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I nostri passi

Teatro Telaio
Regia: Chiara Bazzoli
Drammaturgia:
Attori: Daniela Visani e Sara Martina Venosta
Trailer: Link
Anno: 2010
I nostri passi racconta la storia di Emilia e Laura, madre e figlia. Emilia, la madre, si ammala di demenza senile e Laura si prende cura di lei. L’Alzheimer o demenza senile è una malattia che rimane solitamente un po’celata tra le mura domestiche o famigliari ed è approcciata come se fosse un tabù, forse perché è qualcosa che assomiglia alla follia, demenza appunto.
La presenza dell’Alzheimer può fungere da amplificatore alle domande che nascono nell’ultima e più compassionevole fase della vita e in questa messa in scena viene letto come una dissoluzione graduale dell’ identità , un lento addio alle persone, alle cose, alla propria storia. Una tragica gradualità che permette di entrare in quel recinto sacro che è la vita, verso la sua fine.
Lo spettacolo ripercorre le tappe della malattia e dei suoi effetti all’interno della relazione tra Emilia e Laura, tocca dinamiche genericamente presenti in tutte le relazioni tra malato e curante, ma essendo una storia in famiglia si arricchisce dell’intreccio di sentimenti e vissuto che unisce le due donne.
Emilia, vecchia maestra, è vedova e vive in casa da sola, autonoma e sicura di sé fa fatica ad
interpretare i segnali della malattia.
Laura, sua figlia, con una sorella lontana, davanti all’evidenza della malattia si prende cura della madre accollandosi il carico fisico e soprattutto psicologico che questo comporta: l’accettazione della malattia, la lotta tra passato e presente, l’emergere dei fantasmi, e il necessario cambio della loro modalità di relazione. Sfinita, dopo un periodo di aiuto domiciliare, si deciderà a ricoverare la madre, ormai in uno stadio molto avanzato della malattia, in una struttura, ritrovando un po’ di serenità. Nel sistemare la casa della madre trova alcuni appunti e lettere mai spedite, a lei e alla sorella, che la madre aveva scritto quando era consapevole della malattia, ma ancora lucida.
Questi scritti aprono uno squarcio sull’orizzonte di Emilia. La scena è composta da elementi scenici e da proiezioni video. I video sono una cassa di risonanza per l’azione scenica e ad essi è affidata parte della drammaturgia. Un video presente sul fondale riproduce inizialmente la fotografia, a colori, della sala da pranzo della casa della madre. Mentre la malattia, e lo spettacolo, avanzano questa fotografia perde i colori, diventa uno schizzo fino a scomparire completamente quando Emilia si è definitivamente staccata dal mondo reale. Il susseguirsi di ricordi, frammenti di ricordi, deliri di Emilia sono per Laura l'occasione di entrare in una nuova relazione con la madre, in una dinamica surreale e reale al tempo stesso, piena di passato, presente e una lieve ironia. Grazie a questi momenti e a pillole di comicità date dalla demenza lo spettacolo riesce, nonostante il carico, a navigare leggero.

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Compagnia teatrale di Brescia che si occupa di teatro ragazzi e da alcuni anni di teatro per adulti. Distribuisce i suoi spettacoli in Italia e all'estero.
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