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AGiTA - il corpo elettrico

MariaGiulia Serantoni
Coreografia: Mariagiulia Serantoni
Drammaturgia:
Performer: Mariagiulia Serantoni, dance Andrea Parolin, live sound
Anno: 2024
Adatto a: per tutti


Generi: Danza, Performance

Tags: corpo elettrico, desiderio, frequenze, musica sperimentale

Creato a partire da una pratica chiamata "del corpo elettrico”, il cui vocabolario fisico porta all'attivazione di processi rigenerativi che giocano con diverse tonalità energetiche, il progetto pone al centro dell’azione performativa una sempre diversa relazione tra corpo-voce-suono. La pratica, che prende il nome dal libro di Jennifer Guerra “Il corpo elettrico, il desiderio nel femminismo che verrà”, immagina un corpo ribelle e desiderante che si scompone e ricompone costantemente alla ricerca di libertà, connessione e autenticità.
Innesca una ricerca sull’identità basata sul desiderio e la necessità di attivarsi abbracciando la natura intima, personale, tangibile e sensoriale del corpo che, quando messo in movimento, diventa canzone vibrante ed esplosione di vita, scioglie definizioni, nomi e codici per riconoscere invece l'unicità, le sfumature e gli aspetti meno evidenti.
La necessità di stabilire una pratica è radicata nella convinzione che il praticare incarni un potente messaggio politico che crea un ponte tra l'arte e la società.
La pratica utilizza un’energia muscolare, nervosa ed un'attenzione multi-direzionale attraverso:
Frammentazioni, un modo per muoversi nello spazio, esprimendo l'identità multipla e mutevole del corpo.
Glitch, errori, punti di attrito e malfunzionamenti, intenzionalmente incorporati per generare variazioni nelle direzioni spaziali o qualitative.
Oscillazioni, é lo stato di semi-immobilità o pre-movimento che consente di ascoltare l'ambiente circostante e i desideri interni.
La performance è strutturata attraverso crescendo musicali come mezzo compositivo per cavalcare le onde emotive ed energetiche che si propagano dal corpo nello spazio.
Da sola sul palco, vuoto, tranne che per due altoparlanti in un angolo, la performer canalizza gli stati del corpo attraverso la voce.
La voce, amplificata da un microfono, si esprime in un linguaggio “pre-verbale” che va al di là delle parole e serve come fondamento o sorgente per generare un paesaggio sonoro sperimentale composto da distorsioni, echi e frammenti della voce stessa.
I principi della pratica del corpo elettrico si applicano anche al suono che manipola la voce dal vivo in modo tale da generare costanti modifiche di frequenza, tono, colore e tempo, assemblata in una composizione noise ed elettronica da cui s’innesca una peculiare interazione performativa tra corpo e suono.
In questo reame di frequenze e modulazioni, la performance intreccia diverse metafore, allegorie e immagini, collegate al concetto di elettricità. Scuote, torce e frammenta questi elementi fino a che solo suono, emozione ed energia rimangono per creare una narrazione che pubblico e performer possano costruire insieme, sintonizzandosi su un piano al di là della comprensione verbale. Un viaggio verso modi alternativi di esistere in questo mondo.

Altri crediti: Composizione musicale e live sound: Andrea Parolin
Disegno Luci: Emma Juliard
Costumi: Giulia Paolucci, Juliette Catelle

Produzione: Apricot Production- Berlin, DE

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MariaGiulia Serantoni è una coreografa, danzatrice e performer con sede a Berlino. Si diploma nel 2009 presso l’accademia Paolo Grassi a Milano e studia per un anno presso il corso Modem Atelier, diretto da Roberto Zappalà.
Nel 2019 la sua coreografia “Eutropia” debutta presso il Festival MilanOltre. Eutropia è una produzione di Fattoria Vittadini, in co-produzione con Dancehaus più e Next-Regione Lombardia e realizzata con il supporto di “Berliner Senat, Einstiegsfördeung 2018”. “Eutropia” è finalista al premio Equilibrio 2018.
Sempre nel 2019 la coreografia “Underground Memoirs” vince il Bando Vivo d’Arte, promosso dal Ministero degli Affari Esteri e dal Ministero dei Beni Culturali in collaborazione con la Fondazione Romaeuropa. Lo spettacolo viene presentato presso il Festival Romaeuropa 2019.
Nello stesso anno inizia la sua collaborazione con la drammaturga australiana Kate McDowell con la quale presenta “Eve On Tour” (work in progress) presso il Sydney Fringe Festival dopo una serie di residenze avvenute tra Sydney e Il Nuovo Galles del Sud. Lo spettacolo è sostenuto da NORPA, The Quad, Legs On the Wall e Fattoria Vittadini. “Diagonals and Other Love Stories” (work in progress) è la seconda fase del progetto australiano e viene presentato presso Think Pink Festival, Milano, e Ten Teatro Eliseo di Nuoro.
Ancora nel 2019 viene selezionata per seguire un workshop intensivo con la coreografa Meg Stuart e per partecipare al processo creativo “The Unbuilt School of Architecture”, condotto da Josef Wouters, Decoratelier, nell’ambito del “Kunstenfestivaldesarts”a Bruxelles.
Il formato breve dello spettacolo “Storie Brevi- nulla di troppo intimo” in collaborazione con Maria Focaraccio viene presentato durante la “Vetrina della giovane danza d’autore 2019” a Ravenna.
Nel 2018 segue il percorso di studi P.O.R.C.H. “Choreography and synthesis Module” presso Ponderosa, Stolzenhagen, Germania dove studia con Benoît Lachambre, Maria F. Scaroni, Peter Pleyer, Stephanie Maher ed altri.
MariaGiulia vive a Berlino dal 2014 dove ha lavorato con la compagnia Laborgras diretta da Renate Graziadei e Arthur Stäldi, insieme alla quale lavora anche con i coreografi Keith A. Thompson (ex danzatore della Trisha Brown Dance Company) e David Hernandez (ex danzatore della compagnia Rosas e docente presso P.A.R.T.S.).
E’ co-fondatrice della compagnia di danza Fattoria Vittadini con la quale prende parte allo spettacolo “My true self” di Maya Weinberg ed “Intervention #1,2,3” di Matanicola. La compagnia nel 2018 vince il premio “Hystrio/ Corpo-a-corpo”.
Nel corso della sua carriera sono interessanti gli incontri con Anna Nowicka, Rebecca Hilton, Diane Madden(TBDC), Kathleen Fisher (TBDC), Fumiyo Ikeda (Rosas), Maya M. Carroll, Emio Greco, Max Cuccaro, Emma Dante, Nigel Charnok, , Raffaella Giordano e Maria Consagra.
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