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Tags: Peer Gynt, Ibsen, Paino, Binotti, concerto

Nelle intenzioni iniziali dell'autore, Peer Gynt non era stato pensato per la scena ma solo come poema in battute, e deve la frequenza degli allestimenti, forse, all'equivoco generato dalla versione operistica, con musiche di E. Grieg. Volendo da un lato preservare la descrittività narrativa del testo, dall'altra la sua natura poetica e l'evocatività delle musiche, è stato qui allestito come concerto per attore e musica elettroacustica.
Nato come evento singolo nel 2013, viene ora messo in replica. nel 2015 verrà prodotto un secondo episodio sul testo degli ultimi due atti.

Note di regia

"Questo testo non dovrebbe essere messo in scena.
L'ha detto Ibsen, mica io. L'autore è lui, forse, mica posso fare tutto io.

Sono Peer ogni mattina davanti allo specchio, ogni volta che dico di essere stanco, o felice, o arrabbiato, ogni volta che dico di preferire il viola al rosso rubino o che non mi piacciono i carciofi.

Quindi per essere Peer Gynt servono uno specchio e il verbo essere. Mica posso fare tutto io.

Peer è un corpo o ha qualunque corpo, è sultano, imperatore, folle, vivo e morto, tanto si tratta sempre di sfondare porte aperte per far uscire l'odore di aria fritta. In ogni caso è se stesso; lo dice lui, mica io.
È l'imperatore dell'io, povero coglione, ognuno si arrangia come può.
E mica posso fare tutto io. E io sono Io.
È impegnato a cercare di essere Uno, e in ogni caso è, suo malgrado, e pretende che tutto sia contro di lui o a suo favore, lì per lui.

Paino, dai, alla fin fine, semplicemente, non hai voglia di pulire il frigo o di fare la fila alle poste.

E infatti sto dicendo proprio questo, è un errore grossolano quello di creare antieroi, farebbe comodo.........
Un bambino viziato, figlio di un figlio, niente di più attuale e semplice, tutto è intorno a lui. Cioè a me.
Ma almeno il dilemma becero “Essere o non essere” l'abbiamo rimosso, ed è già qualcosa, respiriamo, sporti oltre l'amatorialità della nevrosi.

E bisogna essere soli in scena, perché s'ha da fare ciò che lui fa, e lui non fare come lui, lui non lo farebbe mai. Quindi, nel caso di specie, Peer si attrezzerà per diventare me. Mica posso fare tutto io.

Per quanto riguarda il pubblico, ignorato o nominato, in entrambi i casi non esiste, figuriamoci se può esserci un altro attore o una sedia o una quinta. Bisogna essere soli, ma soli davvero.
Troppe scene e troppo poche.
Troppi attori, meglio nessuno. Costa anche meno. E già così è una bolgia.

E se fossi Peer potrei limitarmi a dire che bisogna essere soli perché lo dico Io, e Io sono Io......
come finiva la frase?
Non ricordo.
Fate voi
Mica posso fare tutto io"

Altri crediti: Musiche Lorenzo Binotti

Produzione: Commissione P/Unnecessary Productions