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Preferisco il rumore del mare

Balt
Regia: Alessandro Balestrieri
Drammaturgia: Francesca Mignemi - Eleonora Paris
Attori: Alessandro Balestrieri ed Eleonora Paris
Trailer: Link
Anno: 2023
Adatto a: per tutti


Generi: Prosa

Tags: lavoro, capitalismo, società, vita, morte

Il lavoro fa parte del nostro immaginario fin da bambini: “che lavoro vuoi fare da grande?”.
 Siamo cresciuti con la promessa di ottenere successo in proporzione al nostro impegno. Siamo noi gli accertati datori di lavoro di noi stessi, stacanovisti e sempre pronti a sacrificarci per non mettere a repentaglio la riuscita della nostra performance. Il tempo della vita e il tempo del lavoro non sono più separati. Tutto è lavoro. Tutto andrà ad infoltire il nostro curriculum. Tutto è prestazione, strumento per ottenere un obiettivo, un mezzo per un fine. Noi stessi siamo strumenti per un fine: quale?
 Il grande credo che ci unisce è la promessa che il lavoro ci renderà salvi, proteggendoci dal fallimento e dalla povertà. Ci comportiamo nei suoi confronti come i fedeli di fronte a Dio.
 La felicità è rimandata al giorno in cui i nostri sforzi ci faranno assurgere alle vette del successo. Sacrifichiamo il tempo, offriamo la nostra persona, abbiamo fede nel fatto che il nostro impegno costruirà, giorno dopo giorno, il nostro paradiso. Cerchiamo disperatamente attraverso il lavoro un modo per appartenere a qualcosa, per avere un ruolo, per essere visti e riconosciuti dalla società. Cerchiamo una via di fuga dall’incertezza, dalle domande senza risposta, dal vuoto, dal caos e dalla morte.
Il progetto si sviluppa su due livelli che dialogano indirettamente tra loro, si contaminano e sono lo specchio l’uno dell’altro ma non si incontrano mai. Il primo è il piano della Macchina, luogo archetipico abitato da due figure di beckettiana memoria, che si muovono incessantemente lungo i bordi di un quadrato appena visibile, secondo precise coordinate spaziali ed evitando sempre di attraversare il “centro”. Il luogo da evitare è spesso il più ricco e il più pericoloso. Accecati dalle promesse di un successo andiamo avanti restringendo sempre di più il nostro immaginario e il nostro campo d'azione. Da ciò nasce la domanda che le due misteriose figure, ingranaggi di quello che sembra essere un grande e ticchettante orologio, si troveranno ad affrontare: perché evitiamo il centro?
Il secondo piano si articola attraverso il montaggio di due diversi sguardi: da un lato il Lavoratore, pedina stremata del sistema capitalista, dall’altro quello della Disoccupata, tormentata dall’ansia dell'improduttività e incapace di godere anche solo di pochi giorni di vacanza. Queste due figure si rivolgono direttamente al pubblico in un flusso di coscienza che ci svela le loro più intime paure e la loro fragilità. Situati appena fuori dall'ingranaggio della Macchina i due si trovano in un non luogo, simboleggiato dalla città emblema del tardo capitalismo: la Londra delle infinite possibilità, della competizione violenta, dei desideri, delle aspettative e della corsa al successo. I due personaggi raccontano una realtà a noi vicina e riconoscibile e svelano due facce della stessa medaglia: l’oppressione generata dall’essere inclusi o esclusi dal mondo del lavoro.

Altri crediti: Musiche Originali Francesco Altilio

Produzione: una produzione Balt Collettivo/Teatro della Caduta
con il sostegno di Matutateatro, Officine Papage, CURA Centro Umbro Residenze Artistiche

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Balt nasce nel maggio del 2019, originariamente come un duo, formato da Alessandro Balestrieri, attore, regista e formatore cresciuto nella Compagnia Matutateatro e Francesco Altilio, sound designer, compositore e fonico. I due si trovano attorno ad un progetto intitolato GRAY o sulla paura della vecchiezza in cui musica e testo si pongono al centro di una performance a metà fra il reading e il dj set, tra lo spettacolo e il concerto. Lo spettacolo è tra i finalisti del Premio “Presente-Futuro” del Teatro Libero di Palermo. Per il secondo progetto della compagnia, Theatrify - Dai scegli un pezzo!, si aggiunge Eleonora Paris, drammaturga formatasi presso la civica Scuola di Teatro Paolo Grassi, in qualità di attrice e autrice. Lo spettacolo, sostenuto dal Teatro della Caduta di Torino, debutta al Festival Strabismi 2021.
La compagnia prosegue la propria ricerca drammaturgica e musicale con il progetto Preferisco il rumore del mare, che è stato tra i finalisti di “Bando al futuro” del Festival 20 30 e attualmente è in finale per il Premio “L. A. Petroni” indetto da I.DRA. residenze artistiche di Brescia. Con questa collaborazione Balt si sposta a Milano e si allarga ulteriormente, includendo al suo interno Francesca Mignemi, anche lei drammaturga diplomata presso la civica Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano.
La compagnia si propone di portare avanti una ricerca drammaturgica e performativa che tenga conto di un importante lavoro sul suono e che scavi nelle crepe della nostra società.
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