Cookie
Questo sito si serve dei cookie di Youtube, Vimeo e Bunny.net per la visualizzazione dei video. Se prosegui la navigazione acconsenti all'utilizzo dei cookie. Leggi la nostra informativa estesa sull’uso dei cookie. Chiudendo questo box ne accetti l'utilizzo.

Tutte le persone vive

Zio Albert produzioni
Regia: Rosalinda Conti
Drammaturgia: Rosalinda Conti
Attori: Giordana Morandini
Trailer: Link
Anno: 2021
Adatto a: per tutti


Generi: Prosa

Tags: teatro, monologo, attrice, nuova drammaturgia, video

Molte domande ruotano intorno alla scrittura e alla messa in prova di questo monologo.
Una di queste domande, emersa a priori indicando la necessità di scrivere questo testo, è un iper-oggetto, un elefante nella stanza, un rumore di fondo che riempie costantemente lo spazio che si crea tra una parola e l’altra delle nostre conversazioni: come facciamo a vivere sapendo che tutto è destinato a morire? Come gestiamo e decliniamo nella nostra vita la consapevolezza che tutte le persone vive, un giorno, moriranno? E che moriranno gli animali, le esperienze, alcuni oggetti, gli alberi, i momenti, insomma che tutto non fa altro che finire?
Questa prima domanda apre davanti a noi un vaso di Pandora di questioni tortuose.
Una di queste è: possiamo noi, individui che abitano un occidente civilizzato, colto, nevrotico, perlopiù metropolitano, lasciare che la natura, nel suo peculiare modo, ci insegni come guardare da un altro punto di vista l’abisso verso il quale tutto corre o cammina? Oppure: poiché quello che ci attende è inevitabile, è saggio scegliere la strada che nel momento presente -o almeno fino qualche tempo fa- sembra la più battuta, ovvero lasciare che la morte esca dalla porta di servizio e da buona parte delle nostre conversazioni, che rimanga in un territorio liminale delle nostre coscienze? E poi: cosa è cambiato in noi (e nel nostro sistema immaginifico) da quando, quasi due anni fa, la morte è rientrata senza invito dalla porta principale, costringendoci a riflettere non solo sul modo in cui moriamo ma anche sul modo in cui viviamo?
A partire dalla morte di un albero, la protagonista di questo monologo -cittadina che ha scelto di vivere stabilmente in campagna- fa esperienza del disorientamento che pervade gli umani di fronte alla più grande delle questioni, incarnando il dubbio e la stupefazione che ci colgono di fronte a quello che semplicemente ci accade. Dal suo giardino parla, ricorda, si interroga, riporta conversazioni avute con altri, interagisce con un inquietante gruppetto di estranei (sembrano venuti ad abbattere l’albero morto, forse sono emanazioni delle Parche, oppure vicini di casa invadenti). L’unica mappa, in questo universo caotico, è il mestiere della protagonista -la scrittura- che si manifesta in video attraverso tentativi di tracciare una rotta nella tempesta e alcune suggestioni letterarie che la accompagnano nel suo percorso di districamento dell’indistricabile.

Altri crediti: Luci - Matteo Ziglio

Produzione: Zio Albert Produzioni

Per visualizzare il video integrale devi essere registrato come operatore o teatro e aver eseguito l'accesso.

Non è stata caricata nessuna recensione

Per visualizzare la scheda tecnica devi essere registrato come operatore o teatro e aver eseguito l'accesso.

Zio Albert è una compagnia con base a Roma composta da Matteo Ziglio (regista), Giordana Morandini (attrice) e Rosalinda Conti (drammaturga). La compagnia si occupa di formazione -con laboratori di teatro per ragazzi e per adulti- e produzione. All'attivo gli spettacoli T'amo ed è continuo schianto (Teatro dell'Orologio 2016) e Tom (Teatro Trastevere 2019, Teatro Basilica 2022), quest'ultimo segnalato al Premio Hystrio Scritture di Scena 2019. Un ulteriore lavoro, Tutte le persone vive, è attualmente in prova.

Matteo Ziglio - Dopo alcune esperienze come attore a Trieste segue seminari con Eugenio Barba, con Vezio Ruggeri e di Bioenergetica, si diploma nell’Accademia Internazionale dell’Attore come regista. Da subito, come Regista teatrale, dirige spettacoli di successo con i quali inizia tournee in tutta Italia, vincendo anche il premio nazionale “Fondi la pastora”. Nel 2000 si diploma come Arte teatro Terapeuta presso Il teatro Integrato Internazionale. E lavora come educatore teatrale per associazioni che sioccupano di integrazione e disagio giovanile come Arché e Antropos. Contemporaneamente, già dal 2000 inizia a lavorare come Direttore della fotografia, montatore cinematografico e televisivo.

Giordana Morandini - laureata con 110 e lode in Filosofia, in poetica e retorica, si forma successivamente presso l’Aiad, Accademia internazionale d'arte drammatica del Teatro Quirino di Roma e perfeziona i suoi studi in un’Accademia tedesca, lavorando e collaborando con compagnie del luogo. Dal 2007 lavora come attrice.
Inoltre conduce laboratori teatrali presso le scuole primarie e secondarie, e nelle case-famiglia. Tra i suoi spettacoli: “Absolut 2” diretto da Marco Maltauro, “Tre uomini in barca ( per tacer del cane)” diretto da Matteo Ziglio, “Der Teufel mit den drei goldene Haaren” diretto da Frank Radüg,, “Diari di Eva” scritto e diretto da Fabio Mureddu, “Storia Vera” di Giordana Morandini e Virginia Quaranta, “L’importanza di chiamarsi Ernesto” di O. Wilde diretto da Geppy Glejesies, “T’amo ed è continuo schianto” di R.Conti diretto da Mattep Ziglio, “Cose popolari”di F. Stella, A. Vincenti e N. Pistoia diretto da Nicola Pistoia, “Tom” di R. Conti diretto da Matteo Ziglio, “Mutter” scritto e diretto da Lorenzo Deliberato.
Al cinema con il cortometraggio “Varicella “ di Fulvio Risuleo ha vinto il primo premio alla “Semaine de la critique” a Cannes e il premio come miglior attrice al Roma creative Contest.

Rosalinda Conti - Ha conseguito il master in Drammaturgia e Sceneggiatura presso l’Accademia Silvio d’Amico, diplomandosi con Roberto Cavosi. Studia, tra gli altri, con Dacia Maraini, Lucia Calamaro, Chiara Lagani, Marco Martinelli. Nel 2013 vince una menzione speciale per il miglior monologo all'Offanengo film festival, con Non dimenticar le mie parole, di Riccardo Rabacchi. Nel 2015 il testo The Yellow Brick Road viene segnalato al Premio di drammaturgia Fersen. Sempre nel 2015, entra a far parte del progetto Crisi, laboratorio di drammaturgia a cura di Fausto Paravidino. Nel 2016 scrive T’amo ed è continuo schianto, che va in scena al teatro dell’Orologio di Roma per la regia di Matteo Ziglio. Nel 2018 collabora alla scrittura Io e Lei, mockumentary andati in onda su Sky Arte. Nel 2019 il testo Tom viene segnalato al Premio Hystrio - scritture di scena e va in scena al Teatro Trastevere di Roma per la regia di Matteo Ziglio. Nel 2021 è tra la rosa di drammaturghi selezionati per il progetto Abbecedario per il Mondo Nuovo, a cura del Piccolo Teatro di Milano e, nello stesso anno, il s uo testo Uccellini riceve la segnalazione speciale "Fabulamundi - Beyond Borders?" al Premio Hystrio Scritture di Scena.
Condividi