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Cnosso (ispirato al mito del Minotauro)

Malombra

Genere Danza Teatro-danza Figura
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Regia: Marco Guarrera - Malombra

Drammaturgia: Vito Cassano - eleina.D

Attori: Claudia Cavalli

Altri crediti: aiuto regia: Camila Chiozza musiche originali: Lorenzo Danesin, Alessandro Innaro animazione ombre: Marco Guarrera e Camila Chiozza realizzazione maschera: Fiammetta Mandich

Parolechiave: Mitologia, Visionario, Teatro di Luce, Danza, Artigianato

Produzione: produzione compagnia eleina.D, FattoreK ,Malombra con il supporto di TRAC centro di residenza teatrale pugliese, La Luna nel Letto collaborazione Margine Operativo,Bluemotion Theatre,Angelo Mai-Roma

Anno di produzione: 2025

Genere: Danza Teatro-danza Figura

Lo spettacolo nasce dalla collaborazione tra Malombra e la compagnia di danza eleina.D, si ispira al mito del Minotauro e del labirinto del palazzo di Cnosso, al quale affianca le riletture contemporanee di F. Durrenmatt, J. Cortazar (I re) e J. L. Borges (La casa di Asterione), che che reinterpretano il Minotauro non come un mostro, ma come una vittima del pregiudizio e della paura verso ciò che è diverso.
Nel mito classico, il Minotauro, essere metà uomo e metà toro, è prigioniero di un labirinto che simboleggia solitudine ed emarginazione. In questo spettacolo, il Minotauro assume una nuova identità femminile: il corpo della donna, storicamente legato alla vita e alla cura, diventa un campo di battaglia dove convivono fragilità, rabbia e desiderio di autodeterminazione. Non si tratta solo di una scelta estetica, ma profondamente simbolica: il corpo femminile è veicolo di tematiche universali come marginalità, violenza e identità.
Le ombre che accompagnano i movimenti del Minotauro evocano i ruoli imposti e i vincoli culturali. Il confronto con il labirinto, uno spazio di specchi che frammentano la realtà, diventa metafora della lotta per definire sé stessi in un mondo frammentato. Il Minotauro non è solo creatura mitologica, ma simbolo del sé oscuro e nascosto che ognuno porta dentro: uno spazio profondo dell’inconscio, dove coesistono forze brutali e vulnerabilità. Il labirinto, con i suoi intrecci, richiama la struttura del cervello, luogo di memoria e conflitti.
Gli specchi moltiplicano e deformano l’ombra del Minotauro, simbolo della sua solitudine e della difficile ricerca di identità. La sua euforia, che si trasforma in violenza, e la disperazione che conduce alla morte, raccontano vite non vissute e speranze inespresse.
Messa in scena
Lo spettacolo è un’esperienza immersiva fatta di luci, ombre e immagini. La scena è abitata da una performer – che interpreta il Minotauro e altri personaggi – e da due operatori d’ombre, visibili al pubblico, che incarnano Dedalo, geniale inventore al servizio del re Minosse non è solo figura tecnica ma parte integrante del racconto.Tre grandi schermi mobili definiscono gli spazi del labirinto. La drammaturgia si sviluppa per immagini, accompagnata da una colonna sonora originale che scandisce il ritmo e amplifica la tensione emotiva. Ogni gesto, ombra e suono diventa portatore di significati profondi, in un racconto che intreccia mito, emozione e simbolismo.
Teatro di Luce
La ricerca artistica di Malombra si basa su tecniche analogiche e artigianali per creare una nuova forma di narrazione per immagini definita “Teatro di Luce”. Attraverso l'uso di modellini scenografici e fonti luminose in movimento, genera paesaggi tridimensionali in evoluzione, con dissolvenze, carrellate e zoom ispirati al linguaggio cinematografico. La luce diventa elemento narrativo, in contrasto con l’immagine digitale che domina la nostra quotidianità. Tutte gli oggetti e le luci utilizzati sono autocostruiti.

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