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Songs of extinction

Annalì Rainoldi
Regia: Annalì Rainoldi
Drammaturgia: Annalì Rainoldi
Attori: Annalì Rainoldi
Trailer: Link
Anno: 2022
Adatto a: per tutti


Generi: Teatroragazzi (11-18), Danza, Teatro-danza, Performance, Installazione

Tags: danza/musica/video - estinzione - cambiamento climatico - agenda 2030 - rete acustica globale

Songs of extinction è un progetto che parla al mondo del mondo, un pianeta in bilico tra la riscoperta di un paesaggio in cui l’umano è solo di passaggio e non lascia traccia, e un paesaggio in cui l’umano si nutre della terra e lascia cenere dietro sé, deturpando, disboscando, mettendo a rischio ecosistemi delicati ma essenziali affinché continui a regnare la vita sul nostro pianeta.
Songs of extinction è una danza dove il corpo entra in relazione con lo spazio e attraverso il suono lo modifica, andando a ridisegnare l’asset spazio/temporale. Una materia che trasforma e viene trasformata, totalmente immersa in una atmosfera data solo dai suoni provenienti dalla natura, da habitat poco conosciuti e ora a rischio estinzione.
Stimolato da un immaginario visivo e percettivo, lo spettatore verrà condotto alla visione che risuonerà in un unico respiro con la vegetazione e la fauna che vivono in luoghi unici.
Songs of extinction è un progetto nato dal desiderio di utilizzare i mezzi espressivi a cui la ricerca dell'artista si dedica per attraversare un tema a cui tutti siamo esposti: l'alterazione irrimediabile degli ecosistemi e il rischio di estinzione di numerose vite sulla terra.
L'urgenza di comunicare questo importante messaggio e la volontà di promuovere gli obiettivi dell'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, hanno aperto il dialogo con Rainforest connection, la onlus con sede a San Francisco facendolo diventare primo partner del progetto. RFCx che si occupa di tecnologia della conservazione ha creato una rete acustica globale e un sistema di monitoraggio per individuare le minacce ambientali, come il disboscamento illegale, che è la seconda causa del cambiamento climatico che stiamo vivendo, e per proteggere la biodiversità. L'approccio RFCx si basa su sensori (RFCx Guardians e Audiomoths) che raccolgono dati acustici e monitorano il paesaggio sonoro dell’ecosistema in oltre 22 Paesi, 365 giorni all'anno. RFCx sta sviluppando il più grande progetto di gestione collaborativa dell'ecosistema in corso al mondo.
I suoni in via d’estinzione andranno a comporre il paesaggio sonoro di una danza in dialogo con gli ecosistemi a rischio e con gli animali che li abitano, immersa nelle videoproiezioni che provengono dalla personale memoria dell'artista di questi habitat. Il soundscape curato da Fabio Malizia utilizza le registrazioni fornite dagli archivi di RFCx, un live stream da un luogo monitorato, e una composizione sonora originale creata per questo progetto. I video, girati da Nicolò Asahi Cameroni, sono realizzati da Matteo Bittante in stretto rapporto con la danza in scena.

Altri crediti: Musica Fabio Malizia
Video Nicolò Asahi Cameroni Editing Matteo Bittante
Costumi Barbara Sambri
Consulenza Francesca Gironi
Produzione DancehausPiù
In collaborazione con Rainforest Connection

Produzione: Dancehaus Più Centro Nazionale di produzione della Danza

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Danzatrice versatile, insegnante e coreografa, artista associata a DancehausPiù Centro Nazionale di Produzione della Danza e sostenuta dal CCN di Nantes.
Arricchisce e plasma il suo linguaggio espressivo e interpretativo grazie all’incontro con importanti maestri della scena nazionale e internazionale. Il suo percorso creativo autoriale si accompagna alla passione per la trasmissione della pratica della danza contemporanea e dell'improvvisazione.
Al centro della sua ricerca lo studio del mito, del rito, di segni e di simboli si intreccia con il tema della memoria che si declina secondo differenti interazioni: la memoria del corpo intesa come memoria cellulare incapace di mentire e che rivela l’essenza profonda e non addomesticata dell’essere umano, la memoria emotiva che si rivela attraverso il gesto guidato dalla pura intuizione, la memoria collettiva portata attraverso l’uso di segni e simboli nell’interazione di differenti linguaggi.
Nel 2022 inizia lo studio per Songs of extinction, prodotto da Dancehaus in collaborazione con Rainforest Connection. Il progetto si presenta come una riflessione sul rapporto tra l'Umano e il Pianeta, sugli habitat e le specie a rischio estinzione dove danza, video e musica collaborano in sinergia per un'esperienza immersiva dello spettatore.
Nel 2022 è tra i 12 coreografi di Next Generation of Choreographers promosso dalla Fondazione Aterballetto di Reggio Emilia, al termine del master presenta Atoms for peace, coreografia per 5 danzatori del gruppo Agor Coaching Project.
Nel 2021 crea MAN (mun diminutivo di Manorath) un viaggio sulla vulnerabilità dell'essere umano e le radici delle emozioni, in collaborazione col musicista Fabio Malizia e la danzatrice Michela Priuli, prodotto da Dancehaus Più.
Nel 2020 crea Natuur, lavoro ispirato a Il giardino delle delizie di H. Bosh, coprodotto da Dancehaus Più e CCN di Nantes, finalista al Premio Prospettiva Danza 2021.
Nel 2018 crea il solo Lakota white buffalo prophecy e Sweet Ann pièce per la Dancehaus Junior Company, progetti prodotti da Dancehaus Più e ospitati in anteprima nazionale al Festival Exister a Milano.
Dal 2016 al 2020 con la compagnia MK di Michele di Stefano (Leone d'Argento alla creatività alla Biennale di Venezia 2014) e continua a sviluppare i propri lavori come autrice e interprete.
Vince il Bando Amapola 2014 promosso da Fabbrica dell'Esperienza di Milano. Crea This is not a show, una 'fenomenologia' dell'essere umano sospesa in un luogo dove l'inganno diviene realtà e la realtà inganno, giocata sulla capacità, tutta umana, di utilizzare l'autoinganno come principio di sopravvivenza. This is not a show è sostenuto da A.C.S. Abruzzo Circuito Spettacolo, Dance_B e ArtedanzaE20. Selezionato per la Vetrina della Giovane Danza d'Autore 2015 dalla rete Anticorpi XL, ospitato in diversi Festival in Italia.
Crea un lavoro per quattro interpreti, Kyujo, che vince il terzo premio Danz'è Oriente Occidente 2015.
Nel 2013 è impegnata in diverse residenze coreografiche con Riccardo Meroni per la creazione del duo Cammino sulle tue vertigini, finalista al XVII Festival delle Miniature Coreografiche di Belgrado.
Dal 2010 entra a far parte del progetto europeo DanceMe debuttando nell'aprile 2011 En Verlan. Da allora sceglie di affiancare l'impegno come interprete per altri coreografi a un percorso che dedica allo sviluppo di progetti e produzioni autoriali.
Nel dicembre 2011 debutta a Milano con Diataraxia noctuidae, assolo che indaga il tema della perturbabilità e del ricordo. Diataraxia è selezionata dal circuito Anticorpi XL per la Vetrina della Giovane Danza d'Autore 2012, da Short Time, contest coreografico diretto da Francesco Ventriglia per la compagnia MaggioDanza, è invitata al Festival Fabbrica Europa di Firenze, RomaEuropa sezione DNA, Festival Exister di Milano, e diverse serate eXpLo.
Dal 2008 al 2010 danza nella Compagnia Pierlombardo diretta da Susanna Beltrami e nella compagnia Corpi Mobili diretta da Sabrina Camera. Dal 2011 è impegnata come interprete freelance nella Compagnia Naturalis Labor diretta da Luciano Padovani a Vicenza e nel balletto dell'Esperia di Torino diretto da Paolo Mohovich.
Rientrata in Italia dal soggiorno studio a Parigi presso l'Université Sorbonne Nouvelle decide di dedicare la sua ricerca ai linguaggi delle arti performative. Consegue la laurea con lode in Scienze Umanistiche per la Comunicazione, esponendo una tesi sulla ricerca del coreografo americano Merce Cunningham.
Si diploma alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano nel 2007, indirizzo Teatrodanza, sotto la direzione di Marinella Guatterini. Durante gli anni di accademia danza negli spettacoli ideati e diretti da Luciana Melis, Sarah Taylor, Cho Ming e Susanna Beltrami. Da allora continua la propria formazione tutt'oggi seguendo workshop con Emio Greco, Tamas Geza Morich (Forsythe Member), Virgilio Sieni, Simona Bertozzi, Nigel Charnock, Adam Linder, Rachel Krische, Emmanuelle Jouthe, Chiara Frigo, Pompea Santoro (Cullberg Ballet), Robert Swinston (Merce Cunningham Dance Company), Matanicola (Matan Zamir e Nicola Mascia), Ohad Naharin e Batsheva Dance Company, Marina Giovannini, Michele di Stefano, Sita Ostheimer (Hofesh Schechter Company), Laura Aris (Ultima Vez), Emanuel Gat.
Negli stessi anni collabora e prende parte agli spettacoli diretti da coreografi internazionali quali Lucinda Childs e Emio Greco e partecipa come performer alla sezione arte della Biennale di Venezia, diretta dal regista Beat Kuert. Dopo il diploma è accolta come stagista presso Virgilio Sieni a Firenze e Ariella Vidach a Milano.
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