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LOVE-LIES-BLEEDING

phoebe zeitgeist

Genere Prosa
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Regia: GIUSEPPE ISGRò

Drammaturgia: Don DeLillo

Attori: Francesca Frigoli Daniele Fedeli Liliana Benini

Altri crediti: Traduzione di Alessandra Serra Scena e Costumi Giovanni De Francesco, Edoardo Colandrea Disegno e architettura del suono Stefano K Testa Visuals Luca Intermite Dramaturg Matteo Colombo Cura del progetto Francesca Marianna Consonni Assistente alla regia Giulia Dalle Rive Assistente al Sound Design Shari DeLorian Falegnameria Maple Juice (Isgrò Cornici) Assistente al disegno luci Ivan Guillame Cosenza Immagine Giovanni De Francesco Grafca Ale Zubruc

Parolechiave: DeLillo, morte, arte, relazioni, botanica

Produzione: Uno spettacolo di Phoebe Zeitgeist, prodotto da Teatro E (Trento) con il sostegno di Silent Art Explorer (MILANO)

Anno di produzione: 2024

Genere: Prosa

Il più bel regalo della vita
è la libertà che ci lascia
di andarcene a nostro piacere.
(André Breton)

Love-Lies-Bleeding è il nome straordinariamente poetico dell'amaranto, fore associato
all'immortalità o preposto al suo contrario: vigilare sul trapasso doloroso. Nel testo del 2005
di Don DeLillo è una delle tante piante elencate come in un mantra dai protagonisti per
ricordare le passioni di Alex che, ridotto a un'infermità silenziosa, non può più goderne. In una
casa nel deserto sud-ovest degli Stati Uniti, Sean, Toinette e Lia sono stretti attorno ad Alex,
divenuto un “vegetale” dopo due ictus. Sono rispettivamente il fglio rancoroso e nevrotico, la
seconda spudorata moglie e l'ultima nonché giovanissima, devota compagna. La riunione è
per decretare con l'eutanasia la fine della sua condizione sospesa. Tra i tre poli di un modo
diverso di vivere e sentire, si determina la geometria relazionale e del confitto. Alex è stato un
artista e come tale ha lasciato dietro di se' opere non fnite e rapporti interrotti, profonde
espressioni di senso ma anche grandi fraintendimenti. Dove collidono e dove coincidono
l'opera di un artista e la sua vita? Quando prevale il furto e quando il dono che egli fa ai suoi
amati e al mondo? Commedia crudele e scontro etico fno al precipizio, il testo si pone nella
zona scomoda dell'impossibile da sapere. In questo luogo vi sono quelle vite di cui non sono
più noti la natura, la volontarietà e il linguaggio. Esse divengono, nel silenzio, come degli
specchi, in cui sono rifessi le intenzioni, i ricordi, i sentimenti degli altri. In questa luce il tema
del suicidio assistito mostra i suoi lati più impietosi, arbitrari e scabrosi. I personaggi dibattono
attorno alla qualità minima della vita, alle volontà imperscrutabili di un corpo inerte e per
questo, forse, ostile. Brillano sulla continua ridefnizione della vita le immagini mutanti delle
piante grasse, creature tenaci e bellissime, caratterizzate dall'apparente bisogno di nulla. Il
suono trasforma la scena in un luogo astratto, sospeso nel tempo e nello spazio: un'oasi di
violenta, acuta consapevolezza tra le sabbie calde e aride dell'esistenza.

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