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MA / mains tenant le vide
Opera BiancoRegia: Vincenzo Schino
Drammaturgia:
Attori: Marta Bichisao
Anno: 2014

L’installazione-performance Ma/mains tenant le vide è ispirata al bronzo di Alberto Giacometti del 1934 tanto amato da André Breton, in cui una figura femminile stilizzata tende le mani come a reggere un oggetto invisibile. Naturalmente Breton non smentiva se stesso leggendo il titolo come fosse Maintenant le vide! Ed infatti anche il gruppo artistico Opera – con un linguaggio astratto e minimale fatto di linee, suoni, geometrie variabili, danza, semplice macchineria teatrale e dialogo con l’architettura – si ispira al concetto di vuoto, tanto caro alla cultura giapponese, quell’idea espressa dalla intraducibile parola MA che nella lingua del Sol Levante riunisce in una sillaba l’idea di spazio vuoto, fisico e temporale, che separa ma mette anche in comunicazione due diverse entità.
Non è forse questa la più elementare idea di teatro anche nella cultura occidentale?
Non è forse questa la più elementare idea di teatro anche nella cultura occidentale?
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OPERA BIANCO è un gruppo di ricerca artistica fondato e diretto da Marta Bichisao (1979), danzatrice e coreografa e Vincenzo Schino (1977), regista e artista visivo. Di base in Umbria, è attivo con progetti in Italia e all’estero. Dal 2006 ha scelto l’universo teatrale per esplorazioni multilinguistiche che coinvolgono forme e tradizioni teoriche di danza, performing art, arti visive e video.La poetica di OB si compone alla confluenza di personali declinazioni e sovrapposizioni tra questi linguaggi. La ricerca coreografica è segnata dall’attenzione all’origine somatica del movimento e fa uso di elementi estetici minimalisti. La cultura cinematografica e letteraria, assieme a uno sguardo trasversale sulle arti visive, interviene nel disegno registico con una rete di riferimenti e citazioni esplicite. In particolare, nella composizione della scena, la pluralità simultanea di azioni evoca i movimenti della cinepresa: un continuo passaggio tra la scala del primo piano e quella del campo lungo, tra il ritratto e il paesaggio.Dentro e fuori dallo spazio teatrale, OB inventa una scena aperta per drammaturgie complesse, non immediatamente riconducibili alle consuete categorie estetiche delle arti sceniche e visive: esperienze performative immersive, in cui la sfida alla forma tradizionale di fruizione offre al pubblico posture, visioni e punti di vista alternativi.Nella storia artistica di OB è centrale la dialettica tra il comico e il tragico, riflessa nella figura del clown che si fa metafora del rapporto tra performer e scena, tra umano e universo. OB tesse, inoltre, le proprie opere attraverso la pratica e la riflessione sull’invisibile, l'assenza e il vuoto, e sulla dimensione della voce "fantasmatica" come innesto drammaturgico. I progetti di OB hanno, ancora, una forte vocazione relazionale che prende forma in laboratori o azioni artistiche fuori dai luoghi deputati, in spazi aperti con pubblici non convenzionali, talvolta coinvolti nei percorsi di produzione: anziani, bambini in età scolare, gruppi di migranti, persone con diverse abilità. Performer non professionisti e soggettività non canoniche agiscono in una dimensione corale sempre sotto una visione autorale rigorosa.Il gruppo attuale di lavoro comprende i performer Samuel Fuscà, C.L.Grugher, Beatrice Leonardi, Luca Piomponi, Sabrina Rigoni, Simone Scibilia; i compositori Federico Ortica e Dario Salvagnini. Collabora con l'artista visivo Pierluca Cetera e il poeta Ivan Schiavone.Le produzioni di OB sono presenti in festival di teatro e rassegne di arte contemporanea, tra cui: Triennale, Milano; Festival dei 2 Mondi, Spoleto; Auditorium Parco della Musica e Teatro Di Roma; Teatro Franco Parenti, Milano; ERT Fondazione Emilia Romagna Spettacolo; Teatro Stabile dell'Umbria; Centro Nazionale di Produzione della Danza Virgilio Sieni, Firenze; Teatri di Vetro, Roma; Crisalide Festival, Forlì; Testimonianze Ricerca Azioni, Genova; Fondation Royaumont, Parigi; La Briquetterie, Langueux (FR); Festival Unidram, Potsdam (DE); Domaine de Kerguehénnec (FR).Nel 2010 vince il "Premio Lia Lapini" e nel 2020 il Premio del Ministero degli Esteri "Vivere all'italiana sul palcoscenico". Nel 2011 è tra i gruppi selezionati per rappresentare il teatro italiano a Mosca. Dal 2018 è artista IN SITU (Piattaforma europea per le Arti nello Spazio Pubblico) e dal 2023 entra a far parte del Network Crossing the sea.OB è parte del Libero Gruppo per le Arti Sceniche (LGAS) fondato da Claudio Morganti e dialoga con artisti, studiosi e operatori tra cui: Giuseppe Comuniello e Camilla Guarino, Pietro Gaglianò, Marcello Gallucci, Raimondo Guarino, Roberta Nicolai.Il suo lavoro è oggetto di articoli, approfondimenti, tesi di laurea e dottorato in Italia e Francia. Dal 2020 OB è artista associato di PINDOC, organismo di produzione e diffusione della danza.Riceve il contributo della regione Umbria nel programma per lo spettacolo dal vivo L.R. 17/04.Nel 2024 dirige il progetto di produzione site-specific e circuitazione "YOU ARE HERE, cartografie di corpi in movimento" nel quadro dei fondi di Sviluppumbria.