Regia: Michele Cosentini
Drammaturgia: Michele Cosentini
Attori: Luca Ferrini, Alberto Melone, Riccardo Pieretti
Altri crediti: Aiuto regìa: Sebastiano Nardone - Disegno luci: Davide Sapienza
Parolechiave: Pasolini, intellettuale, società
Produzione: Alt Academy
Anno di produzione: 2022
Genere: Prosa
La drammaturgia, volutamente, ignorerà tutti quegli aspetti più comuni che hanno portato alla banalizzazione ed alla creazione di uno stereotipo pasoliniano per concentrarsi invece su quel Pasolini interventista dal punto di vista civile e politico, quel Pasolini “politicamente scorretto”, scomodo, provocatorio, urticante, le cui polemiche furono a volte non condivise, altre trascese e male interpretate, altre ancora strumentalizzate. La drammaturgia tenderà a dimostrare come, nonostante sia cambiato il contesto storico, le idee e gli enunciati di Pasolini siano ancora attuali e come la società di oggi avrebbe bisogno di ricordare e fare proprie alcune delle battaglie e delle idee di questo intellettuale. La drammaturgia è stata costruita cucendo insieme pezzi di interviste, interventi sulla stampa dell’epoca, alcune raccolte tratte da “Scritti corsari” e “Lettere luterane”, alcuni attacchi che autorevoli giornalisti e politici dell’epoca rivolsero a o contro Pasolini, ed altri brani tratti ad esempio da “Io so ma non ho le prove” (sui mandanti delle stragi e degli attentati alle istituzioni) , “La chiesa, i peni e le vagine” (sulla Chiesa e la Sacra Rota), “Discorso sui capelloni” ( sull’anticonformismo che diventa conformismo), “Proposta di abolizione della Scuola media”; “Proposta di abolizione della televisione”, ed altri scritti in cui Pasolini rivolge la sua attenzione alla società ( discorso sull’aborto, processo ai gerarchi della DC, il fascismo degli antifascisti, il discorso di Valle Giulia ed altri). Infine è stato toccato il delicato tema della censura usando brani tratti da “La trilogia della vita”, trilogia poi abiurata da Pasolini stesso. La drammaturgia è volutamente così attuale da rendere difficile credere che siano brani di un’epoca ormai morta e sepolta.Lo spettacolo è pensato come un concerto per tre voci, gli attori, quindi, reciteranno usando la complicata tecnica del "recitato su musica".
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