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Una storia di Baffi

Associazione Culturale Teatro dei Naviganti

Genere Prosa
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Regia: Domenico Cucinotta

Drammaturgia: Domenico Cucinotta

Attori: Domenico Cucinotta e Mariapia Rizzo

Altri crediti: Assistenza alla regia Gabriella Cacia La piece ha debuttato in prima nazionale a fine novembre 2022 al Teatro di Cestello di Firenze nell’ambito del Festival “Il respiro del pubblico” organizzato dalla compagnia Cantiere Obraz ed è stata replicata nel gennaio 2023 presso i Magazzini del Sale di Messina.

Parolechiave: Identità, appartenenza, memoria, apparenza

Produzione: Teatro dei Naviganti

Anno di produzione: 2022

Genere: Prosa

Un uomo decide, dopo averli portati per tutta la vita, di radersi i baffi, correndo così il rischio di cambiare in modo significativo il proprio aspetto consueto e familiare ad i suoi affetti. Trepidante, è in attesa della reazione della amata moglie, degli amici, dei colleghi. Ma la reazione non arriva. Anzi, nessuno sembra ricordare che egli abbia mai avuto dei baffi, perciò nessuno nota il cambiamento, che pure l’uomo aveva considerato epocale ed al quale, forse inconsciamente, affidava la prima pagina di un nuovo capitolo di sé. Il mancato riconoscimento di questo cambiamento genera una catena di tensioni, malumori e sospetti che, innescando la trama, precipitano verso un finale sorprendente. Nella vita di una tranquilla e ben affiatata coppia si insinua dunque, a causa di un piccolo dettaglio, l’ombra di un equivoco. Il sospetto di uno scherzo crudele mina il sereno scorrere della quotidianità. Eppure non si tratta di un equivoco né tanto meno di uno scherzo. Il veleno che si insinua tra le crepe di un quieto esistere è qualcosa di più infido: è un guasto, un orribile guasto che distorce irrimediabilmente la visione di sé stessi e dell’altro. Ogni dettaglio dell’esistenza sfuma i propri contorni, si intride di dubbio, ogni cosa è possibile ed al contempo non lo è. Gli affetti più cari potrebbero essere il nemico. E tutto per un solo, piccolo dettaglio che sposta la bilancia del reale e sfalda le fondamenta su cui abbiamo costruito la nostra esistenza per precipitarci nell’incertezza: le sicurezze si ribaltano, sfuggendoci come la sabbia da un settore all’altro della clessidra e noi stessi sembriamo sgretolarci mentre tutto il nostro mondo diventa sfocato e nulla più ci appartiene se non la sensazione che quando un ingranaggio si guasta nulla potrà più tornare come prima.

Informazione riservata agli Organizzatori

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