Regia: Alice Corni, Emanuele Umberto Salvatore
Drammaturgia: Alice Corni
Attori: Alice Corni Alessandro Dichirico, Giada Pasquali Al pianoforte Emanuele Umberto Salvatore
Altri crediti: Poesie di Francesco Nugnes tratte dall'omonima raccolta edita da PAV Edizioni (2023) Design sonoro di Emanuele Umberto Salvatore Tecnico audio e luci: Chiara Biancardi Fotografie di Ana Maria Dinu
Parolechiave: Musica, teatro, poesia, viaggio, armonia
Produzione: Spettacolo prodotto dall' associazione "Avvenimenti" di Torino
Anno di produzione: 2023
Genere: Performance
Il tratto distintivo dello spettacolo La voce che annuncia i treni è il dialogo tra poesia, teatro e musica: ciascuna disciplina conserva il proprio spazio ponendosi in relazione con le altre nella creazione di un viaggio comune. Le storie tratteggiate non seguono una trama unitaria, ma sono in comunicazione tra loro attraverso un arco emotivo coerente che oscilla tra leggerezza e drammaticità, tra comicità e tragicità, secondo una logica narrativa di tipo emozionale. A partire dalle immagini evocate dalle poesie nascono gli sketch teatrali nei quali i paradossi poetici evocati dalle letture si incarnano in situazioni reali, in circostanze soggette a rapidi sviluppi e direzioni inaspettate. Il pianoforte sostiene la narrazione emotiva dello spettacolo attraverso l’esecuzione dal vivo di alcuni brani di J.S. Bach, nel segno della sua ricerca artistica sulla versatilità e universalità delle musiche del compositore tedesco, capaci di accogliere, anche nello stesso brano, una pluralità di emozioni senza mai indulgere nel patetismo. Tali musiche, lungi dall’essere “colonna sonora”, ricoprono un ruolo strutturale all’interno dello spettacolo ed entrano in relazione dialogica con le poesie e le scene adiacenti. Lo spazio sonoro è arricchito anche da un lavoro di design sonoro che avvolge alcuni segmenti delle scene teatrali: suoni e rumori tratti dalla vita quotidiana delle stazioni e dei treni, accuratamente selezionati e parzialmente rielaborati, vengono riproposti in un contesto nuovo,
apparentemente con correlato, catapultando lo spettatore in un'atmosfera dagli esiti onirici. La vocazione multidisciplinare dello spettacolo va dunque sottolineata nel fatto che ciascuna arte (poesia, teatro e musica) concorre a livello strutturale e paritario alla creazione dello spettacolo su un piano
di scrittura, secondo il principio dell’interpenetrazione nell’autonomia.
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