Cookie
Questo sito si serve dei cookie di Youtube, Vimeo e Bunny.net per la visualizzazione dei video. Se prosegui la navigazione acconsenti all'utilizzo dei cookie. Leggi la nostra informativa estesa sull’uso dei cookie. Chiudendo questo box ne accetti l'utilizzo.

MUYBRIDGE! MUYBRIDGE!

OHT | Office for a Human Theatre
Regia: Filippo Andreatta
Drammaturgia:
Attori: Attori: Patric Schott e Daniela VitaleVideo Artisti: Stefano D'Alessio e Martina MEnegon
Anno: 2011
Nel 1872, un uomo fotografò un cavallo.
Quell’uomo era Eadweard Muybridge e con quello scatto dimostrò che a un certo punto, il purosangue, aveva tutte e quattro le zampe staccate da terra. Il destriero faceva parte della scuderia di Leland Stanford, fondatore della Stanford University e uno degli uomini più potenti della California dell’epoca. La relazione con Stanford permise a Muybridge di diventare uno degli scienziati (o forse uno degli artisti?) più acclamati della sua era. Ma Muybridge fu innanzitutto un uomo: marito, cornuto, assassino dell’amante di sua moglie e infine assolto per delitto d’onore.

Muybridge fu un proiettile sparato fra le invenzioni che rivoluzionarono il nostro modo di percepire il tempo e lo spazio. La sua tecnica fotografica scompose il tempo in una frazione piccolissima, proprio come Einstein scompose la materia. Non a caso Einstein riassunse la teoria della relatività con la metafora di un treno che passa all’interno di un paesaggio: “I passeggeri del treno esperiscono il tempo in maniera diversa dalle persone nel paesaggio”. Muybridge visse nell’epoca in cui la ferrovia stava nascendo e con le sue fotografie cavalcò la nascita del cinema e la generale alterazione della percezione del paesaggio, del tempo e delle distanze che dalla California travolse tutto il mondo. Quest’aspetto storiografico s’intreccia magistralmente con la vita del fotografo inglese diventando materia teatrale che svela uno spettacolo dall’incalzante confronto fra drammaturgia e tecnica, fra sospensione dell’incredulità e straniamento.

Spettacolo basato sul testo “Eadweard Muybridge: Time, Space & Motion” di Rebecca Solnitt, scritto grazie al supporto di una Guggenheim Fellowship.

Per visualizzare il video integrale devi essere registrato come operatore o teatro e aver eseguito l'accesso.

Non è stata caricata nessuna recensione

Per visualizzare la scheda tecnica devi essere registrato come operatore o teatro e aver eseguito l'accesso.

Fondata nel 2008 dopo la vittoria di Nuove Sensibilità, premio nazionale per giovani registi al Napoli Teatro Festival Italia, ha ottenuto collaborazioni italiane ed internazionali tra cui, più recentemente:

- Josef and Anni Albers Foundation (USA): "squares do not (normally) appear in nature" un progetto sul lavoro di Josef Albers;
- Whitechapel Art Gallery, Londra (UK): "buzz" video installazione inclusa nella mostra "Twix Two World", a cura di Gaia Tedone;
- Istituto Italiano di Cultura, Vienna (AT): residenza per "autoritratto con due amici";
- MAXXI Museo delle arti del XXI secolo, Roma (IT): "Delirious New York" è incluso in "Open city – Open museum" a cura di Hou Hanru, direttore dell'istituzione romana;
- Museo MADRE e Teatro Pubblico Campano, Napoli (IT): nel 2009 l'installazione/performance "Bios Unlimited" è stata presentata in relazione alla collezione del museo;
- Palazzo Grassi, Venezia (IT): installazione di "Real-Time Polaroid" (2011-2012).

Infine, Centrale Fies e il MART Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, sono frequenti partner dei vari progetti menzionati e di altri ancora, sia per produzioni sia per debutti.
Condividi