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OSCURA - work in Progress

Claudia Caldarano

Genere Danza Performance
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Regia: Coreografia, regia: Claudia Caldarano

Drammaturgia:

Attori: Performer: Maria Novella Tattanelli e Andrea Palumbo

Altri crediti: Musiche: Filippo Conti e Andrea Palumbo Durata prevista (min) 50

Parolechiave:

Produzione: produzione mo-wan teatro sostegno Nina

Anno di produzione: 2025

Genere: Danza Performance

- Idea progettuale/sinossi -
OSCURA è un “opera al nero”, una performance sull’improduttività del gesto che “solve et coagula" l’umore “nero” della malinconia. La ricerca prende spunto dal processo di trasformazione della materia chiamato Nigredo in Alchimia. Oscuro = lat. “oscurus” da “ob” “innanzi” e “scu-rus” che “non esiste”, “sku” “coprire”, oscurare, con ciò “che non esiste”. Un ingresso nell’Ombra, nella notte oscura dell’anima, un viaggio nell’oscurità, nell’inconscio; introspezione, smarrimento, vuoto, caos. È oscura la ragione del movimento perché è alla radice della vita e il cambiamento necessita di una morte iniziatica. Due performer scivolano nei loro paesaggi interni, sospesi, sollevati, trascinati, ruotati, manipolati e accarezzati da forze invisibili che li agiscono su di un basamento “magico”. Come dentro ad un sogno lucido, la ricerca coreografica è l’esplorazione di un susseguirsi di illusioni, una veglia onirica, ed immagini specchiate sulla superficie di un basamento nero. Un monolite, una massa corvina, una struttura lucida, una cassa magica, un tavolo anatomico, uno strumento di studio e di riflessione sulla corporeità e i suoi passaggi di stato emotivo e fisico che espone i corpi alla condizione di scivolamento, di perdita della stabilità, dell’equilibrio, del controllo, del limite che esprime le potenzialità del proprio movimento.

- Progetto drammaturgico/dettagli -
Due sono i piani drammaturgici del progetto corrispondenti ai due spazi scenici: il basamento, la massa nera attraverso cui i due performer precipitano nell’oscurità e in cui il linguaggio della danza e della musica sono prevalenti, e lo spazio che circonda il basamento nero, in cui il corpo ritorna alla dimensione reale e quotidiana della relazione con lo spettatore e con le “fonti” del progetto e dove i due performer preparano le proprie esplorazioni “sul nero”.
La ricerca musicale è orientata verso il campionamento e la rielaborazione sintetica di suoni di origine acustica, ispirata dall’affermazione di Leibniz “la musica è un esercizio occulto di aritmetica dello spirito, ignaro del proprio numerare”, e, in senso lato, prende spunto dal contrappunto e dalla numerologia pitagorica (in particolare i numeri 40, 8 e 5 perché la nigredo dura 40 giorni, numero che rappresenta la “prova” e “la fine del tempo” e associato a la lettera ebraica Nem/fontana di saggezza e deriva da 8 “numero dei nuovi inizi” e 5 “numero della grazia”), suggestione dalla musica spettrale, e dalle nozioni di psicoacustica e neuromusicologia. È una performance realizzabile in differenti contesti e con differenti fruizioni.
Il Video è la testimonianza del primo incontro di improvvisazione tra i performer che si sono conosciuti per la prima volta durante questo incontro di 2ore curato da Caldarano. La prova è stata svolta poche ore prima dello spettacolo “piano solo corpo solo” a Firenze
DOSSIER https://drive.google.com/drive/folders/1SMb0wDZsWvXrr3vnZikOVwSXX6Th1haF?usp=share_link

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