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S.A. - Senso Artificiale

Cercamond

Genere Prosa
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Regia: Andrea Cioffi

Drammaturgia: Andrea Cioffi

Attori: Vincenzo Castellone, Sara Guardascione e Andrea Cioffi

Altri crediti: Aiuto regia – Salvatore Testa Musiche – Emanuele Pontoni Scenografia – Trisha Palma Costumi – Rosario Martone Proiezioni e Videomapping – Antonio Luongo Editing audio – Alessio Palumbo Realizzazione scene – Alessia Russano

Parolechiave: A.I., Intelligenza artificiale, Violenza di genere, Femminilità, Relazioni Tossiche.

Produzione: Piccola Città Teatro e Cercamond Compagnia Teatrale

Anno di produzione: 2025

Genere: Prosa

[Premio Nuove Sensibilità 2.0]
[Premio Fersen alla drammaturgia]

Sinossi
Un ingegnere ha appena creato una macchina particolare: Sofia, un androide con le sembianze di una donna che egli ha amato e perduto, nella speranza di
colmare questo vuoto.
Alla vigilia di un’importante conferenza di presentazione, Sofia si rivela instabile: a volte poco più di un assistente vocale, a volte sorprendentemente
capace di sentimenti.
Armando, il collaboratore del dottore, si rapporta con lei come fosse una donna in carne e ossa; il dottore, invece, insiste a resettarla, smontarla, persino mandarla in “terapia di gruppo” con altri elettrodomestici ribelli, rifiutando di accettare che possa sfuggire al suo totale controllo.
Ma dov’è il bug?
Nella macchina o nel suo creatore?

Note di regia
S.A. – Senso Artificiale rielabora il mito di Pigmalione in chiave contemporanea, esplorando la zona grigia tra umano e artificiale. L’intelligenza artificiale diventa
specchio delle nostre relazioni: addestriamo l’altro a rispondere ai nostri bisogni, proiettiamo aspettative e controllo, pretendiamo che “funzioni”. Quando smette di farlo – quando sente, interpreta, resiste – nasce la frattura.
Lo spettacolo si muove dentro questa frattura, là dove la relazione si riduce a prestazione, possesso e utilità.
La macchina diventa metafora estrema dell’oggettificazione, e la dinamica che lega il dottore a Sofia svela i meccanismi psicologici che oggi alimentano relazioni tossiche, approcci disfunzionali e, nella loro forma più violenta, la violenza di genere.

Tematiche principali
-Intelligenza artificiale e alienazione: la delega delle emozioni e dei legami a un sistema
esterno.
-Oggettificazione dell’altro: l’essere umano ridotto a funzione, “macchina” da controllare.
-Relazioni tossiche e manipolazione: l’incapacità di accettare l’imprevedibilità dell’altro.
-Violenza di genere: la deriva ultima del possesso e della disfunzione relazionale.

Dispositivo scenico
Lo spettacolo intreccia registri diversi: momenti lirici e frammenti quotidiani, intimità, ironia e gelo.
L’estetica si ispira allo space look anni Sessanta, accompagnata da musiche originali tra sintetizzatori e reference pop.
Un gioco di proiezioni e videomapping sottolinea il continuo cortocircuito tra corpo, macchina e presenza digitale, creando un’atmosfera sospesa tra favola tecnologica e riflessione sociale.

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