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I.P. identità precarie

ilinx
Regia: Nicolas Ceruti
Drammaturgia:
Attori: Dramaturg: Amanda Spernicelli Con: Mariarosa Criniti, Giulia Lombezzi, Luca Marchiori
Anno: 2013
Produzione: ilinx, Residenza Teatrale ILINXARIUM,
Con il sostegno di “Next 2012 Laboratorio per la produzione e la distribuzione dello spettacolo dal vivo in Lombardia”
In residenza: Residenza Teatrale Montebrianza, Resdienza Teatrale ILINXARIUM
"non sono niente. non sarò mai niente. non posso volere d'esser niente. A parte questo, ho in me tutti i sogni del mondo".
dal “Libro delle Inquietudini” di Bernardo Soares/Fernando Pessoa

Chi siamo? L’identità di chi e che cosa? Le persone cercano l’identità in ciò che fanno per poi dare sostanza a ciò che sono. Vogliamo scandagliare il tema dell’identità, legato a quello della precarietà.
Cambiamo il nostro essere con la stessa velocità e leggerezza con cui ci cambiamo d’abito, ma dove finisce quest’abito -identità? Rimane forse smarrito in una di quelle strade che percorriamo per riscoprirci?
Tre attori si muovono sulla scena, seguendo un immaginario reticolo che li costringe a cambiare continuamente direzione. Si trasformano di volta in volta e con loro si trasforma la scena.
In tutto questa confusione c’è chi sceglie un modo tutto suo di ribellarsi.
E’ il caso dell’Hikikomori, termine che significa appunto restare in disparte, isolarsi. Il personaggio dell’Hikikomori sarà il filo rosso che ci conduce attraverso le diverse scene. Un personaggio che osserva il mondo da fuori, il cui unico contatto con esso avviene attraverso il computer. Figlio di un padre assente e una madre sola, che fa da mediatrice tra i due.
Come l’Hikikomori, anche lo spettatore vede tutto attraverso una rete.
La rete collega e crea relazioni, ma allo stesso tempo distanza e filtra ciò che vediamo. Pian piano la rete verrà ricoperta da fogli di giornale.
Inondati di notizie, di urla, di rumore; come possiamo anche solo per un attimo fermarci ad ascoltare, ad ascoltarci?
Fin dall’inizio chi guarda si trova davanti personaggi dall’identità così fragile da poter essere messa in discussione anche solo cambiando il nome o le scarpe. Esseri cui persino un computer, oggetto inanimato, può generare dubbi sul proprio io, reale o informatico che sia.
E mentre i giornali chiudono sempre di più la visuale di chi osserva, si staglia sulla scena l’immagine di una foto di una famiglia che sembra pian piano sgretolarsi, dove nessuno più si ascolta e le parole di tutti i giorni si trasformano in incubi di solitudine. Figure che corrono, mentre le parole raccontano di corpi spezzati da una società che ci considera come pupazzi componibili, dimenticandosi della nostra interezza e condannando la nostra imperfezione.
I fogli di giornale ormai ricoprono l’intera rete, rimane solo uno spiraglio: un’apertura nella stanzetta del nostro Hikikomori, circondato dai propri oggetti, mimetizzato con essi.
Una perdita totale dei confini, in cui la parola diventa onomatopea. Andare sempre più verso se stessi e non trovare nessuno.
Ma quando anche la luce dell’Hikikomori si spegne, una voce, la voce della madre, torna a risuonare attraverso una domanda: mi

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ilinx dal greco vortice, vertigine, turbine.
ilinx nasce nel 1999 e si costituisce come associazione culturale nel 2001, configurandosi come realtà prettamente teatrale, che tuttavia sceglie di vedere nel teatro uno strumento piuttosto che un fine cui tendere. Si definisce, infatti, come contenitore, recipiente di esperienze e progetti in cui l’espressione artistica, teatrale e formativa, possa trovare un luogo in cui tramutarsi da necessità personale a strumento di espressione e contaminazione collettiva.
Dal 2009 la compagnia ilinx è anche ilinxarium - residenza teatrale della Fondazione Cariplo realizzata in collaborazione con il Comune di Inzago, fa parte dell’Associazione ETRE e del circuito Luoghi Comuni.
L’attività dell’associazione si distingue in due filoni principali e paralleli: l’allestimento di spettacoli originali e la dimensione formativa.
Teatro: A Doppie Mani (poetic’azione), Raccordi, Le Chiavi, La forza di un lampo, ilinx Machine A.T.A. (Agenzia Traghettatori Anime), Mundus (renovatio mundi), Devil Twist & Shout (shekinah baby), Dittico della Fame, TIMC teatralconferenza scientificomusicale, Scatorchio BluES (liberamente tratto da “Groppi d’amore nella Scuraglia” di T. Scarpa), Ashes of Hell – Un fottuto requiem per la città di Mahagonny (ispirata all’opera di Brecht – candidato al Premio Landieri per il teatro civile), I.P. - Identità Precarie (selezione NEXT 2012 vetrina del teatro in Lombardia)
Teatro ragazzi: Le Quattro Principesse (2002), Assolo (2003), La Caduta delle Stelle (2004), Candido e Viola (2005), I Quattro Amici Ingegnosi (2006).
Teatro della diversa abilità: L’Associazione Teatrale ilinx affianca l’attività della compagnia teatrale Arambagio, composta da attori diversamente abili e non. Collaborando con diverse realtà sociali all’allestimento di spettacoli e realizzazione di cortometraggi.
Rassegne teatrali: dal 2009 ilinx organizza Tagadà - movimenti teatrali ultraterreni, una fiera del teatro, rassegna teatrale in colaborazione con i comuni di Melzo, Treviglio, Inzago.
Dal 2009, Tagad’Off, rassegna di compagnie emergenti, operanti nella regione Lombardia.
Con i suoi spettacolo ilinx nel corso degli anni è stata ospitata in vari teatri e festival tra cui:
Da vicini nessuno è normale (Olinda, Milano), NOBODADDY Festival (Ravenna), Festival ISOLA DELLE MERAVIGLIE (ECHIDNA, Venezia), Festival VOLTERRATEATRO (Volterra), Festival “La festa dei folli” (Napoli), Festival “SUBURBIA09” (Milano), Festival “Il giardino delle Esperidi” (Lecco), Festival ODISSEA (Piccolo Parallelo, Romanengo), Teatro Guanella (Milano), Santarcangelo 40 festival Internazionale del Teatro in Piazza, Le Voci dell’Anima (selezionato per il concorso 2011), Festival Movimentale di Napoli (2012), Festival Terre dei Teatri (2012), Festival dei Raccontatori (2012), Festival il Giardino delle Esperidi.
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