Generi: Danza, Performance

Tags: comunità, danza urbana, pratica di movimento

“ Stormi […], partendo dall' analisi delle leggi fisiche che regolano queste rotte 'comunitarie', indaga le modalità con cui tutto questo possa trasformarsi in una danza significata, nella possibilità di riprodurre quella stessa incantevole magia da parte degli esseri umani. Tutto questo per fare esperienza del mondo come comunità.” Gilda Camero, la Repubblica

E' possibile per noi esseri umani ricreare il movimento degli stormi ?
Diventare una comunità che danza all'unisono ?

'Stormi' è una pratica di movimento che ogni volta ha esiti performativi differenti a seconda delle persone e dei luoghi che incontra.

La pratica prende spunto da una lunga osservazione diretta del fenomeno e dallo studio di diversi saggi sull'argomento, in particolare 'In un volo di storni. Le meraviglie dei sistemi complessi' del premio Nobel per la fisica Giorgio Parisi.
Fulcro del progetto sono i principi e le regole che caratterizzano questo fenomeno e la possibilità di essere acquisiti e riprodotti da noi esseri umani.

'Stormi' prevede la partecipazione di una danzatrice della compagnia Sonenalé e il coinvolgimento di danzatori, performer e amatori con esperienze di movimento da selezionare in loco tramite call.

Il progetto consta di una fase laboratoriale e di una performance finale.

La fase laboratoriale (20 ore, 4 giorni x 5 ore) è uno spazio e un tempo condivisi in cui si indagano i principi che regolano gli stormi per arrivare allo sviluppo di un 'movimento e comportamento collettivo' del gruppo.

La performance finale (25 min ca) è il momento in cui lo stormo attraversa il luogo prescelto e incontra il pubblico.
La performance ha una struttura coreografica e drammaturgica definita, costituita da fasi e principi, che i performer sviluppano ogni volta in improvvisazione, mettendosi in dialogo con lo spazio scenico.

'Stormi' indaga principi 'rivoluzionari' per noi umani e per la società in cui viviamo – l'assenza di un leader, l'autorganizzazione nello sviluppo di un comportamento collettivo, la mancanza di segnali sonori per comunicare.
Interrogarsi sulla possibilità di fare nostri questi principi apre la strada a un cambiamento, una trasformazione delle modalità che regolano il nostro vivere con gli altri, un ripensamento del senso di comunità, partendo dalla centralità del corpo, del movimento.

Prendendo spunto dalle danze dei volatili, proviamo ogni volta a cercare la bellezza, l'organicità e l'armonia tipica di questo fenomeno, per provare a creare una comunità che si muove all'unisono.



Produzione: produzione Sonenalé
in collaborazione con Festival ResiDANZE di Primavera - Teatri di Vita (Bologna)
con il sostegno di Teatro Pubblico Pugliese, Comune di Bisceglie