Regia: Antonio "Tony" Baladam
Drammaturgia: Antonio "Tony" Baladam
Attori: Erica Meucci Giuseppe Claudio Insalaco Maria Susca
Altri crediti: Tecniche: Antonio "Tony" Baladam
Parolechiave: Panna Montata, SO_CUTE, Stravinskij, Eroe, Autolavaggio
Produzione: Collettivo Baladam B-side
Anno di produzione: 2022
Genere: Prosa Danza Performance
Collettivo Baladam B-side
WASHING OUT
vincitore del bando "Residenze per il futuro H-11"
"Washing Out" è una corsa tentacolare attraverso le contraddizioni del Novecento, restituite in scena in forma di pura frammentazione, senza l'incombenza di una narrazione lineare o di una storicità cronologica.
"Washing Out" è una ricerca sulla relazione conflittuale tra corpo e linguaggio, identificata come correlativo ideale per mettere a fuoco le contraddizioni decisamente novecentesche che abitano ancora la nostra realtà.
"Washing Out" è una creazione performativa di movimento e parola che propone in scena due elementi: i Performer e la Scritta.
I Performer.
Due danzatrici e un danzatore abitano la scena col loro outfit da danza contemporanea (abiti brandizzati Adidas o generiche sottomarche). Essi si trovano fuori dal loro habitat coreografico naturale e, costretti dall'assenza di una coreografia, si interrogano e si struggono per capire se quest'assenza sia liberazione o costrizione. Contemporaneamente, questi tre corpi normalmente danzanti, sono anche costretti in ruoli attoriali comici.
La Scritta.
Sulla scena incombe la presenza mutevole di una Scritta. Si tratta di una normalissima scritta proiettata sul fondo. La Scritta può generare il movimento dei Performer e il movimento dei Performer può generare la Scritta. La Scritta può scatenare la voce dei Performer e la voce dei Performer può generare la Scritta. Ma, tralasciando la direzione del loop, la Scritta c'è.
La Scritta è una presenza divina sovrastrutturale, talvolta burocratica, talvolta progressista, talvolta tecnocratica, talvolta anarchica, talvolta giudicante, talvolta infantile, talvolta saggia, talvolta consolante, talvolta benevola, talvolta dittatoriale, talvolta messianica, talvolta mistica, talvolta apparentemente tranquilla, talvolta onnisciente, talvolta stupida.
La Scritta è quasi sempre incomprensibile, ma è chiaro che vorrebbe imporre precise caratteristiche ai corpi in scena, decidere della loro vita e della loro morte, propagare benessere e sottomissione.
Tuttavia la Scritta fallisce in questa sua missione profetica e seriosa, perché i Performer non sono disposti alle reazioni kafkiane che la Scritta ha in mente per loro, e sono addirittura capaci di fare qualcosa di assurdo, che la Scritta non aveva previsto: non prendere la Scritta sul serio.
Questo assunto ironico, questo filtro interpretativo comico, è il lasciapassare critico che utilizziamo per mettere in discorso le contraddizioni del Novecento, e gli strascichi che hanno sul nostro tempo, nonostante la paura, l'imbarazzo, il rischio di sminuire ogni cosa.
"Washing Out", ovvero "Lavare via", è un concetto dai presupposti ambivalenti che suggerisce di lavare via i modelli di prevaricazione che fondano ancora la nostra realtà, per costruire dalle rovine della storia un nuovo sistema di valori.
Informazione riservata agli Organizzatori
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