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MATA HARI-Spia o ballerina?

Teatro Paravento

Genere Prosa
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Regia: Miguel Ángel Cienfuegos

Drammaturgia: Miguel Ángel Cienfuegos

Attori: Luisa Ferroni, Isabella Giampaolo, Davide Gagliardi

Altri crediti: Testo: Miguel Ángel Cienfuegos Costumi e scenografia: Deborah Erin Parini Coreografie: Isabella Giampaolo Luci: Josef Busta Registrazioni sonore: Studio La Corte, di Fabio Mago Martino

Parolechiave: Mata hari, spia, ballerina, teatro

Produzione: Associazione Teatro Paravento

Anno di produzione: 2022

Genere: Prosa

Lo spettacolo di teatro e narrazione delTeatro Paravento ripercorre i momenti salienti della vita di Mata Hari. La forma e lo stile mirano a creare un poema epico, che vuole simbolicamente ridare dignità alla donna e ll’artista Mata Hari. Il suo vero nome era Margaretha Geertruida Zelle, olandese di nazionalità, e fu fucilata a Parigi il 15 ottobre 1917, in piena prima guerra mondiale, con l’accusa di essere una spia doppiogiochista che prestava servizio sia alla Germania che alla Francia.
Fu una sorprendente ballerina le cui coreografie s’ispiravano alle danze sacre di Java. Ebbe un grande successo in tutta Europa tra il 1905 e il 1914, anni della Belle Époque.
La sua tragica storia è colma di mistificazioni. Le ragioni date dai poteri militari francesi per condurla davanti al plotone di esecuzione sono da ricondurre, secondo gli storici militari della Grande Guerra, alla semplice e crudele “Ragione di Stato” (a parte le imprudenze che l’artista ha davvero commesso proprio in tempo di guerra con le leggi marziali in vigore).
Il capitano e procuratore André Mornet, presidente del tribunale militare che condannò Mata Hari, dichiarò anni più tardi, in una trasmissione radiofonica : “In tutta sincerità, le prove contro Mata Hari erano talmente risibili che non sarebbero servite neppure per frustare un gatto”.
Mata Hari fu il capro espiatorio perfetto in una Francia che stava vivendo diverse sconfitte, che affrontava una forte ondata di diserzioni nell’esercito e che temeva l’insorgere della protesta popolare. Le autorità avevano bisogno di mandare segnali forti per dimostrare che tenevano in mano la situazione e che erano disposte a reprimere qualsiasi atto di disubbidienza cittadina. Considerata la notorietà del personaggio, con Mata Hari si poteva creare un gigantesco clamore in tutto il Paese.
È impressionante pensare come la versione dei militari francesi su Mata Hari - dipinta quale pericolosa e cinica spia, o come femme fatale dai mille amanti - sia stata accettata praticamente da tutti. Per alcuni – romanzieri, cineasti, e giornalisti – c’è stato sicuramente un aspetto commerciale: con il tema Mata Hari si poteva fare cassetta. Per altri, convinti sostenitori dell’operato dei militari, l’adesione fu spontanea. Ma la maggior parte delle persone accettarono la versione fornita, perché l’immane paura che provocò la guerra e la severa “caccia al nemico interno” impedì che sorgessero dubbi o un più ampio senso critico.

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