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Gorsciaskji CMA (Compagnia Mentale Autogestita)

Città: Milano () - Lombardia
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La Compagnia Mentale Autogestita Gorsciaskji nasce con De André nelle orecchie, lungo la strada Genova-Milano, in una sera dello scorso settembre, che sembra ieri ma potrebbe anche essere un secolo fa. Una milanese, una romana, una sarda e un piacentino che tornavano stremati dai provini dello Stabile di Genova. Pieni di speranze, ma in fondo tutti sapevano come sarebbe finita. Ci siamo detti: “Mettiamo in scena i Ragazzi terribili di Cocteau”, perché noi il teatro lo volevamo fare a tutti i costi. Purtroppo avevamo ragione sui provini, ma non su Cocteau. Il piacentino ha preso un’altra strada. Così ci siamo trovate in tre, tutte donne e tutte del segno dello scorpione. Forse sarebbe stato il caso di abbandonare il progetto. Io, la sarda, sarei ritornata a lavorare in libreria, la milanese avrebbe tentato un dottorato in antropologia e la romana sarebbe tornata nella capitale a cercare altre strade. Ma forse no. L’urgenza di trasformare quell’energia messa nei provini e poi tristemente delusa in qualcosa che ci avrebbe fatto stare bene era forte. Abbiamo affittato una stanza, perché definirla sala teatrale sarebbe troppo, che per noi è diventata familiare e rassicurante più delle nostre rispettive case. Un luogo dove lasciarsi andare senza paura, dove sbagliare e ricominciare, senza giudizio. Ci siamo sentite libere di creare, di sudare, ridere, piangere, ritrovare un passato doloroso da rivivere e immaginare un futuro oltre ogni aspettativa. Abbiamo scatenato sogni, fantasie e incubi inconsci. Abbiamo lavorato ad occhi chiusi, tanto, lasciando a briglia sciolta la bellezza dei nostri mondi interiori, ripescando ricordi dimenticati, suoni dell’infanzia, pulsioni represse, vestendo i panni di chi, solo un po’, ci ha resi quello che siamo oggi. Abbiamo lavorato tanto e sempre in profondità, consce dell’importanza del tempo per la maturazione di un progetto comune. La condivisione di capacità e insicurezze ci ha salvate tante di quelle volte che è impossibile non credere fortemente al gruppo come fonte inesauribile di energia. Ora, dopo mesi di indagine e studio, sentiamo l’esigenza di condividere questo lavoro. Il teatro lo facciamo perché ci fa stare bene, ci rende vive e vorremmo portare fuori questa necessità, sperando che chi ci vede non dia solo un giudizio positivo o negativo, ma vi si riconosca così come ci siamo riconosciute noi.

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