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Come la roccia, l'acqua, la neve

Compagnia Lumen. Progetti, arti, teatro.
Regia: Elisabetta Carosio
Drammaturgia: Gabriele Genovese
Attori: Gabriele Genovese
Anno: 2021
Adatto a: per tutti


Generi: Prosa

Tags: albania, burnesh, narrazione, donne, patriarcato

Nord dell’Albania.
Una giovane donna diventa una burnesha, una vergine giurata,
prendendo così il posto del capofamiglia, secondo le leggi del
Kanun.
Sud Italia. Puglia.
Una ragazza decide di agire ascoltando sé stessa in aperta
opposizione con il capo famiglia e la famiglia intera.
Due decisioni irreversibili che segnano uno spartiacque tra un prima
e un dopo. Due storie che abbiamo colto come fiori dal patrimonio
tradizionale di queste due terre e che si rispondono come in una
piccola antologia, raccolta di fiori, per parlare di due forze che
ancora oggi cercano armonia nel loro frequente confliggere.
Il maschile e il femminile sono indagati a partire dal grande mistero
che li accomuna e insieme li distingue e questo è il grande tema
che percorre lo spettacolo. Queste donne forti come la roccia,
capaci di adattarsi o abbattere gli ostacoli come l’acqua, di
risplendere e poi cambiare stato come la neve, ci invitano nel loro
universo di storie apparentemente remote e in realtà vive come
archetipi della nostra esistenza contemporanea.
Come in tutta la Trilogia del Sud Fantastico , di cui questo lavoro è
conclusione, rimane centrale l’indagine sul potere della società
sull’individuo, dello sguardo degli altri e dell’affermazione di sé,
della coesistenza tra poesia e violenza nelle nostra realtà
quotidiana, della dimensione di cronaca che acquista il sapore della
leggenda e viceversa della leggenda che si scopre fatto reale.
NOTE DI REGIA
Portando alle sue estreme conseguenze il lavoro già intrapreso
negli altri due monologhi cercando uno stile personale di narrazione
in bilico tra la dimensione dell’epica e quella del dramma in questo
spettacolo approfondiamo l’esplorazione dell’alterità come specchio
per la lettura di noi stessi.
L’interprete sconfina continuamente ed è uno sconfinamento di
genere, uno sconfinamento geografico, uno sconfinamento che ci fa
vendere meglio per paradosso i confini e le gabbie in cui usiamo
rinchiudere gli esseri umani.
Nel panorama dei lavori sul femminile, questo lavoro, che vive
attraverso il corpo di un uomo in scena, Gabriele Genovese, porta
uno sguardo con una angolazione inusuale che è insieme un
omaggio e un’analisi crudele della condizione della donna e della
società.
Al di là della curiosità folklorica sul mondo delle burnesh riflettere su
maschile e femminile come due forme sociali dell’esistenza ci porta
a interrogarci oggi su cosa sia la prevaricazione e su quanto abbia
a che fare con qualsiasi individuo nato libero e pieno di potenzialità
che spesso non gli vengono riconosciute se non raggiunge la forma
attesa da altri.

Produzione: Compagnia Lumen. Progetti, arti, teatro.

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CompagniaLumen nasce dall'incontro di Elisabetta Carosio,regista,e Gabriele Genovese,attore.I due si conoscono grazie alla collaborazione di Civica Scuola Paolo Grassi e Accademia Teatrale Veneta, e insieme presentano U.N.O. al Festival Asti Teatro 2011.Si sperimentano poi nel teatro per l'infanzia e si ritrovano nel 2013 per FIGLI DI CHI,nato da “Nordest”,romanzo noir di Massimo Carlotto e Marco Videtta a cui lavorano assieme a Ivano La Rosa e Carolina Leporatti.Gabriele e Elisabetta portano avanti un percorso comune e autonomo indirizzato,attraverso laboratori e ricerca sul territorio,a fare del teatro uno strumento reale di rapporto con la comunità.Collaborano con Atir e ERT. Obbiettivo prioritario è raccontare la propria generazione con uno stile che le appartenga.
ELISABETTA CAROSIO
Si diploma in Scenografia all'Accademia di Belle Arti di Brera e in Regia alla Scuola d'Arte Drammatica Paolo Grassi.Studia con Tatiana Olear,Alessio Bergamo,Kuniaki Ida,Massimo Navone,Maria Consagra,Antonio Pizzicato.Segue come assistente Serena Sinigaglia,Michele Casarin,Roberto Rustioni e Milena Costanzo,Renata Coluccini,Sabrina Sinatti avvicinandosi a Teatro del Buratto,Compagnia Atir,Teatro dell'Elfo.Conduce laboratori di teatro con utenti abili e diversamente abili.Realizza la regia di “U.N.O.”per Festival Asti teatro e di “Con undici occhi”per il festival Art Music Theatre.
GABRIELE GENOVESE
Si laurea in Scienze del Turismo e della comunicazione all'università IULM con una tesi sul Teatro di Narrazione.Lavora diretto da Marcela Serli e Serena Sinigaglia e collabora stabilmente con Atir come conduttore di laboratori.Si diploma all'Accademia Teatrale Veneta.Studia con Karina Arutyunyan,Michele Casarin,Josè Sanchis Sinisterra,Ted Keijser,Gigi Dall'Aglio. Recita in U.N.O. al Festival di Asti e in “C'era una volta” con la supervisione di Gigi Dall'Aglio.É impegnato con ERT nel percorso su Teatro e territorio diretto da Claudio Longhi.
IVANO LA ROSA
Si diploma nel Giugno 2012 presso la Scuola d'Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano,dove studia con Kuniaki Ida,Elisabeth Boeke,MariaConsagra e Maurizio Schmidt.Crea con altri colleghi la compagnia "TintaUnita",con cui debutta con lo spettacolo"Il Generale".Lavora presso ERT nell'“Ifigenia in Aulide”,regia di Marco Plini e in "EuroDaPonteGranMozartTour",regia di Claudio Longhi.Frequenta il laboratorio sul metodo degli "etjude" di Anatoly VASILIEV,tenuto da Giacomo Veronesi e Giovanni Longhin.Lavora con Kitchen Company.
CAROLINA LEPORATTI
Si laurea in Antropologia presso l'Università Ca' Foscari di Venezia.Frequenta la scuola Giovanni Poli del teatro a l'Avogaria di Venezia e si diploma alla Scuola Paolo Grassi nel 2013.Studia con Kuniaki Ida,Elisabeth Boeke,Maria Consagra e Maurizio Schmidt.Collabora con la compagnia Venezia in Scena.Lavora con la direzione di Massimo Navone per il progetto Con-testo del teatro Filodrammatici ed è in scena con A.M.L.E.T. al teatro Franco Parenti di Milano.Collabora con Kitchen
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