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Big in Korea

Kronoteatro

Genere Prosa
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Regia: Luciana Maniaci e Kronoteatro

Drammaturgia: Maniaci d'Amore

Attori: Tommaso Bianco Maurizio Sguotti

Altri crediti: drammaturgia Francesco d’Amore e Luciana Maniaci (Maniaci d’Amore) disegno luci e responsabile tecnico Alex Nesti scene e costumi Francesca Marsella movimenti Nicoletta Bernardini

Parolechiave: kronoteatro, korea, calcio, allenatore, allievo

Produzione: produzione Kronoteatro coproduzione Teatro Nazionale di Genova con il sostegno di Teatro La Contrada di Trieste - progetto Vettori

Anno di produzione: 2023

Genere: Prosa

Con questo lavoro Maniaci d'Amore e Kronoteatro esplorano un momento di soglia della vita, quello in cui si è quasi pronti. Quasi pronti a spiccare il volo. Quasi pronti a mollare la presa. Quasi pronti ad entrare nella vita, o a lasciarla. E si chiedono se il territorio del "quasi" possa espandersi all'infinito, fino a coprire tutta la superficie di un'esistenza.

Al centro della drammaturgia c'è una relazione sfuggente: quella tra un giovane e il suo vecchio allenatore di calcio. Da trent'anni i due si trovano ogni domenica al campetto del paese. Ma non si allenano. Il loro è un lungo apprendistato teorico aspettando il momento in cui potranno cominciare a giocare. Non è ancora arrivato quel momento, sembra non arrivare mai.
In quell'ora di studio il mister e l'allievo favoleggiano insieme del posto in cui andranno, un giorno: la Korea. Lì, a quanto pare, è possibile per un anziano depresso e un uomo che ha superato i 35 anni essere considerati ancora idonei per iniziare una carriera. Lì saranno, finalmente, grandi.

Così lo sport per loro non è più una pratica, ma un linguaggio puro, una grammatica relazionale, o forse un mondo fantastico che abitano solo loro.

Per alcuni il piano concreto della vita é poco più che una gabbia e l'unica chiave per forzarla si trova sul confine della follia.
Nel seguire questa storia candida e feroce, ci interroghiamo su certe relazioni inedite e disperate. Perché le persone a volte si uniscono per motivi non lineari. E sul fondo di un rapporto può esserci il bisogno fragile e grandioso di costituire una realtà fittizia, una realtà in cui non esiste il fallimento e neanche la morte. Una realtà che può restare in piedi solo finché viene abitata dal compagno che siede accanto a te sulla panchina.

Per visualizzare il video integrale devi essere registrato come operatore o teatro e aver eseguito l'accesso.

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