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ENRICO IV_una commedia

Piccola Compagnia della Magnolia

Genere Prosa
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Regia: Giorgia Cerruti

Drammaturgia: Autore Pirandello. Adattamento Fabrizio Sinisi

Attori: cast alla creazione Davide Giglio, Silvia Ferretti, Woody Neri, Giorgia Cerruti cast attuale Davide Giglio, Giulia Eugeni, Luca Serra, Giorgia Cerruti

Altri crediti: Disegno luci, consulenza scenotecnica | Lucio Diana Sound design, fonica | Guglielmo Diana Tecnico di Compagnia, realizzazione scene | Marco Ferrero Datore luci | Adriano Antonucci, Marco Ferrero Sarte | Alexandra Trifan, Daniela Rostirolla Responsabile organizzativo | Angelo Pastore Segretaria di compagnia | Emanuela Faiazza

Parolechiave: contemporaneo, drammaturgia, Pirandello, Sinisi, classici

Produzione: Uno spettacolo di Piccola Compagnia della Magnolia, in coproduzione con CTB/Centro Teatrale Bresciano e Operaestate Festival; con il sostegno di Scarti/ Centro di Produzione Teatrale di Innovazione, La Spezia.

Anno di produzione: 2023

Genere: Prosa

Progetto Vulnerabili 22.24.
Enrico IV è un'opera Nera e sensoriale, dove le parole di Pirandello emanano stati dell’animo, non dicono fatti e non espongono apollinee tesi filosofiche ma stendono i fili del tempo sui rapporti tra le persone.
Pirandello – come ogni grande autore – si esprime sublimando nelle storie che racconta la sua questione: la malattia mentale della moglie e la vita nel teatro (e l’arte della recitazione), cui egli consacrò spasmodicamente l’intera esistenza.
Nell’Enrico IV queste tensioni trovano una sintesi geniale e dirompente: un giovane, mentre prende parte a una cavalcata in costume nei panni di Enrico IV imperatore di Germania, viene sbalzato da cavallo, batte la testa e impazzisce. Da quel momento, crede di essere veramente Enrico IV per dodici anni finché, a un tratto, rinsavisce ma decide di farsi credere ancora pazzo.
Ebbene, con Fabrizio Sinisi si è elaborato un ardito adattamento che affida da subito al pubblico il segreto del dolore di vivere, assumendo la pazzia consapevole come arma di smascheramento del mondo.
Apparentemente Enrico IV è una tragedia, almeno così l’aveva sottotitolato Pirandello al principio. Ma è davvero una tragedia? C’è un Umorismo nero e grottesco che pulsa sotterraneo e che scompone le apparenze, che individua il “contrario” delle cose, per rispondere a un bisogno di cogliere le contraddizioni della realtà. E poi c’è il Teatro – la finzione, il travestimento, lo svelamento – che Pirandello dispiega a piene mani e di cui è primo spettatore divertito.
Ecco, abbiamo cercato di portare questo magma verso temperature che definiremmo shakespeariane, dove alto e basso si uniscono e rivelano “questa disperata passione di essere nel mondo”, come direbbe Pasolini.
ENRICO IV_una commedia si confronta con il Tempo che fluisce incontenibile sui nostri pensieri e sulla nostra pelle. Lo sgomento di non riconoscersi più o di non riconoscere più gli altri porta il protagonista a scegliere un’esistenza fittizia, irreale, ma storicamente ben definita e capace di fissare in una forma l’inesorabile flusso temporale della vita. Questo tipo di vulnerabilità, dove la maschera indossata svela ancor più drasticamente i tormenti autentici, può risuonare oggi intensamente.
Dall’eremitaggio di Enrico, durante il quale assiste alla perdita dell’unico amore della sua vita, degli amici, dei ricordi, nasce un viaggio per quattro attori dentro un luogo di lavoro che mi auguro possa essere per tutti, in scena e in sala, compromettente e arduo. Un tragitto dentro l’umana vulnerabilità, fatto di solitudine, voli pindarici, cadute dalle quali a volte ci si rialza a stento.


Per visualizzare il video integrale devi essere registrato come operatore o teatro e aver eseguito l'accesso.

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