiale. Non vedremo mai il Professore ma le tragicomiche conseguenze che la sua condizione produce sul resto della “famiglia”: la giovane moglie Elena, il fratello Ivan, la figlia Sonia, il Dottore. Come in “Zio Vanja” anche i nostri personaggi sentono di non vivere la vita che vorrebbero. Ma la spinta al cambiamento deve fare i conti con la paura di invecchiare, le rigidità, i sensi di colpa, il timore di non essere all'altezza.

Altri crediti: ideazione e regia Stefano Cordella
drammaturgia collettiva
con Francesca Gemma, Vanessa Korn, Umberto Terruso, Fabio Zulli
disegno luci Marcello Falco
costumi e realizzazione scene Stefania Corretti e Maria Barbara De Marco
organizzazione Giulia Telli
una produzione Oyes
con il sostegno di fUnder 35 e MiBACT /Regione Umbria /Comune di Gubbio /URA
NEXT - Laboratorio delle idee per la promozione e la distribuzione dello spettacolo dal vivo

Produzione: OYES

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Òyes nasce attorno a un nucleo di attori diplomati all'Accademia dei Filodrammatici di Milano. Da subito la Compagnia si concentra sulle crepe che osserva nella società e da lì inizia a creare drammaturgie originali, in cui rimane vivo il processo di ricerca di nuovi linguaggi e lo studio di dinamiche sociali del presente. Dopo alcuni spettacoli originali influenzati da tematiche psicologiche alla base di comportamenti collettivi (ad es.: “Effetto Lucifero” basato sull'esperimento di Stanford), si dedica alla rilettura di alcuni testi classici: “Vania” e “Io non sono un gabbiano”.Nel 2018 con “Schianto” (menzione speciale Forever Young) inizia la collaborazione con La Corte Ospitale e con il Teatro Litta di Milano. Nello stesso anno Òyes vince il Premio Hystrio Iceberg come “migliore compagnia emergente italiana” . Negli ultimi progetti Òyes ha esplorato il mondo del teatro-ragazzi (“Mai Generation”), creazioni auto-narrative (“Vivere è un’altra cosa”), non scordando il legame con i classici (“Oblomov Show” e “La Coscienza di Zeno”).In seguito alla pandemia, la Compagnia ha approfondito una ricerca innovativa sul proprio territorio di provenienza, allo scopo di proporre un teatro inclusivo e partecipato. Così è nato il progetto “Cyrano xxxxx”, insieme alla compagnia Karakorum e a diverse cooperative che operano negli edifici di residenza popolare delle province di Milano e Varese. Anche grazie a questa esperienza si è sviluppato “Parchi Sommersi”, uno spettacolo itinerante in cuffia che riscopre i parchi periferici di Milano. Il progetto vince la prima edizione del bando Milano è Viva con un’indagine sul Parco Lambro. Nel 2023 con il sostegno della seconda edizione di Milano è Viva propone alla cittadinanza il Secondo Capitolo di “Parchi Sommersi”, incentrato sul Parco Nord Milano. Nel 2024, grazie al supporto di Fondazione di Comunità e Fondazione Cariplo, nasce il terzo capitolo di "Parchi Sommersi" su Parco delle Cave e una collaborazione con Associazione Consorzio Cascina Cuccagna, per un progetto che connetta l'antica cascina con il quartiere popolare di Molise-Calvairate-Ponti.
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