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La fuga di Pitagora lungo il percorso del sole. Polilogo in 10 numeri

Zahir associazione culturale
Regia: Ernesto Orrico
Drammaturgia: Marcello Walter Bruno
Attori: Ernesto Orrico musiche dal vivo: Massimo Garritano
Anno: 2020
Adatto a: per tutti


Generi: Prosa

Tags: scienza, musica, teatro, filosofia, politica, emigrazione/immigrazione

Solo un attimo fa Crotone era New York.
Seguendo il percorso del sole, la Grecia fondava la Magna Grecia come un giorno l’Europa fonderà l’America.
E l’immigrato Pitagora, che giunge a Crotone dall’isola di Samo dopo un percorso iniziatico nei luoghi della scienza e della magia, è il simbolo di un cosmopolitismo che segna fin dall’epoca presocratica i destini della civiltà occidentale.
L’attualità del personaggio, pur nella sua lontananza storica e nella cortina fumogena del mito, è degna di essere posta all’attenzione del pubblico del terzo millennio. Il suo pacifismo oscilla fra vegetarianesimo (Pitagora inventore del minestrone come elogio del melting pot razziale) e animalismo
(conseguenza della credenza nella metempsicosi, la trasmigrazione delle anime).
L’assunto che tutto è numero, che ha conseguenze mistiche che vanno oltre la tavola pitagorica e il teorema di Pitagora, è l’antesignano di tutto il nostro mondo digitalizzato. L’invenzione dello “specchio di Pitagora” con cui scrivere messaggi sulla superficie lunare, leggenda scientifica di cui Baltrusaitis ci racconta la persistenza fino a secoli recenti, si è realizzata nei satelliti per telecomunicazioni. L’inascoltata “armonia dei mondi”, dove l’intero universo (kosmos e non più kaos) produce musica, riemerge nella registrazione sonora degli anelli di Saturno (e forse nell’intera teoria delle stringhe).
Insomma, questa materia antica ci parla della nostra contemporaneità mediterranea, compreso il problema delle migrazioni, del rapporto tra intellighenzia e potere politico, tra elitismo della scienza e populismo della democrazia.
Nota sulla messa in scena
Monodramma per corpo e musica. Una storia antica che si rinnova nell’oggi, in un rimbalzare continuo tra un passato lontanissimo e sapiente e il presente della politica sguaiata che si ingegna a negare la ricchezza dell'alterità, del diverso, dello straniero. In La fuga di Pitagora i suoni della chitarra costruiscono panorami acustici che si frangono in pulviscolo elettrico. Le ripetizioni, i loop, i disturbi costituiscono un impasto narrativo che dialoga con la voce, poi la sovrasta, poi la abbandona e la libera. “L'armonia delle sfere”, “il quinto martello” sono indizi e suggestioni per mondi musicali e possibilità di giocare con i numeri, con le note. La voce si muove dall'invettiva all'evocazione, tra orazione e lezione, in un movimento sonoro che è moltiplicazione di storie, incastri, accenni, rimandi, citazioni.



Altri crediti: Disegni
Raffaele Cimino
Voce di Philtys
Ada Roncone
Collaborazione artistica
Manolo Muoio
Gestione tecnica
Antonio Giocondo e Eros Leale
Video fondali
Diego Mazzei
Oggetti di scena
Merusca Vera Staropoli
Registrazioni audio
Pierpaolo Mazzulla
Organizzazione e amministrazione
Alessandra Fucilla
Fotografie di scena
Raffaella Arena e Claudio Valerio

Produzione: Zahir Associazione Culturale

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Zahir Associazione Culturale nasce su iniziativa di un gruppo di laureati dell’Università della Calabria. Si occupa di progettazione e organizzazione di eventi dello spettacolo. Propone e realizza, dal 2006, progetti artistici, culturali e formativi indirizzati alla ricerca e alla sperimentazione dei linguaggi. Realizza laboratori nelle scuole e in realtà di disagio ed emarginazione, avvalendosi della collaborazione di operatori culturali qualificati e di artisti nazionali ed internazionali (Maria Elena Garcia, Marika Massara, Oliviero Rossi, Andrea Masotti, Rolando Omar Benenzon; per i progetti teatrali: Antonio Viganò, Massimo Munaro, Davide Iodice, Armando Punzo). Dal 2011 sotto la guida del regista, autore e attore Ernesto Orrico, avvia la produzione di spettacoli teatrali, con un approccio fortemente indirizzato alla narrazione di storie e tematiche legate alla sud e alla Calabria. Sul modo di essere liberi - studio teatrale liberamente ispirato e dedicato alla poesia di Franco Costabile (2012), #neoeroina (2012), Sulle acque sui rovi – storia di San Francesco di Paola (2013), Speaking and looping (2013), Proviamoci ancora (2014) in coproduzione con Compagnia del precariato stabile, Jennu Brigannu. Storie di briganti calabresi (2015) e La mia idea. Memoria di Joe Zangara (2016). Nell’ultimo anno produce anche Se son rose…una storia che s-confina delicatamente per la regia di Teresa Bruno nato all’interno di MYART, un progetto che ha come scopo l’utilizzo del teatro in un processo di integrazione e interazione tra identità culturali e religiose diverse. Fanno parte del cast: ragazzi italiani, diversamente abili e ospiti degli SPRAR (Sistema Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati). Zahir fin dalla sua nascita produce reportage, cortometraggi e documentari tra i quali Della stessa sostanza dei sogni (2011) di Sandra Vizza, documentazione video dell'omonimo laboratorio tenuto da Davide Iodice; IV anno di attività del progetto ”Laboratorio di Teatro, Danza, Musica, Video” con gli utenti dei Centri di Salute Mentale della ASP di Cosenza, con il sostegno della Provincia di Cosenza; Cercando Mercuzio (2012) di Gianluca Bozzo ed Ernesto Orrico, documentario relativo a “Mercuzio non vuole morire” (produzione Carte Blanche/VolterraTeatro), laboratorio teatrale che il regista Armando Punzo ha parallelamente condotto con gli utenti dei centri di salute mentale dell'ASP di Cosenza e con un gruppo di attori (Piccolo Teatro Unical, 30 gennaio/7 febbraio 2012). Pinocchio perché (2013) di Gianluca Bozzo, documentario realizzato nell’ambito del progetto “Laboratorio di teatro, danza, musica e video”, rivolto agli utenti dei CSM dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza. Arte Narura Cultura (2014) di Maria Furfaro, documentazione dell'omonimo laboratorio creativo realizzato con gli studenti delle scuole pubbliche del comune di Castrovillari (CS), nell’ambito del Piano di educazione ambientale 2013/2014 dell’Ente Parco Nazionale del Pollino.
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