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Barrani. La doppia assenza

Corps Citoyen
Regia: Anna Serlenga
Drammaturgia: Tolja Djokovic
Attori: Rabii Brahim, Manuel D'Onofrio
Trailer: Link
Anno: 2024
Adatto a: per tutti


Generi: Performance

Tags: diaspora, ricerca sonora, identità, poesia

In Siria ero un francese, in Francia ero un arabo con un nome strano.
Riad Sattouf, L'arabo del futuro: una gioventù in Medio Oriente (1978-1984)

La presenza dell’immigrato è sempre una presenza segnata dall’incompletezza, è colpevole in sé stessa.
E’ una presenza fuori posto [déplacée] in tutti i sensi del termine.
Abdelmalek Sayad, La doppia assenza

Fuori luogo, a-topos, déplacée. Una presenza fuori posto, “ sempre nel posto sbagliato” nelle parole di Edward Said, che non trova spazio né all’origine né all’approdo. Questo essere a-topos secondo Abdelmalek Sayad è una delle caratteristiche ricorrenti dell’esperienza migratoria, che configura una percezione di sé nella “doppia assenza” tra il luogo d’origine e quello di approdo: lo sradicamento e l’assenza dal Paese, il bled, accompagnata dal sentimento, sull’altra riva del Mediterraneo, che una volta “arrivati" in Europa, non si è mai interi da nessuna parte.
Né qui né altrove.
Dove siamo, non siamo noi stessi; dove eravamo, non siamo più .
Tutti noi, persone che hanno attraversato una diaspora, cerchiamo quello che abbiamo lasciato di noi stessi nel nostro Paese d’origine, senza trovarlo qui, nel Paese d’arrivo. Non siamo né qui né lì, intrappolati tra due lingue, due culture, passato e futuro, alla ricerca di uno spazio identitario, che è invece presente e altro, e che continuamente oscilla tra i due poli.

Barrani in tunisino è lo straniero, letteralmente “quello viene da fuori (el barra)”, chi ha intrapreso il viaggio verso l’Europa.
A tutti noi, generazione della diaspora, cittadini europei non nativi, è dedicato questo lavoro di ricerca, un interrogarsi, individuale e collettivo, sulla partenza e sull'arrivo, sul desiderio e sui suoi limiti, sul qui da costruire e sul là come memoria, un presente nostalgico e un futuro pensato come un ritorno al passato. Stabilità , mobilità , cosa porto con me e cosa lascio indietro. Nostalgia, esilio, la lingua madre sono alcuni dei colori di un viaggio in un tempo non lineare, dove la presenza è duplice e connessa, la memoria un rifugio e il corpo un archivio di ritualità gestuali che fanno casa.

Un lavoro di ricerca, indagine, che sviluppa nello spazio del performativo un luogo di creazione e riscrittura: attraverso un sistema di
produzione sonora che procede per riverberi ed echi, Barrani è una performance - concerto dove danza, parola poetica e multimedialità
permettono una nuova scrittura per sé , tra presente, passato e futuro, in uno spazio terzo e mediano che è tra i due poli del viaggio e che non esiste se non nel tempo della performance: lo spazio della narrazione.

Altri crediti: a project by CORPS CITOYEN
with: Rabii Brahim, Manuel D'Onofrio
direction: Anna Serlenga
dramaturg: Tolja Djokovic
choreography: Hafiz Dhaou and Aicha M’Barek
light design: Manuel D'Onofrio
music: Manuel D’Onofrio e Rabii Brahim
dramaturg: Tolja Djokovic, Rabii Brahim e fragments freely taken from Bayo Akomolafe, Anna Akhmatova, Mahmoud Darwish, Niccolò Macchiavelli, Forough Farrokhazad
costum designer: Lucia Gallone
production: Alessandra Di Pilato
Producers/co-producers: CORPS CITOYEN, BASE Milano, Operaestate; Milano Mediterranea
with the support of Archive Milano e Zona K

Produzione: CORPS CITOYEN, Base Milano, Operaestate festival

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Corps Citoyen è un collettivo artistico pluridisciplinare basato tra Tunisi e Milano. La pratica del collettivo si compone di diversi strumenti disciplinari (danza, teatro, poesia, video, animazione, scrittura e ricerca antropologica) per creare nuove narrazioni contemporanee.
L'obiettivo del gruppo è quello di rafforzare i valori della cittadinanza attraverso la pratica artistica, la formazione, la ricerca e la partecipazione attiva della società civile al fine di promuovere un cambiamento politico e sociale. Corps Citoyen perché l'obiettivo principale del gruppo è quello di attivare la riflessione sociale attraverso le potenzialità espressive dell'arte e del corpo in particolare, territorio di una battaglia biopolitica e spazio per una resistenza creativa.
Corps Citoyen è una piattaforma collettiva, dove trovano casa progetti condivisi e multidisciplinari, ma anche lavori individuali degli artisti del gruppo in collaborazione con altri artist* e professionisti.

Il primo spettacolo MOUVMA!Nous, qui avons encore 25 ans è stato prodotto nel 2013/2014 tra Tunisi e Milano. Lo spettacolo è stato semifinalista al Premio Scenario 2013 ed è vincitore del premio Mouvin’Up II sessione 2012 ed è stato in seguito presentato in numerose rassegne e festival tra l’Europa e la Tunisia ( Milano (IT), Zona K rassegna Plei (K)ei; Napoli, (IT) Teatro Stabile di Innovazione Galleria
Toledo, rassegna “Stazioni d’emergenza”; Palermo (IT), Teatro Libero, rassegna “Presente Futuro”; Torino (IT), Fringe Festival 2015; Birmingham (UK), BE festival 2015; Tunisi (TN) Le Rio, El Teatro, Ibn Rachiq – Forum Social Mondial 2015), e premiato a “Stazioni d’Emergenza” (Teatro Stabile d’Innovazione Galleria Toledo di Na- poli, 2014), dove viene menzionato per “l’impegno civile, l’originale ricerca estetica e la bravura dei tre giovani interpreti Aymen Mejri, Saoussen Babba e Rabii Brahim” e al festival internazionale BE FESTIVAL 2015 (23-28 giugno 2015, Birmingham UK) dove ha meritato la menzione speciale della giuria “per il coraggio e la condivisione”.

Dopo l’esperienza maturata con il primo progetto, il collettivo ha lavorato al progetto multidisciplinare partecipato, El Aars. The wedding project che è stato rappresentato in diverse Biennali (JAOU - Nation Migrante 2017; DREAMCITY FESTIVAL 2017). Attualmente, il gruppo ha all’attivo tre progetti: #Commons, dispositivo di ricerca nomade, che verrà messo in opera in 5 città del bacino mediterraneo
Nord e Sud (Gabes, Marsiglia, Mi- lano, Palermo, Berlino) e che ha visto la realizzazione della prima tappa a Gabes grazie al sostegno della FONDATION KAMEL LAZAAR; Kabinet Photographique Imaginaire, uno studio di posa immaginifico che produce cartoline dalla città ideale, realizzato per Utopian Nights Festival ad ago- sto 2018 (Malta _ Valletta 2018) e per SUPER!IL festival delle periferie di Milano a ottobre 2018 e Cartography of Desire, una passeggiata performativa in cuffia, dove, con l'aiuto di una drammaturgia audio, vengono attraversate contemporaneamente due città tra il Nord e il Sud mediterraneo. La performance è stata realizzata per MANIFESTA 12 (5x5x5 program). Dal 2020, il gruppo fonda l'esperienza MILANO MEDITERRANEA, un centro d'arte partecipata che parla le lingue del mediterraneo a Milano, con il sostegno de "la Scuola dei Quartieri"-prima edizione 2020. www.milanomediterranea.art

Per Gli Altri لخرین siamo:
Anna Serlenga: lavora sia nella pratica teatrale e performativa che nella ricerca teorica. Diplomata all’Università IUAV di Venezia in Scienze e Tecniche del Teatro, è dottore di ricerca in Cultural Studies presso l’Università di Palermo. Ha lavorato come assistente alla regia per Gigi Gherzi e per Pietro Floridia. Dal settembre 2012 ha vissuto e lavorato in Tunisia come regista teatrale, dove ha curato diversi seminari e dove ha insegnato alla Facoltà di Scienze Umane dell’Università di Sfax. Ha collaborato, in qualità di formatrice teatrale, con l’Institut Supérieur d’Art Dramatique (ISAD) e l’Istituto di Cultura Italiana di Tunisi. Nel 2014 fonda Collectif Corps Citoyen e produce lo spettacolo MOUVMA!Nous, qui avons encore 25 ans. Come artista di Corps Citoyen è selezionata da Manifesta 12 - 5x5x5 program con il progetto Cartografie del desiderio ed è successivamente assistente di MOTUS per il laboratorio di messinscena digitale all’Università IUAV di Venezia, dove attualmente lavora come curatrice del networking internazionale per le performing arts.

Rabii Brahim (1984) diplomato all’ISAD (Institut Supérieur d’Art Dramatique de Tunis), è attore professionista in diverse produzioni, tra cui “Mon corps est mon Pays” di Hafiz Dhaou e “Richard III” di Jaafar Guesmi, che ha vinto il premio come miglior spettacolo del mondo arabo 2013. Fa par- te del cast della produzione “La vie est un songe” spettacolo co-prodotto dal Theatre National de Rouen e dal Festival JTC di Tunisi con al regia di David Bobee e le coreografie di Hafiz Dhaou e Aicha Mbarek. Residente in Italia dal 2017, ha lavorato nella produzione del Teatro Stabile dell’Um- bria “L’ora di ricevimento - Banlieu” con la regia di Michele Placido e ne “Il Fidelio” di Debora Warner, Teatro alla Scala di Milano. Partecipa come attore nella serie TV Rai “Il Commissario Montalbano” e collabora con la compagnia Teatro dei Venti di Modena per “Mobydick”.

Bruna Bonanno (Catania, 1997) studia Filosofia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Nell’estate 2018, si diploma al corso di Autore teatrale presso la Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi. A Settembre 2018, vince il bando Camp degli Autori – Siae a mare culturale urbano e viene selezionata da Residenza Idra per il Corso di alta formazione – Attore creatore. Da Febbraio 2019, collabora con mare culturale urbano come dramaturg di compagnie e artisti in residenza. A Marzo 2019, Cue press pubblica il testo mete il cui primo studio viene presentato durante la 19esima edizione del Festival Tramedautore al Piccolo Teatro di Milano. A Ottobre 2019 collabora in qualità di autrice al progetto Caravansaray promosso da Outis, centro nazionale di drammaturgia contemporanea e debuttato a fine Settembre 2020 al Piccolo Teatro Grassi. A Settembre 2020, le viene affidata la commissione di una drammaturgia per il progetto GLA del Teatro Metastasio di Prato il cui debutto è previsto a Gennaio 2021.

Manuel D'Onofrio Manuel D'Onofrio è nato nella periferia sud di Milano nel 1991. Dal 2018 è direttore tecnico dei progetti di Corps Citoyen. La sua formazione è nell’organizzazione e supporto tecnico di concerti underground, allestimenti di mostre d'arte, performance ed eventi culturali.È diplomato in Arti Visive all'Accademia di Belle Arti di Brera e al Camberwell College of Arts di Londra.

Vittoria Lombardi: Nel rispetto della specificità e dell'unicità di ogni produzione artistica, offro consulenza per lo sviluppo strategico e le pratiche curatoriali con un focus specifico sulla sostenibilità e l'eredità del processo creativo, includendo attività di promozione e distribuzione della produzione artistica, la costruzione di partnership, la raccolta di fondi e l'esplorazione di reti produttive. Seguendo l'idea dell'arte e della cultura come strumenti di trasformazione inestimabili sia per le comunità che per gli individui, lavoro in una prospettiva internazionale, consapevole che l'arte può spesso essere legata al contesto, ma sicuramente non ha confini e invertirli è uno dei suoi obiettivi. Sono membro di Culture Action Europe, Progetto C.Re.S.Co e redattore per diverse webzine sull'arte e la gestione culturale.

Anja Dimitrijevic: nasce in Serbia. Dal 2015 vive a Venezia dove si laurea all’Università Iuav di Venezia In Arti Performative e dove attualmente sta concludendo la Laurea Specialistica. E’ vincitrice dell’Asolo Art Festival con il lungometraggio “Barene”.

Marko Bukaqeja: nasce in Albania nel 1992. Si diploma nel 2018 come attore presso la Scuola d’Arte Drammatica “Paolo Grassi” di Milano. Nel suo percorso di formazione professionale in qualità di attore lavora con artisti quali Ida Kuniaki, Maria Consagra, Maurizio Schmidt, Massimo Navone, Marco Plini. Nel 2019 lavora con Franco Branciaroli, Luca Lazzareschi, Danio Mafredini e Michael Vogel (Familie Flöz). Tra il 2019 e il 2020 inizia la collaborazione al progetto “Buoni a Nulla” per la ricerca (non solo) teatrale sui temi di “Povertà” e “Senza Dimora”, per la direzione artistica di Lorenzo Ponte, che ad oggi ancora continua.
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