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ANCORA RIMINI - Abortire l'America

TheatreTurnings

Genere Prosa Danza Teatro-danza
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Regia: Luca Villa

Drammaturgia: Sara Santucci

Attori: Teresa: Sara Grassi Rimini: Sara Santucci Marta: Safia Zappa

Altri crediti: Testi di Sara Santucci e Luca Villa Regia e Coreografia di Luca Villa Consulenze drammaturgiche di Chris Moran e la canzone originale “The Moon” di Valentina Preziosi

Parolechiave: Anni 70, Mina, Danza Contemporanea, Sogno Americano, Espressionismo

Produzione: Theater Turnings (Luca Villa, Sara Santucci, Sara Grassi)

Anno di produzione: 2025

Genere: Prosa Danza Teatro-danza

Lo spettacolo è ambientato nella Rimini degli anni ‘70, il mondo della villeggiatura. All’interno di una cornice solo apparentemente caratterizzata da ozio e frivolezza una giovane donna, Teresa, è alle prese con una difficile crisi esistenziale. La incontriamo insieme alla sua amica Marta, esuberante e decisa, con cui Teresa sta progettando di trasferirsi in America per cercare fortuna. Teresa, invece, è confusa e persa nei meandri della propria identità. Seguiamo le crescita della giovane riminese, che, accompagnata da un’improbabile replica di Mina in qualità di fata madrina, imparerà a conoscere se stessa attraverso il mondo.

Lo spettacolo utilizza la danza, la parola, la musica per trattare, in un alternarsi di momenti comici, lirici e drammatici, temi come l’autonomia, la complessità del sogno americano, l’identità e il potere dei desideri. Il setting principale è il mondo della villeggiatura italiana degli anni \'70, da cui lo spettacolo trae la colonna sonora e l\'iconografia più immediata: la compagnia ha la capacità di ricreare sul palcoscenico sia il fermento delle spiagge che il turbinio delle notti di Rimini con l\'aiuto di hit come \"Guarda come Dondolo\" e \"Tintarella di Luna\" e la scenografia scarna, ma fortemente evocativa composta da ombrelloni e teli da mare.

Di questa ambientazione variopinta si fa complementare il mondo interiore di Teresa, che invece viene raccontato tramite metafore fisiche dettate da un movimento del corpo e un linguaggio più lirico. I pensieri di Teresa si manifestano al pubblico tramite uno stile onirico tra il gesto quotidiano e astrazione fisica. All\'inizio della storia la giovane donna si sente come un mucchio di sabbia senza forma.

Uno dei tre personaggi della storia è ila personificazione di Rimini stessa in tutte le sue forme e idiosincrasie. Con le domande poste dalla sua stessa presenza, Rimini evidenzia i moti interiori dell’anima di Teresa e li trasmette al pubblico. Quando appare nelle vesti di Mina, il palco si illumina delle luci del varietà tipico degli anni \'70, mentre nelle sue performance della canzone “Rimini” di Fabrizio De André, Leitmotiv di tutto lo spettacolo, l’aria si fa più densa, l’atmosfera più raccolta, creando lo spazio adatto alla narrazione. Marta invece è focalizzata sul suo sogno americano di un mondo nuovo e moderno, che meglio non può essere rappresentato che dalla musica pop.

La vicenda di \"Ancora Rimini\" viene raccontata tramite una personale versione dell\'Espressionismo: ogni momento viene osservato dagli spettatori attraversi gli \"occhi secchi\" di Teresa. Quello che il pubblico vede, così come in un quadro di Van Gogh, è la distorsione della realtà ad opera dello sguardo soggettivo dell\'individuo. Importante è l\'influenza del Tanztheater di Pina Bausch sulla formazione artistica, che però se ne distanzia nella scelta di narrare una storia specifica con toni universali invece di concentrarsi su diversi quadri intorno ad un tema.

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