Regia: Nicola Lorusso e Pietro Cerchiello
Drammaturgia: Nicola Lorusso e Pietro Cerchiello
Attori: Nicola Lorusso
Altri crediti: Musiche originali Gipo Gurrado Tratto dalla vera storia di Carlo Burei, autore del libro “Il Sole Blu” Con il sostegno del MiC e di SIAE, nell’ambito del programma “Per Chi Crea” Finalista Premio Risonanze e Theatrical Mass 2024
Parolechiave: monologo, coma, assurdo, sogno, viaggio
Produzione: Co-produzione IAC Centro Arti Integrate e Teatro Erbamil
Anno di produzione: 2024
Genere: Prosa
\"Buonasera a tutti, a tutte e a... tuttæ. Il mio nome è Gino, spero che basti. Spero che basti non è il cognome, badate. Badate è il cognome. Gino Badate. Badate bene però che in certe circostanze non servono gnomi e cognomi. Pensate ai sette gnomi di Biancaneve: essi non avevano cognomi. Infatti non erano gnomi, ma nani. Avessero avuto l\'aspirapolvere, sarebbero stati folletti, non avrebbero lavorato in miniera, ma avrebbero rotto i coglioni porta a porta.\"
Sinossi
L’uomo in vestaglia e ciabatte è Gino Badate, che la notte del primo giugno viene investito da un camion e si ritrova in uno stato indefinito, tra la vita e la morte, catapultato nel ricordo di ciò che è stato nella sua vita, che adesso gli scorre tutta davanti, per l’ultima volta, come fosse un grande film. Una storia semplice, concreta, diretta, che dà il pane al pane ed il vino se lo tiene per sé, una storia ubriaca, stralunata, che Gino racconta attraverso un linguaggio poetico e ironico, lucido e
sconclusionato, dall’inizio alla fine: dai 100 anni di gravidanza di sua madre, passando dal lavoro come barbiere al sogno di fare il regista. E ancora l’asilo del nonno, i ladri, l’amore per Pina e alla fine... l’incidente.
Una lunga confessione davanti a Dio. Che forse non è proprio Dio, che forse è soltanto un sogno, un bellissimo sogno ad occhi aperti. E in questa lunga confessione, delirante, appassionata, sconclusionata e tutte quelle parole che fanno rima con Franco. Gino ringrazia Dio per la vita che gli ha Donato (suo fratello), che si è divertito molto (che non fa rima con Franco ma si è comunque divertito). Ma adesso è ora di andare, di lasciare quella vita che non è più vita, di trovare una morte che morte non è. Gino decide di ripercorrere il suo viaggio, per l’ultima volta.
Informazione riservata agli Organizzatori
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