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Il mio corpo è (come) un monte

Collettivo EFFE
Regia: Giulia Odetto
Drammaturgia: Giulia Odetto e Antonio Careddu
Attori: Lidia Luciani, Daniele Giacometti, Giulia Odetto
Trailer: Link
Anno: 2022
Adatto a: per tutti


Generi: Danza, Teatro-danza

Tags: Video, montagna, multidisciplinare, danza, contemporaneo

Il mio corpo è come un monte è un lavoro che parte dall’espressione di un desiderio razionalmente irrealizzabile: voler essere una montagna.

Logicamente è un desiderio che non potrà mai essere soddisfatto. Tuttavia, la potenza del desiderio è in grado di togliere forza alle regole della razionalità. Affidandosi ad altri livelli di percezione e puntando su un immaginario vivido e stimolato, il corpo umano può essere visto come una montagna e poi addirittura percepito tale, non solo nella forma, ma anche nella sua essenza.

La performance è un tragitto visivo e sonoro in questo desiderio

L’ambientazione sonora è fondamentale per creare il sistema percettivo presentato; accompagna la performance creando una composizione continua dall’effetto ipnotico. È principalmente composta da suoni creati in diretta con l’elemento roccia - amplificato e maneggiato direttamente dai performer.

La composizione visiva - assieme a quella sonora - è utilizzata come psicopompo, per traghettare lo spettatore in un luogo percettivo - non fisico, ma immaginifico - frutto della risultante degli stimoli ricevuti.

La visione non è un semplice processo fisiologico, il mondo che ci circonda non si riduce a quello che vediamo. Il Vedere è il risultato di una trasformazione del mondo esterno - fisicamente esistente - in un mondo percettivo, in cui giocano un ruolo importante cultura, coscienza, immaginario e persino lo stato d'animo dell’osservatore.

Utilizzando differenti tipologie di materiali visivi e mettendoli a confronto accompagneremo lo spettatore a considerare ed esperire nuovi e diversi punti di vista aiutandolo così ad uscire da una visione logica fisica per esplorare ed ampliare i confini di una visione non fisica, e - appunto - immaginifica.

Il corpo è il medium, l’elemento fisico che permette di relazionarsi con l’elemento roccia, sempre presente in scena con una striscia di pietre, sineddoche di montagna. Il corpo cerca di fondersi con la roccia, tentando di farne parte, di sentire il suo tempo, prendendo la sua forma.

L’utilizzo della videocamera in presa diretta permette di lavorare sui dettagli fisici, isolarli dal loro contesto per crearne uno nuovo - ed immaginifico - in scena e nella mente dello spettatore per allenarlo a slegarsi dalla razionalità e intuire la possibilità dell’irrazionale.

Ossa, disarticolazioni, contrazioni, curve fisiche sono i primi elementi indagati e valorizzati. Allo stesso tempo un altro tentativo è quello emotivo di diventare una montagna - una strada esplorata a livello fisico dove le ossa si spaccano come rocce al sole generando frane fisiche e personali.

Il corpo umano diventa montagna in scena grazie ad uno studio combinato di inquadrature e movimento, in una composizione creata in diretta.


Altri crediti: ambientazione sonora Lorenzo Abattoir
disegno luci Daniele Giacometti e Elena Vastano
con il tutoraggio di Filippo Andreatta

Progetto vincitore di Powered by REf 2021

coprodotto da Romaerupa Festival e Mirabilia – International Circus & Performing Arts Festival

in partnership con Romaeuropa Festival nell’ambito di ANNI LUCE osservatorio di futuri possibili

In collaborazione con Carrozzerie | n.o.t

Co-realizzazione residenze Periferie Artistiche – Centro di Residenza Multidisciplinare della Regione Lazio In network con ATCL – Circuito Multidisciplinare del Lazio per Spazio Rossellini con il supporto di KOMM TANZ/PASSO NORD progetto residenze Compagnia Abbondanza/Bertoni in collaborazione con il Comune di Rovereto ospitato in residenza da Officine CAOS, Residenza ArteTransitiva con il sostegno di TRAC Centro di Residenza Pugliese – Coop. Crest Taranto

In collaborazione con OHT – Office for a Human Theatre

Produzione: OHT, Romaeuropa Festival e Mirabilia Festival

File scaricabili:
Dossier._.Il.mio.corpo.è.come.un.monte.pdf
Scheda.Tecnica._.Il.mio.corpo.è.come.un.monte.pdf

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Il Collettivo EFFE nasce nel 2018 con l’intento di approfondire l'uso di applicazioni tecnologiche in ambito performativo, fuori e dentro gli spazi teatrali sviluppando anche progetti comunitari. Tra i membri stabili: Giulia Odetto (regista/autrice), Antonio Careddu (dramaturg/autore), Daniele Giacometti (video/performer) e Lorenzo Abattoir (sound artist).

Esploriamo la percezione e sfidiamo quella del pubblico. Studiando il metodo di inclusione dei diversi linguaggi performativi con i nuovi media, cerchiamo di aprire alternative in cui la tecnica sia naturale estensione del corpo umano, sperimentando differenti modalità di approccio alla scena. Per farlo cerchiamo di emanciparci dalla supremazia della razionalità.

Disegniamo utopie nello spazio, per mostrarne la possibilità.

I nostri spettacoli sono stati ospitati in numerose stagioni e festival, tra cui: Teatro Stabile Torino, Festival Opera Prima, Biennale Teatro Venezia, Romaeuropa Festival, Festival Mirabilia, Teatro in Quota.

L'aspetto amministrativo è curato da OHT - Office for a Human Theatre
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