Regia: Ludovica Aprile
Drammaturgia: Pappagalli in Trappola
Attori: Paolo Malgioglio Elisa Gandolfi Francesco Sabatino
Altri crediti: Disegno luci: Roberta Mastroluca
Parolechiave: Coppia, amore, tempo, luogo, verità, metateatro
Produzione: Pappagalli in Trappola
Anno di produzione: 2021
Genere: Prosa
J & J
Anno di produzione: 2021
Interpreti: Elisa Gandolfi e Paolo Malgioglio con Francesco Sabatino
Regia: Ludovica Aprile
Genere: Drammatico
Durata: 1h e 20 min
SINOSSI
J&J è una storia d’amore delle più classiche: si parte dal primo incontro, si passa attraverso la vita insieme, il matrimonio, la convivenza, l’allontanamento, i tentativi di ricongiungimento, per arrivare a una fine. Definitiva? Questo non si sa, perché quella di Jack e Jill sembra una storia che va in loop, proprio come succede in tante storie d’amore. È impossibile non riconoscersi nei pensieri e nelle azioni dei personaggi, nelle loro gioie e nei loro dolori. La storia d’amore di J&J non funziona perché i protagonisti non sono realmente disposti a mettere da parte il proprio “io”, e quindi non riescono mai a diventare veramente un “noi”. Si vede l’impossibilità di comunicare di due universi, quello maschile e quello femminile, non si capisce fino a che punto non vogliano o non riescano a comprendersi realmente. Lo spettacolo è composto da quadri che creano un arco temporale su tutta la loro storia. Sembra un manuale di psicologia dei rapporti d’amore. Ognuno di noi, nelle proprie relazioni, sarà stato l’uno o l’altro. Ciò che emerge maggiormente è la violenza di questa coppia, spiata non solo dagli spettatori, ma da un terzo personaggio – forse un figlio mai nato – a cui è affidata tutta la delicatezza e la bellezza che manca all’interno di questa relazione.
NOTE DI REGIA
C’è qualcosa di sadico in due persone che continuano a vedersi, sapendo che I loro bisogni non si incontreranno mai”. È un eterno girotondo, una giostra dalla quale è impossibile scendere, la storia di Jack e Jill. Una giostra tra l’infantile e il pericoloso. Due personaggi vengono evocati da una valigia piena di ricordi, vengono risvegliati dalla luce di chi cerca l’inizio e la fine della loro storia. Una presenza silenziosa apre lo spettacolo dando inizio al ricordo di questa eterna storia d’amore. Non esiste una casa per loro, ogni luogo è a scadenza e la valigia e i bicchieri di plastica che riempiono la scena sono il segno della precarietà di una vita senza sosta, di un rincorrersi incessante nella speranza di trovare il tempo di sistemarsi. Aggiustare le cose. Una ricerca di un tempo che non aspetta e che li chiude in un loop di eterno ritardo. Intenti a cercare l’acqua in cima a una collina. Ho voluto raccontare questa storia come se fosse vista dagli occhi di un terzo personaggio, che in qualche modo rappresenta la vittima di questo mancato amore. Sotto tale lente indagatrice, le confessioni dei personaggi assumono una forma più ampia, rendendo questa storia universale e vicina a chi assiste. Jack e Jill sono due fogli bianchi, specchio e contrario, portano il seme e le spoglie dell’amore. L’amore ha uno spazio? Esiste un tempo e un luogo quando ci amiamo?
Ludovica Aprile
Informazione riservata agli Organizzatori
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