Regia: Clara Mori
Drammaturgia: Davide Pachera
Attori: Davide Pachera
Altri crediti: Con il sostegno di: Periferie Artistiche Centro di Residenze della regione Lazio / Settimo Cielo / Teatro di Arsoli Progetto tra i vincitori del bando FUTURA - CasaFools - Torino Progetto selezionato come "Dramma del Mese" da Dramma.it
Parolechiave: Indagine,comunità,storia personale,cibo,monologo
Produzione: Collettivo L'Amalgama
Anno di produzione: 2021
Genere: Prosa Performance
L’indispensabile prende il via da un'indagine all’interno della nostra società: attraverso incontri e interviste con persone di diversa età, genere ed estrazione sociale si sviluppa una ricerca su ciò che siamo e su quello che di indispensabile è rimasto nelle nostre vite di singoli e comunità.
Le domande ruotano attorno ad un unico tema, il cibo, che diventa un pretesto per parlare di altro: nel porre semplici domande sulle loro abitudini alimentari, le persone infatti si concedono di riflettere su sé stesse in maniera nuova. L'intervista stessa è stata ideata come un momento performativo e come un percorso di autoconsapevolezza per entrambe le parti, un incontro e un dialogo reciproco sia per chi intervista, sia per chi è intervistato.
Le registrazioni delle interviste vengono poi utilizzate nella stesura della drammaturgia, non vengono manipolate, ma rispettate nella loro forma, comprensiva di ripetizioni, errori, cadenze e punteggiatura. Selezionando alcuni frammenti puri delle interviste e assemblandoli in una drammaturgia unitaria per la scena, la regista e l’attore lavorano sulla scoperta del filo rosso che emerge spontaneamente dalle storie raccolte.
Il progetto ha finora in archivio un centinaio di interviste. Attraverso l'utilizzo del materiale raccolto da questo periodo di indagine e un successivo periodo di sperimentazione, siamo arrivati a costruire un Primo Capitolo scenico.
L'indispensabile - Quello che ancora non ricordo - è il primo risultato teatrale di questa indagine. Si tratta di uno spettacolo compiuto che sviluppa sia una propria tematica interna ma che si riallaccia inevitabilmente al processo di ricerca svolto.
L'attore porta sulla scena un collage di ricordi, storie e testimonianze personali e di altre persone. La scena, il racconto dell'attore e le testimonianze audio vanno a comporsi in un unico racconto che mescola differenti storie e ricordi attorno ad un'unica tavola da pranzo che viene apparecchiata e sparecchiata in continuazione. Il monologo si sviluppa attorno ad una tematica fondamentale, quella del ricordo, e più precisamente quella del ricordo che si sgretola. La storia cardine narra di un ragazzo che cerca di ricordare la madre e la ricetta di una focaccia di cui si è dimenticata. La madre a sua volta cerca di ricordare sua madre. La nonna è affetta da Alzheimer. Attraverso il suo racconto, iniziato con una domanda sul cibo, emerge una complessità generazionale legata al ricordo, al non ricordo e alla paura di dimenticare le cose, le persone o una semplice ricetta.
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