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GIOIA

Teatro Metropopolare
Regia: Livia Gionfrida
Drammaturgia: Livia Gionfrida
Attori: con Livia Gionfrida e con Daniele Savarino
Trailer: Link
Anno: 2022
Adatto a: per tutti


Generi: Prosa, Performance

Tags: testa di legno, croce, madre, figlio, gioia

Gioia è il modo in cui Maria chiama suo figlio, nonostante egli sia motivo per lei di grande sofferenza. È una storia d’amore senza tempo, quella tra una madre e un figlio difficile. Un ragazzo “testa di legno” che decide giovanissimo di intraprendere la cattiva strada e alla fine di lanciarsi in una Grande Impresa che lo condurrà tra le braccia di un ingiusto e paradossale destino. In un ribaltamento finale di personaggi buoni e cattivi, lui “tutto sbagliato” passa da colpevole a vittima.È una storia che ha per protagonisti gli ultimi. I calpestati.
La rappresentazione, il racconto, sono per la madre l’unico strumento per cercare di capire, per ricostruire i fatti e farsi una ragione della perdita e dell’ingiustizia subita.
In scena dialetto siciliano e animazioni video si alimentano di suggestioni letterarie e simboli provenienti dall’immaginario religioso, fatti di cronaca e interviste realizzate in carcere. Ne viene fuori una singolare drammaturgia originale che parla d’amore universale, del mistero della vita e della morte e della sua rappresentazione.

NOTE DI REGIA
Da qualche anno ho nella testa l’idea di fare uno spettacolo che parli di morti ammazzati per mano dello Stato. Non è un argomento facile per me. Lavoro in carcere, dove da molto tempo conduco una singolare esperienza di ricerca teatrale. Ho conosciuto in questi anni molti detenuti e conosco il duro impegno di chi, agenti e operatori, opera all’interno degli istituti di pena, ma per mia stessa natura non sono interessata a tracciare un confine netto tra buoni e cattivi e amo semmai interrogarmi intorno alla natura umana. Chissà, forse è proprio per questo che faccio teatro, ed è ancora per questa ragione che negli ultimi anni ho scelto come residenza artistica ideale, un istituto penitenziario. Non ho mai pensato né prodotto spettacoli del genere che viene definito ‘sociale’, né tantomeno mi sono mai occupata del cosiddetto genere ‘civile’, anche se conosco e stimo alcune importanti esperienze che si definiscono così. Ci sono però alcune storie che sento maturare dentro di me e che ho bisogno di trasformare in domande, in immagini e carne. Le storie di Stefano Cucchi e di altri che come lui hanno attraversato insieme alle loro famiglie un terribile calvario, le vicende e i crimini commessi lungo la cattiva strada che alcuni detenuti mi hanno raccontato in questi anni, hanno acceso in me la necessità di provare a scrivere questo monologo. Che non vuole essere ‘civile’ ma che spero diventi, semplicemente ‘teatro’. Il lavoro qui proposto fa parte di un fecondo progetto che ha dato vita a studi autonomi e molto distanti tra loro. Gioia ne rappresenta lo sviluppo, il punto estremo senza ritorno, in cui nascita e morte si incrociano e perdono i contorni.

Premio Radicondoli per il teatro – Valter Ferrara 2022

Altri crediti: scene e animazioni Alice Mangano
dipinti Nicola Console
musiche e suoni Andrea Franchi
assistente alla regia Giulia Aiazzi
direzione fotografia animazioni Marianne Boutrit

Produzione: Produzione Metropopolare - un progetto realizzato con la collaborazione della Fondazione Teatro Metastasio di Prato

File scaricabili:
GIOIA._.dossier.pdf

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Teatro Metropopolare è un progetto di ricerca, ideato da Livia Gionfrida nel 2006. Ad esso aderiscono Marco Serafino Cecchi, Alice Mangano e Giulia Aiazzi.
Il progetto si avvale anche di molte collaborazioni, tanti gli artisti e i compagni di viaggio provenienti dal mondo del teatro, dell’arte visiva, della danza e della musica che hanno contribuito in questi anni ad arricchirne il percorso.
L’Associazione Metropopolare, a cui il progetto fa capo, ha sede a Prato dal 2007 e svolge attività di produzione, formazione, ospitalità e diffusione nell’ambito della ricerca teatrale.
Ad una rigorosa indagine estetica sui linguaggi del contemporaneo, affianca da sempre un’attenzione per spazi e territori di confine. Collabora sia con Teatri e Fondazioni teatrali che con istituti penitenziari per adulti e minori, scuole, anziani, donne vittime di abuso, richiedenti asilo e rifugiati.
Dal 2008 porta avanti una residenza artistica all’interno della Casa Circondariale di Prato La Dogaia, carcere maschile dove conduce un progetto di formazione, produzione e ospitalità. Le attività sono rivolte alla popolazione detenuta, ma anche a professionisti del mondo dello spettacolo e pubblico esterno.
Nel 2018 Metropopolare entra a far parte della Rete di sostegno e protezione per il contrasto della violenza alle donne della Provincia di Prato. Si impegna attivamente, attraverso spettacoli ed incontri, nella lotta contro gli stereotipi di genere.
Nel 2018 Livia Gionfrida riceve il Premio della Critica – A.N.C.T.. Il riconoscimento è stato assegnato per “la straordinaria densità culturale ed emotiva delle opere di Livia Gionfrida, regista, drammaturga e attrice di magica forza espressiva”. E ancora, per “il coraggio, nell’estrema fedeltà alla propria poetica. Il mettersi alla prova ogni volta in nuovi campi della ricerca, sensibile a ogni forma d’arte, sapendo rendere “popolari” anche le citazioni più colte e raffinate.”
Nel 2019 Metropopolare vince il bando Residenze Creative del Comune di Prato, aggiudicandosi gli spazi di lavoro all’interno dei Cantieri Culturali Ex Macelli.
Livia Gionfrida per il Teatro Stabile di Catania, in collaborazione con Teatro Metropopolare, sta guididando la produzione di un testo inedito di Franco Scaldati. È docente di recitazione presso l’Accademia d’Arte del Dramma Antico (I.N.D.A.) di Siracusa.
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