Regia: Marta Abate e Michelangelo Frola
Drammaturgia: Marta Abate e Michelangelo Frola
Attori: Simone Benelli, Francesco Fontana, Damiano Grondona, Chiara Leugio, Sofia Pagano
Altri crediti: Co-Produzione Gli Scarti<br /> con il sostegno di Comune di Genova - progetto Start and Go, Teatro Pubblico Ligure<br /> Residenze artistiche Officine Papage, Teatro Nazionale di Genova
Parolechiave: sport, gioco, competizione, vittoria, sconfitta
Produzione: ScenaMadre
Anno di produzione: 2022
Genere: Prosa
“Da piccolo mi dicevano che lo sport mi avrebbe insegnato lo spirito di squadra.
Ora che sono grande temo mi abbia insegnato a vivere la vita come una gara.
Affronto tutto, sempre, con l’ambizione di primeggiare sugli altri, a tutti costi”.
Nello sport e nel mondo di oggi, non si può perdere. Non si può restare indietro, fermarsi, sbagliare.
Oggi, vincere è obbligatorio.
Abbiamo bisogno di essere sempre i primi, superare i limiti, battere gli avversari.
Ma lo sport non era un gioco, prima di tutto? E la creatività? La collaborazione?
E il tempo per imparare le cose? Il tempo per sbagliare, perché è così che si imparano le cose?
LIBERATUTTI è una riflessione sull’eccessiva competizione nel mondo dello sport e di conseguenza nella società.
Lo sport, da semplice attività ludica e fisica, è diventato un’attività sempre più spettacolare e totalizzante,
dove ogni sconfitta non è più un’occasione per imparare ma un fallimento personale,
dove la devozione all’allenamento deve essere assoluta, dove bisogna vincere sempre, comunque.
Più in generale, anche la vita stessa viene ormai concepita così: dalla scuola agli hobby alle relazioni affettive,
tutto viene vissuto come una competizione, un’occasione per affermare il proprio valore su quello degli altri.
Come si fa a smettere di deridere chi perde?
Come ci si libera di certi ragionamenti iper-competitivi che ormai si sono radicati nel nostro modo di pensare?
Perché, se è impossibile vincere sempre, è così difficile saper perdere?
LIBERATUTTI è uno sguardo allo sport -e alla vita - che sappia fare a meno di questa smania di primeggiare.
Dove ciascuno abbia il coraggio di abbassare la guardia, deporre le armi ed essere semplicemente se stesso.
Senza trofei da conquistare o medaglie da sfoggiare.
Semplicemente se stesso, libero.
Liberatutti.
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