Regia: Claudia Manuelli
Drammaturgia: Claudia Manuelli, Elisa Emilia Scatigno
Attori: Elena Ferri/Oscar Bettini, Claudia Manuelli, Paolo Tosin
Altri crediti: dramaturg Elisa Emilia Scatigno luci Fabio Dorini
Parolechiave: Memoria, Gioco, Lutto, Immortalità, Piccioni
Produzione: Produzione Fondamenta Zero co prodotto, nella sua prima forma di studio, dal Teatro Stabile del Veneto
Anno di produzione: 2024
Genere: Prosa Performance
Resterò per sempre nella foto di uno sconosciuto è un dialogo tra memoria e assenza, tra ciò che resta e ciò che se ne va, tra la nostra paura di scomparire e la voglia di lasciare un segno. Una ludica riflessione sulla morte.
Protagonisti sono gli oggetti, inizialmente chiusi dentro a delle scatole ognuna delle quali racconta una storia, soggetta a cambiamento di replica in replica. Sopra ad ogni scatola è indicato un nome, probabilmente la persona a cui erano appartenuti gli oggetti, ciò che è rimasto di lui o di lei dopo la sua morte.
Il pubblico viene chiamato ad entrare in una relazione autentica con la scena e giocare, grazie al dispositivo dello spettacolo strutturato in un gioco diviso in fasi, ognuna delle quali viene scandita da un tempo. La prima tra tutte annuncia “tra 60 minuti qualcuno morirà”. Non siamo al sicuro e insieme proviamo a salvare questo qualcuno.
A chi è presente viene affidata la responsabilità di cancellare o di far perpetuare la memoria di sconosciuti, a chi è presente viene data la possibilità di parlare al telefono con un morto, con chi è presente ragioniamo su perché sia così difficile accettare di non restare per sempre, e forse va proprio bene così: essere effimeri e che di noi rimanga ciò che meno ci aspettiamo, come la nostra faccia nella foto di uno sconosciuto.
N.B. il video dello spettacolo contiene una scena (il monologo finale) che è stata tagliata. Lo spettacolo si conclude con la scena finale, senza il monologo precedente ad essa.
Informazione riservata agli Organizzatori
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