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Amleto Fx

VicoQuartoMazzini
Regia: Gabriele Paolocà
Drammaturgia: Gabriele Paolocà
Attori: Gabriele Paolocà
Trailer: Link
Anno: 2014


Generi: Prosa, Performance

Tags: Amleto Fx, VicoQuartoMazzini, Gabriele Paolocà

"Perché tutto sia consumato, perché io sia meno solo,
mi resta da augurarmi che ci siano molti spettatori
il giorno della mia esecuzione
e che mi accolgano con grida di odio"
A. Camus

Amleto Fx è un'indagine sulla moda del deprimersi dei nostri tempi.
Uno spettacolo che parla di castrazioni tecnologiche, della mancanza dei padri, dell'attrazione verso la dissoluzione e dell'eco assillante che tutto questo causa nelle nostre coscienze.
Questo non è l'Amleto. E' un assolo generazionale. Un racconto intimo e globale che attraverso il riso amaro vuole spingere a trovare una soluzione al solito, annoso,banale, scontato ma comunque sempre irrisolto quesito: Essere o non Essere?


Un uomo, un principe, che per comodità chiameremo Amleto, si è rinchiuso nella propria stanza e ha deciso di non uscirne più. Vuole farsi da parte e per farlo medita un gesto estremo, un gesto che lo liberi per sempre da tutto il marcio della Danimarca: il suicidio.
Brandelli di storia ci aiutano a comprendere il perché del suo intento. Sappiamo che c'è un padre, un re, morto e una madre, una regina, che non ha perso tempo e si è risposata col fratello del marito defunto e poi se n'è andata in barca a Forte dei Marmi. Sappiamo che Orazio, il miglior amico di Amleto, ha organizzato una festa e che tutti andranno, compresa Ofelia. Lo sappiamo perché il computer, l'unica “finestra” che Amleto ancora non si è deciso chiudere, continua a vomitare messaggi. Sappiamo che Amleto ne ha abbastanza di tutto e di tutti, anche di Rosencratz e Guildestern, due “ragazzi di vita” che della loro grezza incoscienza ne hanno fatto una religione.
Delle cause questo e poco altro sappiamo. L'importante sono le conseguenze, i propositi maniaco (essere)-depressivi (non essere) scaturiti da questi accadimenti e dalla masochistica solitudine che Amleto si è imposto per dire finalmente basta e farla finita.
Per trovare la forza Amleto invoca tutti i miti del suo (del nostro) tempo, tutti quei personaggi famosi che, in un modo o nell'altro, sono riusciti a porre fino all'assurdo gioco della vita: si veste come Kurt Cobain, indossa parrucche alla Amy Winehouse, volteggia malizioso come fosse Marylin Monroe, ascolta religiosamente le parole di Robin Williams, canta commosso le canzoni di Luigi Tenco. Attraverso le loro disperazioni cerca di dare un senso alla propria mentre un cappio, appeso in proscenio, aspetta solo di essere utilizzato.

Altri crediti: regia Gabriele Paolocà
collaborazione alla regia Michele Altamura, Gemma Carbone
scenografia Gemma Carbone
disegno luci Martin Emanuel Palma

Produzione: VicoQuartoMazzini, Progetto Goldstein, Teatro dell'Orologio

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VicoQuartoMazzini nasce nel 2010. Ha sede a Bari ma i suoi componenti vengono un po' da tutta Italia.
Il nucleo principale della compagnia è costituito da Michele Altamura, Nicola Borghesi, Riccardo Lanzarone e Gabriele Paolocà che, nel 2007, si incontrano alla Civica Accademia d’Arte drammatica “Nico Pepe” di Udine.
Nel 2014 producono “Amleto Fx”, spettacolo coprodotto con Progetto Goldstein e Teatro dell’Orologio. Nel 2013 realizzano “Bohème!”, coprodotto dal Festival Internazionale Castel dei Mondi, Progetto Goldstein e Teatro dell’Orologio. Nel febbraio 2011 cominciano a collaborare con Teatro Minimo, coproducendo e interpretando “Il sogno degli Artigiani” scritto da Michele Santeramo e diretto da Michele Sinisi col sostegno del Festival internazionale Castel dei Mondi di Andria (selezione Short Theatre 2011 - Teatro India, Roma). Nel 2010 producono “Diss(è)nten” (Premio Next>Generation Festival 2013, Premio della Critica al playFestival 2013|Teatro Atir Rinchiera -Milano, spettacolo finalista al Premio Kantor 2010|Teatro CRT –Milano e inserito nellʼambito della rassegna ARGOToff 2011|Teatro Argot - Roma).

Il gruppo VQM è anche attivo nell’organizzazione di festival, percorsi laboratoriali e manifestazioni culturali di vario genere. Nel novembre 2014 creano, a Bologna, il “Festival 20 30 – Solo posti in ultima fila”, progetto finanziato dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna. Sempre nel 2014 collaborano con il Teatro Kismet per la gestione dell’”Officina degli Esordi”-Laboratorio urbano della città di Bari. Nel 2012 realizzano “Il Teatro degli artigiani – Una conferenza spettacolo”, progetto finanziato dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna. Nel gennaio 2011 sono tra i vincitori del Bando della Regione Puglia “Principi attivi 2010 – Giovani idee per una Puglia migliore” con “ I Giganti di Domani” progetto laboratoriale su “I giganti della montagna” di Luigi Pirandello volto a favorire l’integrazione di adolescenti extracomunitari.
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